GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • GAZETTE MFW

    GAZETTE MFW

    GAZETTE MFW

  • Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

  • It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

  • MANIFESTO GRAZIA

    MANIFESTO GRAZIA

    MANIFESTO GRAZIA

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • Buongiorno
  • Casa
  • Magazine
  • Oroscopo
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
  • Newsletter
    • Pubblicità
    • Gruppo Mondadori
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • Opzioni Cookie
    • © 2023 Mondadori Media S.p.A. - via Bianca di Savoia 12 - 20122 Milano - P.IVA 08009080964 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Magazine

La donna che aspettava l’autunno

La donna che aspettava l’autunno

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 28 Agosto 2014

«Siamo tutte vittime», mi ha detto qualche giorno fa un’affermata chirurga. «Possiamo indossare abiti e scarpe magnifici, ma alla fine, chi più chi meno, a casa o al lavoro, siamo ancora intrappolate nella diseguaglianza tra uomini e donne».

Silvia Grilli

«Siamo tutte vittime», mi ha detto qualche giorno fa un’affermata chirurga. «Possiamo indossare abiti e scarpe magnifici, ma alla fine, chi più chi meno, a casa o al lavoro, siamo ancora intrappolate nella diseguaglianza tra uomini e donne». Quel “tutte” ha continuato a rigirarmi nella testa con la sua spietata lucidità. Finché la cronaca mi ha messo di fronte alla storia terribile di Oksana Martseniuk, la colf ucraina trentottenne, decapitata come il reporter americano Jim Foley nella villa dove lavorava, a Roma, da un assassino efferato.

Era una di quelle straniere che tengono in ordine le nostre case, accudiscono i nostri bambini o i nostri anziani. Donne che inviano ogni mese lo stipendio nel loro Paese a figli che hanno lasciato troppo presto e a cui sperano di ricongiungersi un giorno. Le ho sentite a volte dire che considerano le nostre case solo come un lavoro come un altro, ma in realtà si affezionano, perché trovano in noi la famiglia che manca.

Oksana avrebbe dovuto tornare in ottobre dai suoi due figli a Kiev. Una breve vacanza per poi rientrare al lavoro. Ma su una persona così, più debole non solo perché donna, ma perché straniera, perché sottoposta
e perché sola, si è scatenata la violenza inaudita di Federico Leonelli, un ospite della casa. Tra qualche tempo probabilmente il nome di Oksana sarà dimenticato. Ma, se un po’ può contare, voglio onorare qui la vita di questa solitaria ucraina, una donna più vittima delle altre,
che aspettava l’autunno per tornare dai figli.

© Riproduzione riservata

© Riproduzione riservata

Magazine Scopri altri articoli di Magazine
  • IN ARRIVO

  • Grazia celebra le donne con una serata e un numero speciali

  • Grazia 31 del 2015

  • Come addormentarsi velocemente (e dormire alla grande)

  • LabSolue: l'interpretazione floreale di un’emozione olfattiva per celebrare la Giornata del Profumo

Grazia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contributors
  • Pubblicità
  • Gruppo Mondadori
  • Privacy
  • Condizioni d'uso
  • Opzioni Cookie
© 2022 Mondadori Media Spa - via Bianca di Savoia 12 - 20122 Milano - P.IVA 08009080964 - riproduzione riservata
Vuoi abilitare le notifiche?
Attendi…

No, grazieSi, attiva