Quelle di Rio sono state le sue prime, ma anche ultime Olimpiadi. Dal Brasile si è portata a casa 4 medaglie: due d’oro, una di argento, una di bronzo. Eppure Maya Dirado, 23 anni, nuotatrice americana, anche prima di partire per Rio de Janeiro aveva già deciso: «Comunque vada, smetto di allenarmi». E così farà. Perché ha meglio da fare (almeno dal suo punto di vista): a settembre l’aspetta un posto nella società di consulenza Mc Kinsey ad Atlanta.

Ammettiamolo: in un mondo dove per i ventenni è difficile trovare un lavoro, è davvero strabiliante scoprire che una delle aziende top nel managment consulting è disposta ad aspettarti un anno, dandoti il tempo per allenarti per le Olimpiadi, per assumerti. Se accade, devi essere davvero un candidato molto speciale. E Maya Dirado lo è. Una talmente intelligente da essere ammessa, a soli 17 anni, all’università di Stanford, una delle più prestigiose degli Stati Uniti, a studiare managment e ingegneria. Ma non ama solo i numeri: è anche un’appassionata di serie tv, come The West Wing, Newsroom, 30 Rock, The Bachelorette.
L’ho incontrata a Rio, sugli spalti dell’Olympic Stadium, mentre era seduta accanto a Katie Ledecky, un’altra stella del nuoto americano (perché non esiste solo Michael Phelps).
Maya, adesso che ha così tante medaglie al collo, non ha cambiato idea?
«Assolutamente no, ho voglia di iniziare una nuova fase della mia vita. Forse quello che mi ha permesso di nuotare così bene era proprio la consapevolezza che avrei smesso. Quando sai che è davvero la tua ultima occasione, hai un’energia enorme ed è più facile dare il massimo di te stessa».
Come è stato il suo anno di preparazione alle Olimpiadi?
«Nuotare tutto il giorno per tanti mesi di seguito, lo ammetto, è un po’ noioso. Hai un po’ l’impressione, soprattutto se prima hai studiato tanto, che il tuo cervello si stia atrofizzando. Per questo ho chiesto aiuto a mio marito (Rob Andrews, anche lui ex nuotatore ed ex studente di Stanford, ndr). Lui è ingegnere e si occupa di software e per tenermi occupata mi dava degli esercizi di programmazione: era divertitente».
Il suo rituale prima di ogni gara?
«Fare la manicure».
Prima di iniziare a lavorare, fa un po’ di vacanza?
«Sì, parto con mio marito per un viaggio in Europa. Questa volta andiamo a Londra e Parigi, ma la prossima veniamo in Italia. Del suo Paese mi piacciono molte cose».
Quali per esempio?
«La pizza. L’amo talmente che l’ho inserita nella bio del mio profilo Twitter».
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