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La bugia del certificato

La bugia del certificato

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 8 Gennaio 2015

Spero che non finisca in rassegnazione la vicenda dei vigili di Roma che per non lavorare il 31 dicembre hanno presentato 835 certificati medici fasulli, in sfregio al sindaco Ignazio Marino.

Silvia Grilli

Spero che non finisca in rassegnazione la vicenda dei vigili di Roma che per non lavorare il 31 dicembre hanno presentato 835 certificati medici fasulli, in sfregio al sindaco Ignazio Marino.
Non c’è nulla di più vigliacco che fare finta di ammalarsi per disertare il proprio lavoro.
Mi ha sconvolto che per assentarsi si siano messi a studiare il contratto e abbiano escogitato truffe legali: che avevano diritto a donare il sangue nel giorno di lavoro o ad assistere un familiare infermo. Con quale faccia possono poi questi signori tornare a fare i controllori dei costumi? E come hanno potuto i medici di famiglia rendersi complici del malcostume?
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha twittato che la finta malattia di Capodanno dei vigili urbani è una ragione per cambiare le regole del pubblico impiego. Mi auguro che il premier si muova, perché è una deriva triste l’Italia del certificato bugiardo e della visita fiscale che non stana più nulla. E non mi riferisco solo alla polizia municipale di Roma, ma agli oltre 150 spazzini di Napoli indisposti a Capodanno, agli autisti dei bus di Bari che hanno fatto lo stesso e in generale all’Italia degli sfaticati che usano la bugia del certificato. Se sei contro il tuo sindaco, almeno voltagli coraggiosamente le spalle, come hanno fatto per due volte pubblicamente i poliziotti di New York.

© Riproduzione riservata

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