Cari britannici, restate con NOI
Dalla stabilità politica alle vacanze sulle spiagge spagnole. Dalla superiorità della nostra cucina allo shopping e ai voli low cost: uno storico ha scritto una lettera d’amore alla Gran Bretagna che il 23 giugno vota sulla Brexit, l’uscita dall’Unione Europea. E qui elenca 10 motivi perché Oltremanica conviene che vincano i no
Cari Britannici, questo è un decalogo d’amore. Perché anche noi europei, come tutti gli innamorati, vorremmo essere ricambiati.
E siamo qui a ricordarvi alcune ragioni per restare insieme a noi, nella buona come nella cattiva sorte. Noi che siamo distanti e diversi, ma che continuiamo ad amarvi perdutamente anche quando siete pieni di dubbi.
1. Davvero volete tornare a nutrirvi di porridge, stufato, patate ripiene di formaggio e tutte quelle robe che un tempo popolavano le vostre cucine? Ormai siete contaminati dal grande circo dell’eccellenza gastronomica, come e più di noi: i vostri supermercati sono pieni di prelibatezze globali, il vostro immaginario è popolato da chef planetari come Gordon Ramsay e Jamie Oliver, i vostri pupi a scuola pretendono (e giustamente) cibo buono e salutare. Pensateci bene: lasciare l’Unione europea vi costringerebbe a tornare ad una tradizione culinaria che, dovete ammetterlo, non è mai stata tra le vostre bandiere più luminose.
2. Lo diceva già la Magna Charta, che dal lontano 1215 rappresenta il testo fondamentale della vostra cultura civile: “In futuro ogni uomo potrà lasciare il nostro regno o farvi ritorno senza danno o timore, per terra o per acqua”. Davvero volete ricostruire confini che sono stati abbattuti, ripristinare passaporti che avete imparato a lasciare a casa?
3. Siete sempre stati un popolo di grandi commercianti (Napoleone provò a umiliarvi chiamandovi “nazione di bottegai”, ma non gli portò fortuna). In un tempo lontano e glorioso avevate l’Impero. Poi vi siete adattati al Commonwealth. Poi avete provato a creare un’area commerciale alternativa all’Unione europea con altri che, come voi, si erano rifiutati di aderire all’Europa Comunitaria: si chiamava Efta e alla sua fondazione nel 1959 raggruppava Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia e Svizzera. Grandi ambizioni, pochissimi risultati. Perché il vero spazio del libero commercio è quello dell’Unione europea. E voi, che di commercio vi intendete da sempre, dovreste saperlo.
4. Facciamo un gioco (perverso): immaginiamo che domani Trump sia alla Casa Bianca, Le Pen all’Eliseo, Grillo a Palazzo Chigi (e Salvini in Corea del Nord). Dove potremmo rifugiarci noi italiani? A Londra, senza dubbio. Ma come faremmo se voi, nel frattempo, aveste scelto di uscire dall’Unione? E quindi per favore pensate un po’ anche a noi e alla possibilità che le cose, in giro per il mondo, vadano nel peggiore dei modi. Non succederà, ma non si sa mai.
5. Come fareste con i vostri ragazzi, che negli ultimi anni hanno scoperto l’amore (ok, non proprio l’amore ma ci siamo capiti) sulle spiagge spagnole e grazie ai voli low cost facilitati dal regime comunitario? Non riuscireste mai a convincerli a tornare sulle fredde spiagge di Brighton dei vostri nonni, per i loro festini adolescenziali.
6. Come noi, siete divisi tra destra e sinistra. Ma entrambe queste vostre famiglie politiche, quando siete stati lontani dall’Unione europea, hanno dato il peggio di sé. I Laburisti volevano cose strampalate come il disarmo unilaterale (per la Gran Bretagna, maestra nell’arte della guerra!), i Conservatori avrebbero voluto continuare a dominare l’India per sempre. Da quando siete nell’Unione europea, Labour e Tories sono migliorati radicalmente. Fate un favore alla vostra politica: restate con noi.
7. A chi vendereste tutta quella paccottiglia kitsch che celebra i reali d’Inghilterra, se non agli europei? Le nostre cucine sono piene di tazze e sotto-bicchieri con il volto coronato di Elisabetta o con la foto dell’ultimo pargolo di Kate e George, pensateci bene.
8. Non capita tutti i giorni di avere un Churchill a portata di mano. Ricordate la terribile estate del 1940? L’isola assediata dai nazisti che ormai controllavano il continente, la lunga battaglia aerea con la Luftwaffe, i bombardamenti sulle vostre città. Dopo la resa dei francesi e quando ancora l’entrata in guerra di Stati Uniti e Unione Sovietica sembrava una fantasia lontana, Churchill non si perse d’animo e riuscì a trascinarvi con sé nella resistenza a quella che allora sembrava ancora una potenza imbattibile. «Andremo fino in fondo», disse il grande condottiero ai parlamentari riuniti a Westminster il 4 giugno 1940», e combatteremo sui mari e sugli oceani, difenderemo la nostra Isola a qualunque costo, combatteremo sulle spiagge, sulle piste di atterraggio, nei campi, nelle strade e sulle colline. Non ci arrenderemo mai». Ma quello era Churchill, e quella volta finì bene. In ogni caso restare soli non è mai una condizione troppo rassicurante.
9. Non potete dire di essere stati trattati male da noi europei. Avete conservato la vostra guida a sinistra, la vostra sterlina, le vostre once e i vostri pollici. Siamo stati più che tolleranti. E nessuno sarà più buono di noi europei, verso le vostre assurde fissazioni.
10. L’ultima ragione per restare con noi è la più semplice: nessuno sa cosa accadrebbe all’indomani della Brexit. E voi, che avete sempre amato andare sul sicuro, vi trovereste nell’incertezza totale. Date retta a noi vecchi e saggi europei: non è il caso di rischiare.
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