Che cosa succede quando è lei a guadagnare di più
Avere una moglie o una compagna che guadagna di più è vissuto come sminuente da parte degli uomini? L’argomento viene affrontato nel film Triangle of Sadness, vincitore della Palma d’Oro all’ultimo festival di Cannes, dove una coppia di modelli fa i conti con una professione in cui le donne vengono retribuite quasi sempre di più.
Inoltre, una ricerca pubblicata la primavera scorsa dall’Università di Bath, in Inghilterra, ha evidenziato come una bilancia economica che pende dalla parte di lei possa creare complessi e sensi di colpa.
Tanto che le mogli con un reddito più alto del coniuge si fanno carico degli impegni domestici più di quelle che guadagnano meno. «Accade per compensare uno squilibrio legato al concetto di mascolinità», spiega la dottoressa Joanna Syrda che si è occupata dello studio.
In altre parole: le donne compenserebbero il rischio di “depotenziamento” dei mariti assumendosi gran parte dei compiti considerati tradizionalmente femminili.
«Il mio ex aveva uno stipendio sensibilmente inferiore al mio e questo aveva creato parecchie tensioni, tanto che, quando ci siamo lasciati, scherzando, dicevo: “Il prossimo lo cerco amministratore delegato”», racconta Sara Rosso, avvocata, 40 anni.
Ironia della sorte, il suo attuale compagno è un dirigente d’azienda. «Eppure guadagna comunque molto meno di me. La differenza è che lui non se ne fa un cruccio». Ammette, però, di aver messo in atto qualche piccola strategia per farlo sentire più a suo agio: «All’inizio della nostra relazione ho lasciato che fosse lui a offrire cene e fine settimana. Oggi abbiamo una bella casa che lui, da solo, non potrebbe permettersi, e mi occupo di gran parte delle spese. Ma, quando andiamo a cena, non faccio neppure il gesto di toccare il portafoglio. È giusto che possa comportarsi da cavaliere».
Anche Paola Castiglioni, 60 anni, è una libera professionista, nel suo caso una commercialista, con un marito dirigente. «Le coppie in cui la donna, come nel mio caso, guadagna di più non solo molte, ma lo stereotipo dell’uomo che provvede alla famiglia è superato». In base alla sua esperienza, da entrambi i lati. «Per evitare di stare a fare i conti, “ho speso più io, hai speso più tu”, abbiamo dato i nostri bancomat a nostra figlia che si occupa di fare la spesa: un mese paga con il mio, l’altro con il suo e così via». La differenza di reddito, sostiene, non è mai stata un problema «anche perché mio marito compensa in altre maniere. Ci sono alcuni periodi in cui io sono particolarmente oberata e lui mi dà una mano con la gestione della casa».
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