Ho trascorso i miei primi tre giorni di ferie all’aeroporto di Palermo, facendo ore di attesa davanti al nastro dei bagagli, lunghe code allo sportello Lost and found, poi al telefono con il call center dell’Alitalia.

Ho trascorso i miei primi tre giorni di ferie all’aeroporto di Palermo, facendo ore di attesa davanti al nastro dei bagagli, lunghe code allo sportello Lost and found, poi al telefono con il call center dell’Alitalia.
La mia vecchia valigia, la solita che mi porto in giro da una vita stipata fino all’inverosimile, si era persa. A ogni aereo da Milano aspettavo che ci fosse.
E invece no: «Scomparsa», mi rispondevano gli operatori dell’Alitalia, un po’ seccati. Il mio era solo uno dei tanti bagagli spariti in questi giorni. È in corso la protesta dei facchini per i tagli alla compagnia di bandiera, l’attesa per la consegna bagagli dell’aeroporto di Palermo è di almeno un’ora, le valigie non pervenute sono innumerevoli, gli scali sono affollati di passeggeri arrabbiati.
A me è capitato spesso di non ricevere la valigia, ma sempre è arrivata con il volo successivo. Una volta l’ha presa per errore un altro passeggero, ma poi l’ha resa dopo qualche ora. Tre giorni di vuoto mai. Mi sentivo una derelitta, in quel bagaglio c’erano il vestitino e le scarpette per il battesimo di mia figlia Anna, i miei abiti più nuovi, borse, scarpe, creme, il romanzo in inglese di Donna Tartt, Il Cardellino.
Amici e familiari mi prospettavano scenari foschi: 1) è stato scassinato, 2) è partito per l’Australia, 3) si è persa l’etichetta con il numero di registrazione e vaga per qualche aeroporto, 4) qualcuno vuole farti un dispetto.
Poi una sera, dal call center Alitalia un angelo mi ha detto: «È rimasto a Linate, partirà domani». La felicità è durata una notte, il mattino dopo dallo stesso call center mi hanno annunciato che la valigia era ancora dispersa. Ho chiesto a una collega di farmi un favore personale. È andata a Linate allo sportello dei bagagli smarriti con la mia denuncia. L’ha trovata subito. Era posizionata lì, mai partita.
Ora lei è qui, io e Annina abbiamo ballato il boogie-woogie per la gioia.
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