Gal Gadot: nel cuore di una guerriera
Ha fatto il militare e la modella. Sarà al cinema nei panni di una fortissima Wonder Woman, ma è anche il volto di un profumo super femminile. Gal Gadot non ha paura dei cambi di ruolo. C’è solo una cosa che può farla piangere
La nuova Wonder Woman è esile come un giunco. E questa sarebbe una supereroina?, mi domando quando incontro Gal Gadot. È alta 1 metro e 78 e mi raggiunge su un divano del London Edition Hotel. Anche quando si siede, mi sovrasta. Mi saluta gentile e mi guarda con occhi castani bellissimi, profondi e capaci di trafiggerti. Ha un sorriso allegro, ma anche malizioso, che denota un’assoluta sicurezza di sé. Ha 30 anni, ma sembra ancora una bambina: una di quelle con il viso d’angelo e il carattere di ferro. Sì perché Gadot, nata a Rosh Ha’ayin in Israele, ex modella, ex Miss Israele, ex protagonista della serie tv Bubot, è riuscita a conquistare il grande schermo nel giro di pochi anni ed è arrivata a Hollywood con addosso un due pezzi rossoblù e un mantello a stelle e strisce. Non solo sarà Wonder Woman in Batman v. Superman: Dawn Of Justice, il film del 2016 con Ben Affleck nel ruolo di Batman e Henry Cavill in quello di Superman, ma ha ottenuto la parte di “solista” in Wonder Woman della regista Patty Jenkins, atteso nel 2017. Non basta: sarà anche in Codice 999, The Justice League (sempre come Wonder Woman) e, in aprile, in Criminal, con Kevin Costner. Nel frattempo è diventata anche il volto della nuova fragranza Gucci Bamboo.
Gal Gadot, come ci è finita Wonder Woman in Batman v Superman?
«Lei è un personaggio davvero unico. Il film serve per introdurla al grande pubblico, poi il mio personaggio viaggerà da solo».
Rispetto al personaggio del telefilm cult Anni 70, che cosa è cambiato?
«Le differenze tra il fumetto storico e la serie tv con Lynda Carter non sono poi molte. Certo, c’è un’evoluzione, ma siamo stati molto fedeli al personaggio e alle storie originali».
I fanatici dei fumetti hanno detto che lei non ha abbastanza seno per indossare il costume di Wonder Woman. Come ha reagito?
«Hanno ragione, ma dovrebbero sapere che, alla fine, non è importante la quantità, ma la qualità» (ride). «E poi agli esperti ricordo che il personaggio di Wonder Woman ha tratto ispirazione dalle amazzoni, le donne guerriere della mitologia greca che si tagliavano il seno destro per poter tendere meglio l’arco e mandare a segno le frecce».
Il mondo dei supereroi è molto maschile. È stata contenta di entrare in questo universo?
«Certo. Quando ho deciso di fare l’attrice e di lavorare a Hollywood ho dovuto incontrare un sacco di persone: produttori, manager, direttori. La domanda che mi ponevano era sempre la stessa: “Che cosa vuoi fare? Qual è il ruolo dei tuoi sogni?”. E io ripetevo loro che desideravo mettermi alla prova nella parte di una donna forte e determinata».
Tant’è che è arrivata al successo con i film della serie d’azione Fast & Furious. Perché le piace questo genere?
«Non amo i ruoli piagnucolosi, drammatici, spezzacuore».
Forse anche perché da ragazza ha fatto il servizio militare?
«Non è stata una scelta: in Israele è obbligatorio per gli uomini e le donne».
È stata dura?
«È stata un’esperienza: devi obbedire alle regole, ma impari ad avere disciplina, a capire il senso delle priorità e del lavoro di gruppo. Ciò detto, non amo le armi e la guerra: sono come Wonder Woman, una portatrice di pace».
E come mai una donna come lei è finita per essere il volto di un profumo femminile come Gucci Bamboo?
«Gucci ha pensato questo profumo per una donna femminile, certo, ma anche sofisticata, forte e indipendente. Per me è stato un onore essere scelta per rappresentare questo tipo di ragazza».
Ma, nel gioco della seduzione, conta più un abito o il profumo che indossi?
«Di sicuro il profumo è importante come la prima impressione. Quando incontri una persona, la senti. La “annusi” sia fisicamente sia psicologicamente».
E che cosa ne dice di quegli uomini che si fanno il bagno nel profumo, lasciando scie improbabili ovunque vadano?
«Le dico solo che il profumo di mio marito (l’imprenditore Yaron Versano, ndr), lo scelgo io. Perché, in fondo, il suo odore deve piacere soprattutto a me. E, comunque, gli ho insegnato presto che “less is more”, non esagerare è sempre meglio».
Avete un desiderio segreto?
«Ma se è un segreto, perché dovrei dirlo a lei?».
Allora mi dica che cosa, nella vita, la fa ridere e che cosa la fa piangere?
«Mia figlia Alma, una bimba di quasi 4 anni che è la mia vita».
Il suo prossimo obiettivo nella vita?
«Andare avanti così e continuare a cavalcare le onde».
Gadot mi congeda. Sul momento non capisco questo riferimento marino. Poi m’informo: in ebraico “Gal” vuol dire proprio “onda”. E mi rendo conto che sua madre ci ha visto giusto a darle quel nome: questa ragazza mi sembra inarrestabile come le onde del mare.
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