Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dichiara u2028di non amare i giornalisti. Li definisce manipolatori, proni al potere, politici mascherati.

Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dichiara
di non amare i giornalisti.
Li definisce manipolatori, proni al potere, politici mascherati.
Domenica 21 aprile alla sua prima conferenza stampa, che a dir la verità sembrava più un comizio, non ha perso l’occasione
di lamentarsi davanti alla folla di cronisti per essere stato descritto come un uomo feroce, che non si allea con nessuno.
«Mi hanno dipinto come Hitler» ha commentato tra l’altro.
Grillo è un genio della comunicazione,
il politico più raccontato d’Italia, Matteo Renzi a lui fa un baffo.
In campagna elettorale la sua scelta di non andare mai in televisione ha fatto sì che ogni sua manifestazione di piazza fosse piena di giornalisti e venisse raccontata largamente su giornali, siti e ogni rete.
Una volta
in Parlamento, la sua decisione di non parlare con i cronisti ha fatto in modo che i mass media si specializzassero
in inseguimenti ai 5 Stelle.
Quando sosterrà ancora che l’Italia è in fondo alle classifiche sulla libertà di stampa
o parlerà nuovamente di colpi di Stato, ci verrà la tentazione di consigliargli un viaggetto istruttivo in Siria, Mali, Guinea Bissau o Repubblica Centrafricana.
Tutto questo detto con simpatia per l’istrione Grillo,
per carità. Non vorrei mai che ci accusasse di aver spento
la democrazia anche qui a «Grazia».
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