Lo stesso cervello per meno soldi
«La violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione delle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione». Inizia così il testo sulla lotta alla violenza approvato all’unanimità alla Camera martedì 28 maggio.
«La violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione delle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione».
Inizia così il testo sulla lotta alla violenza approvato all’unanimità alla Camera martedì 28 maggio.
Mi sono commossa. Perché l’aula di Montecitorio era finalmente piena dopo il disinteresse mostrato sull’argomento. Perché quello scritto mi ha ricordato tutti gli omicidi, ma anche le altre violenze di cui le donne sono vittime: le botte, gli insulti, le denigrazioni, i sarcasmi, le discriminazioni. E mi è tornato in mente un passaggio del saggio Facciamoci avanti di Sheryl Sandberg.
Un datore di lavoro dice a una nuova assunta: «Sono felice del suo arrivo. Ottengo con meno soldi lo stesso cervello di un maschio».
Era il 1947, la reazione di lei fu sentirsi lusingata per il paragone con un uomo.
Sono passati anni, ma siamo sicuri che le cose siano molto cambiate? Scrivo questo non solo per le donne, ma anche per gli uomini che desiderano fare la loro parte per costruire la parità con le compagne.
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