Margherita Buy: «Quel bisogno di rompere le regole»
L’ appuntamento è per un’intervista telefonica, un venerdì pomeriggio. Margherita Buy sta organizzandosi per il finesettimana.
«Non so che cosa mettere in valigia», mi dice subito. «Non so ancora a che ora devo partire. E non trovo le cuffiette, che mi servono per questa intervista. Però iniziamo lo stesso. Immagino che parleremo di Tre piani».
Buy immagina bene: del resto è protagonista del film più atteso dell’autunno, Tre piani, diretto da Nanni Moretti e ispirato all’omonimo romanzo dell’israeliano Eshkol Nevo pubblicato da Neri Pozza.
Presentato all’ultimo Festival di Cannes, il film ha una storia che è già un po’ leggenda: pronto da due anni, è nelle sale solo dal 23 settembre 2021 perché il regista, in tempo di lockdown, non ha ceduto alle proposte delle grandi piattaforme di streaming, ma ha voluto attendere tempi più propizi per il cinema.
Margherita Buy, 59 anni, è l’attrice italiana più premiata (sette David di Donatello, sette Nastri d’Argento, 13 Ciak d’Oro), è al suo quarto set con Moretti, che ha spostato la scena da Tel Aviv a Roma, in un ordinato condominio del quartiere Prati.
I due magistrati del terzo piano Vittorio-Nanni Moretti e Dora-Margherita Buy, sono una coppia di giudici, da sempre severissimi con il figlio Andrea, sono rigidi, chiusi nelle loro certezze. Con Buy iniziamo proprio da qui, dall’essere genitori.
I vostri personaggi nel film applicano princìpi giusti con durezza, senza pensare alle conseguenze su Andrea, il loro figlio. Lei è madre di Caterina, che ha 20 anni come Andrea. Il personaggio di Dora l’ha fatta riflettere sul suo essere mamma?
«Dora è più possibilista e aperta con il figlio, rispetto al marito. Interpretandola ho pensato alla mia storia di madre. Con mia figlia certe intransigenze non le ho avute, però anch’io pretendo molto da lei, e in generale dai rapporti con le persone, e questo può creare attrito. Certi miei consigli possono averle dato l’impressione di essere controllata. Però quando la osservo mi piace, vedo che ha una testa sua, non ha mai fatto cose che ritengo davvero sbagliate».
Ci sono cose che le ha vietato di fare?
«Ho detto no, qualche anno fa, a una vacanza in Grecia e a Panarea. E ho detto sì agli stessi itinerari ma organizzati in modo più consapevole, per risparmiarle certi errori che finiscono per costare tanto».
Lei fissa regole rigide con Caterina?
«Io da madre ho capito che le regole bisogna darle, magari non troppe. Poi pazienza se non sempre riesco a farle rispettare. L’importante è che io lasci un segno. Da lì in poi parte la responsabilità di Caterina».
Continua a leggere l'intervista a Margherita Buy sul numero 40 di Grazia ora in edicola.
Foto di Maddalena Petrosino - styling di Valeria J Marchetti
© Riproduzione riservata