Lily-Rose Depp, non solo figlia di…
Assomiglia tutta alla madre e fa l’attrice come il padre, senza abbandonare la sua passione per la moda. A soli 17 anni la figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp diventa il volto del nuovo N° 5 L’Eau di Chanel. Con Grazia scoprirete che i geni c’entrano, ma fino a un certo punto
A 17 anni, Lily-Rose, primogenita della cantante e attrice francese Vanessa Paradis e dell’attore statunitense Johnny Depp, è il volto della nuova fragranza N° 5 L’Eau di Chanel (sua madre lo era stata nel 1991 per Coco) e sfila per la maison nonostante il suo metro e sessanta di altezza. Conosce lo stilista Karl Lagerfeld da quando aveva otto anni e dice: «Lo ammiro molto. È una persona generosa e aperta, ma innanzitutto è un genio». E lui ricambia: «È una giovane ragazza di una nuova generazione, con tutte le qualità di una stella». Ora è in uscita con due ruoli rilevanti come attrice in La danseuse di Stéphanie Di Giusto e in Planetarium al fianco di Natalie Portman, ma anche accanto al padre in Yoga Hosers di Kevin Smith.
Da quando i genitori si sono separati, vive tra Parigi e Los Angeles per stare un po’ con entrambi, ma non ha mai nascosto il forte legame con il padre: lo ha difeso su Instagram dopo le accuse di Amber Heard, mentre lui non si separa mai dal braccialetto rosso che lei gli ha regalato anni fa e che è diventato il suo portafortuna. Fidanzata con il modello e attore inglese Ash Stymest, ha dichiarato di non essere etero al 100 per cento quando ha aderito al progetto “Self-Evident Truths” contro le etichette sessuali. Le sue passioni? La musica (ama cantare e ha collaborato con mamma Vanessa al suo album Love Songs) e la moda (da sempre è seguita sui social come it-girl).
Una vita intensa, libera e sempre sotto i riflettori, quella di Lily-Rose, forse troppo per un’adolescente.
Come ci si confronta con la fama a 17 anni?
«Il mio scopo non è diventare famosa. Vivo solo il mio desiderio di recitare e tutto è andato per il verso giusto: non so se capita spesso, probabilmente no. Io, comunque, mi butto a capofitto».
Molte persone sarebbero intimorite o terrorizzate, mentre lei sembra tranquilla.
«Ho delle insicurezze come tutti. Eppure, anche quando ho paura e c’è una pressione tremenda, reagisco impegnandomi al massimo».
Il 24 novembre la vedremo in La danseuse, in cui interpreta la danzatrice dei primi del 900 Isadora Duncan, e prima, il 3, in Planetarium di Rebecca Zlotowski, un thriller ispirato alla storia di due sorelle medium, accanto a Natalie Portman. Due scelte diverse e caute.
«In entrambi i casi, quando ho letto il copione, mi sono sentita subito in sintonia con il mio personaggio. Poi trovo che sia rassicurante iniziare così, un po’ ai margini. Ho chiesto comunque molto a me stessa: nonostante quello che si potrebbe pensare, nessuno ti regala niente».
Quando era piccola, o meglio ancora più piccola, che cosa voleva fare da grande?
«Da bambina desideravo fare di tutto: la principessa, la ballerina, la spia, la cantante, l’attrice. Sono stata fortunata perché a 14 anni ho avuto la possibilità di recitare in Tusk, un film di Kevin Smith. Era una scena divertente che ho girato insieme a sua figlia, una mia grande amica. È stato come tornare bambine e allo stesso tempo lavorare sul serio, con una vera troupe cinematografica. L’atmosfera era strepitosa: da quel giorno non ho più voluto fare altro».
Nel video per il profumo N°5 L’Eau (dall’ 1 novembre, ndr), lei interpreta ruoli diversi: qual è il suo preferito?
«Quello della cantante, in cui gioco con i microfoni e ho i capelli mossi. Nella vita reale non desidero più diventare una cantante, quindi è stato molto divertente fare finta di esserlo».
Ed è anche la scena in cui ricorda di più sua madre.
«Può darsi, visto che è il suo lavoro. Ma non basta vedermi cinque secondi con in mano un microfono per trarre delle conclusioni».
Lo spot gioca sui paradossi: qual è quello che sente più vicino?
«L’ultimo: “Mi conosci, e non mi conosci”. È una frase che sento davvero mia e mi descrive alla perfezione. Fin da ragazzina ero sui social media e la gente ha l’impressione di conoscermi. Ma non è così. Sono una persona molto riservata e discreta».
Quindi quello che si vede sui social non corrisponde alla sua immagine reale?
«All’inizio ci passavo molto tempo, mentre oggi pubblico principalmente post relativi al mio lavoro. Sento sempre di più il desiderio di tutelare la mia privacy. Sono anche una pantofolaia, non esco molto».
Che cosa è cambiato con l’indipendenza economica?
«È fantastico. Prendere in modo autonomo le decisioni che riguardano la mia vita mi riempie di gioia, così come sapere di avere a disposizione i miei soldi per viaggiare o comprare qualcosa per la mia famiglia che ha fatto così tanto per me».
La compiace sapere che degli adulti si “ispirano” a lei?
«Sono lusingata, ma non mi preoccupo di quello che pensano gli altri di me, né mi chiedo se io sia un buon esempio o no. In questo momento, sono io a confrontarmi con adulti straordinari».
Che cosa significa rappresentare la nuova generazione di un profumo-mito come il N° 5?
«Non avrei mai pensato nella vita di avere a che fare con il N°5, sono cresciuta con l’idea che Chanel fosse il non plus ultra. Sinceramente, tutta questa situazione mi sembra ancora surreale».
Che cosa cambia quando si indossa una fragranza?
«È un modo per sentirsi femminili, ma anche di avere addosso un profumo unico, che hai scelto tu. N° 5 L’Eau mi si addice perché è rassicurante».
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