Jess Glynne è la voce femminile del momento e, alla vigilia dell’uscita del suo primo album, spiega a Grazia perché i jeans e i talent show non fanno per lei

Jess Glynne ha lunghi capelli rossi e ricci e due incantevoli occhi azzurri. Ma, soprattutto, ha una voce super. Ascoltate la 25enne inglese nella hit dei record con la band Clean Bandit, Rather Be, sette milioni di copie vendute e un Grammy. E, da solista, nel tormentone Hold My Hand, volato in testa alle classifiche di mezzo mondo, disco di platino in Italia. E siamo solo all’inizio. È già su YouTube il video del nuovo singolo, Don’t Be So Hard On Yourself. E l’attesa per il suo primo cd, I Cry When I Laugh, è enorme. Non solo in Gran Bretagna.
Ha raggiunto il successo in un baleno. Qual è il segreto?
«Non c’è una ricetta. Ma credere in qualcosa e volerlo fermamente aiuta. E io sono molto determinata: amo la musica e ho sempre cercato la mia identità. A rischio di prendere delle porte in faccia».
Per esempio?
«A 15 anni non mi hanno voluto a X Factor. Meglio così: quel talent show va stretto a chi, come me, ha in mente un progetto preciso. E cerca di trasformare una canzone in qualcosa di artistico».
Così decisa già a 15 anni?
«Mettevo le basi. Mi ha ispirato Amy Winehouse: il suo primo disco, Frank, mi ha aperto gli occhi».
Che tipo è Jess Glynne?
«Una ragazza semplice. Amo la mia famiglia, bevo poco, ho il terrore delle droghe. Unica dipendenza: le polpette di pesce di mia nonna».
Nessun vizio?
«La moda. I classici jeans e maglietta non fanno per me, i capi sportivi li metto solo in palestra. Sono una fan di Sandro Paris e dei grandi magazzini Selfridges».
I Cry When I Laugh (Atlantic Records), dal 28 agosto
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