Kate Hudson: «Come si scrive la parola felicità?»
Prepara un libro dedicato a chi vuole realizzare i suoi sogni giorno per giorno, ma si fa fotografare in lacrime dopo aver ascoltato una canzone d’amore. Dice di cercare un uomo che ami lei e i suoi figli e, nel frattempo, al cinema interpreta una donna spregiudicata. L’attrice americana ha un debole per le contraddizioni e a Grazia spiega perché
La canzone-tormentone del momento, Hello di Adele, che parla di un amore finito, è la stessa che qualche giorno fa ha fatto scoppiare in lacrime l’attrice Kate Hudson. Lo ha confessato proprio lei su Instagram, attraverso un selfie con tanto di lacrime, cuffie e volto tuffato nel cuscino: «Quando Adele pubblica un nuovo singolo, finisce sempre per farmi piangere». La cosa curiosa non è tanto che una diva come Kate Hudson, 36 anni, di solito bionda, solare e spensierata, mostri al mondo la sua fragilità. Quello che colpisce è che Kate si mostri malinconica proprio nel momento in cui dice di aver raggiunto la felicità.
Chiusa definitivamente la storia con il leader della band dei Muse Matt Bellamy (da cui ha avuto il suo secondo figlio, Bingham, 4 anni), Hudson è la protagonista del nuovo calendario Campari 2016, che sarà presentato il 18 novembre. Intanto, tutti si chiedono se davvero l’attrice Golden Globe abbia iniziato una relazione con Nick Jonas dei Jonas Brothers, 13 anni più giovane di lei. Dura dimenticare un grande amore anche nel pieno di una nuova relazione, come canta Adele? È la domanda che voglio farle durante questa intervista, dato che sono curiosa di sentire il punto di vista di Kate sugli uomini della sua vita. A partire dal patrigno Kurt Russell, da trent’anni al fianco di sua madre Goldie Hawn, fino al collega Bill Murray, con il quale ha diviso il set della commedia Rock The Kasbah (nelle sale): «Un giocherellone che definire esuberante è poco, ma anche una delle persone più serie che abbia conosciuto», mi dice lei. Sul grande schermo Kate, look provocante e rossetto marcato, diretta dal regista premio Oscar Barry Levinson, interpreta Merci, una prostituta americana che vive in Afghanistan. Sarà lei ad aiutare Murray, nei panni di un istrionico manager musicale alla deriva, in un’emozionante avventura on the road a lieto fine.
In Rock The Kasbah la sua Merci è una donna scaltra, diciamo pure un’opportunista: perché ha scelto questo personaggio?
«Riuscire a cogliere al volo ogni occasione è una qualità da non sottovalutare. Nel film conosce Salima, una ragazza afghana che sogna di diventare cantante, e vede l’occasione di fare un mucchio di soldi. Poi però comincia ad apprezzare l’enorme forza di volontà della ragazza e si lascia contagiare. Le donne che credono in loro stesse al punto di avere la forza di cambiare mi affascinano moltissimo».
A proposito di cambiamenti, ho letto che lei si è dedicata a una nuova passione: la scrittura. A che cosa sta lavorando?
«Sto scrivendo un libro, è una riflessione sulla felicità. Un giorno mi sono fermata e, semplicemente, mi sono domandata: “Kate, ma che cosa diavolo è la felicità?”».
E che risposta si è data?
«Non credo che sia qualcosa che arriva dal nulla o che puoi stare ad aspettare. Devi muoverti, inseguirla o almeno avere un atteggiamento attivo e darti da fare».
Quindi il suo sarà una sorta di manuale di consigli? Qualcosa del tipo La felicità secondo Kate Hudson?
«No, non lo sto costruendo come un libro di suggerimenti. Mi piace pensare che possa essere un mezzo attraverso il quale condividere con i lettori le esperienze che con me hanno funzionato, sperando di poterli aiutare a trovare le loro. Anche se so bene che non esistono regole o trucchi validi per tutti».
Domanda inevitabile: in questo momento della sua vita sente di essere felice?
«Sì, sto vivendo uno dei periodi più belli di sempre».
Malgrado la fine di una lunga relazione?
«Intendiamoci: una separazione è sempre un’esperienza dolorosa, non posso negarlo. Tutto ciò che puoi fare è scegliere se soffrire o cambiare prospettiva».
Lei che cosa ha scelto?
«Ho deciso di godere al massimo della mia indipendenza: per la prima volta mi sento veramente bene. E libera».
E che cosa ha fatto con questa libertà?
«Prima di tutto, riesco a pensare a me stessa e al mio lavoro come non ho mai fatto prima. In poco tempo ho girato diversi film (Richard Pryor: Is It Something I Said? con Eddie Murphy, Mother’s Day con Jennifer Aniston e Deepwater Horizon con Mark Wahlberg, ndr) e non sono mai stata presa dall’ansia».
Nemmeno il tempo che passa la preoccupa?
«Non troppo: credo che più grande diventi e più ti senti sicura di te stessa. Certo, devo lavorare per tenermi in forma, ma anche quella è tutta questione di cervello, di concentrazione».
Niente diete e solo forza di volontà? È sicura?
«La gente pensa che per stare in forma ci si debba allenare tre ore al giorno o fare sacrifici pazzeschi. Non è così: se ti alleni tutti i giorni per una ventina di minuti, concentrata al massimo, come faccio io, i risultati si vedono lo stesso, senza stress».
Torniamo all’amore: ha mai pensato che la sua carriera potesse rappresentare un ostacolo per avere una famiglia “normale”?
«Ogni volta che mi fermo a rifletterci, mi rispondo che se Matt e io avessimo avuto un rapporto solido, saremmo ancora insieme. La verità è che abbiamo scelto di intraprendere due strade diverse perché ci siamo resi conto di volere cose differenti l’uno dall’altra. Però, nonostante questo, siamo stati in grado di costruire tra noi un nuovo rapporto, per il bene dei bambini».
E questa forse è la parte più difficile in una relazione che finisce.
«Certo, noi volevamo far sentire ai bambini che con la nostra separazione non stavano perdendo nulla. Non è stato facile, anzi a dire il vero è stata una fase di transizione davvero complicata, eppure mi sembra abbia funzionato».
Immagino lei conosca bene la vita dei figli di genitori divorziati: sua madre, l’attrice e produttrice Goldie Hawn, si separò dal marito Bill Hudson, quando lei aveva un anno e mezzo.
«Esatto, ma devo dire che la presenza costante nella mia vita di Kurt (l’attore Kurt Russell, il suo patrigno, ndr) è stata davvero un grande dono».
Lei fa parte di una famiglia di star abituate alla ribalta. Quando le capita di rivedersi sullo schermo, che reazione ha: è orgogliosa, è ipercritica o si vergogna?
«Cerco di non guardarmi mai. Se vedo per caso la mia faccia sullo schermo, cambio canale. E poi ho tanto da fare in questo momento della mia vita».
Sembra un tipo di donna determinata e in costante movimento. È sempre stata così?
«Non ho mai creduto che si debba stare ferme, né perdere la speranza. Per esempio, cerco ancora una relazione a lungo termine con una persona che ami non solo me, ma anche i miei figli».
Al primo appuntamento che cosa dovrebbe fare quest’uomo per conquistarla?
«Dovrebbe mettermi a mio agio: durante un appuntamento romantico mi piace divertirmi, percepire un senso d’intimità e complicità che è la premessa di ogni relazione».
Ho letto che di recente è stata vista ballare insieme con il musicista Nick Jonas. È di lui che stiamo parlando?
«Non mi piace intervenire su questioni che sono puro gossip. Posso però dirvi che è sufficiente che ceni con qualcuno o lo abbracci per un semplice saluto perché, nel giro di pochissimo, diventi il mio ultimo flirt. A leggere certi giornali, il mio agente sarà stato il mio uomo misterioso almeno 25 volte».
Saluto Kate ringraziandola per la sincerità. Ma resto convinta che questa ragazza felice abbia davvero bisogno accanto a sé di un uomo. Che sia davvero “misterioso” o una star come Nick Jonas, poco importa.
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