GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Grazia Phygital Awards

    Grazia Phygital Awards

    Grazia Phygital Awards

  • SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

  • #BADALADA

    #BADALADA

    #BADALADA

  • GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

  • Skin Longevity

    Skin Longevity

    Skin Longevity

  • Speciale Mostra Cinema di Venezia

    Speciale Mostra Cinema di Venezia

    Speciale Mostra Cinema di Venezia

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • People
  • Casa
  • Magazine
  • Shopping
  • Oroscopo
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
    • Pubblicità
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • Gestione dei cookie
    • © 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Legale VIA BIANCA DI SAVOIA 12 - 20122 MILANO - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Magazine

Il doppio di Hillary

Il doppio di Hillary

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 16 Aprile 2015

Ero una cronista alla convention democratica di Denver, in Colorado, quando il 26 agosto 2008 Hillary Clinton, candidata perdente, fece il discorso della sconfitta concedendo i suoi voti al vincitore del suo partito: Barack Obama.

Silvia Grilli

Ero una cronista alla convention democratica di Denver, in Colorado, quando il 26 agosto 2008 Hillary Clinton, candidata perdente, fece il discorso della sconfitta concedendo i suoi voti al vincitore del suo partito: Barack Obama.
Come tanti che là in mezzo brandivano piangendo cartelli con scritto: “Solo Hillary può avere il mio voto”, ero una sua fan e mi commossi alle sue parole finali. «In America si continua sempre ad andare avanti, noi siamo americani», disse. «Non siamo bravi ad abbandonare la corsa». Da allora la corsa, con la resilienza tipica delle donne, Clinton non l’ha mai abbandonata. Sinceramente spero che vinca le prossime elezioni americane e che con la sua vittoria finisca un’epoca. Terminino, cioè, gli anni delle quote rosa sancite o sottintese, gli anni dei ritornelli demagogici: «Nominiamo una donna», «Mettiamo le donne nei posti di potere», «Diamo loro la possibilità di comandare perché possono farlo bene».
Mi auguro invece che comincino gli anni in cui si guarderà a uomini e donne allo stesso modo come candidati paritari a posti di potere, senza la necessità di dover proteggere le prime perché non ci saranno più differenze. Del resto a capo della prima potenza europea, la Germania, c’è una donna; a capo del Fondo monetario internazionale anche; e pure alla testa di due dei giornali più influenti del mondo, l’Economist e il Guardian. 
Sono tutte signore di valore che, probabilmente, hanno faticato il doppio degli uomini per arrivare. Ecco, io credo che il ciclo sarà compiuto solo quando una donna conquisterà il potere senza dover dimostrare più
dei suoi colleghi maschi.

© Riproduzione riservata

© Riproduzione riservata

Magazine Scopri altri articoli di Magazine
  • IN ARRIVO

  • «Perché nessuna Flotilla vuole liberare le ragazze afghane o i bambini ucraini?»: l'editoriale di Silvia Grilli

  • Grazia 31 del 2015

  • Chanel rilascia il primo teaser in vista del debutto di Matthieu Blazy

  • «Ciak, si cresce!» è il metodo per fare del cinema un vero guru

Grazia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contributors
  • Pubblicità
  • Opzioni Cookie
© 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Lagale Via Fantoli 7, 20138 Milano - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata