GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Grazia Phygital Awards

    Grazia Phygital Awards

    Grazia Phygital Awards

  • SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

  • #BADALADA

    #BADALADA

    #BADALADA

  • GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

  • Skin Longevity

    Skin Longevity

    Skin Longevity

  • Speciale Mostra Cinema di Venezia

    Speciale Mostra Cinema di Venezia

    Speciale Mostra Cinema di Venezia

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • People
  • Casa
  • Magazine
  • Shopping
  • Oroscopo
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
    • Pubblicità
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • Gestione dei cookie
    • © 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Legale VIA BIANCA DI SAVOIA 12 - 20122 MILANO - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Magazine

L’afa, le tasse… l’estate dei diciott’anni di mio figlio

L’afa, le tasse... l’estate dei diciott’anni di mio figlio

foto di Vera Montanari Vera Montanari — 30 Agosto 2011

Le vacanze sono finite. Per quel che mi riguarda, me ne ricorderò a lungo. Per molti motivi, sia pubblici che privati.

Innanzi tutto, piccola nota personale: per la prima volta nella mia vita professionale, mi sono concessa quattro settimane di ferie. Lasciate stare che parlavo ogni giorno con la redazione e che la tecnologia consente, a noi direttori accentratori e perfezionisti, di seguire tutte le fasi del lavoro, fin nei minimi dettagli, anche dai più sperduti angoli del mondo.

Per me è comunque un record, da ricordare insieme a quello del caldo torrido. Lo so, è il ritornello di ogni estate, ma questa volta, assicurano i meteorologi, sono state davvero battute tutte le medie nazionali.

Detto questo, tra pochissimo cominceremo a dire che le giornate si stanno accorciando e da lì al dibattito sulle temperature glaciali dell’inverno il passo è breve. Insomma, siamo nati per soffrire, ma soprattutto per lamentarci.

La stagione, comunque, è stata hot anche dal punto di vista economico-finanziario. Le borse hanno fatto tremare i mercati di tutto il mondo, ogni giorno era diventato un bollettino di guerra: più il termometro andava su e più gli indici andavano giù. E il governo italiano è stato costretto a varare una manovra così onerosa per molti che qualcuno ha proposto per i lavoratori dipendenti, che saranno gravati, come si sa, di una tassa di solidarietà, una T-shirt da sfoggiare sul posto di lavoro con la scritta “Sono un eroe fiscale”.

Ci sto seriamente pensando… La vera guerra, però, è quella che si combatte in Libia e che ha visto coinvolti quattro giornalisti italiani, rapiti e poi, per fortuna, rilasciati incolumi. Confesso che normalmente quando ricevo l’ennesima mail dell’ennesimo figlio/figlia di una lettrice di «Grazia» che mi chiede come si fa a diventare giornalista, devo vincere l’impulso a dissuaderli.

Cuore di mamma, avrei voglia di spiegare che il settore dell’editoria è in crisi, la gente legge sempre di meno, internet è un concorrente agguerrito e qualche volta anche sleale… Ma poi penso all’entusiasmo con cui ho cominciato io tanti anni fa e all’orgoglio con cui tutti noi guardiamo a quei colleghi, gli inviati che ci raccontano le realtà più difficili e pericolose del mondo, davvero a rischio della loro vita, e allora ritorno ottimista per il mio mestiere e il suo futuro.

Ma quest’estate, lo ammetto, la ricorderò soprattutto perché mio figlio ha compiuto 18 anni. Vi evito, per quel minimo di pudore che mi è rimasto, la cantilena del “sembra ieri che…” con cui ho ammorbato amici e parenti, però voglio avvisare tutte le mamme di adolescenti: è un passaggio chiave e ve ne accorgerete.

Potrai votare, gli ho detto un po’ commossa. Potrò guidare, mi ha risposto lui. E già questo la dice lunga sul salto generazionale. Ma la novità più eclatante è che il neo diciottenne ha cominciato a leggere il quotidiano, tutti i giorni.

Come la maggior parte dei suoi coetanei, credo, non l’aveva mai degnato di particolare attenzione: un’occhiata ogni tanto, rigorosamente alle pagine dello sport e solo se c’era un evento particolare, che sostanzialmente voleva dire qualche partita importante.

Il fatto inspiegabile, e che andrebbe studiato, era che comunque la sera a cena era perfettamente in grado di chiacchierare di quello che era successo nel mondo e ancora non ho capito quali fossero le sue fonti: internet, la televisione, gli amici, il telefonino, chissà.

Adesso invece quando arrivano i giornali, se ne accaparra velocemente uno e lo legge, attentamente e con soddisfazione. Con quel piacere che solo la carta stampata sa dare a chi la sa apprezzare.

© Riproduzione riservata

Magazine Scopri altri articoli di Magazine
  • IN ARRIVO

  • «Perché nessuna Flotilla vuole liberare le ragazze afghane o i bambini ucraini?»: l'editoriale di Silvia Grilli

  • Grazia 31 del 2015

  • Chanel rilascia il primo teaser in vista del debutto di Matthieu Blazy

  • «Ciak, si cresce!» è il metodo per fare del cinema un vero guru

Grazia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contributors
  • Pubblicità
  • Opzioni Cookie
© 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Lagale Via Fantoli 7, 20138 Milano - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata