Betony Vernon: "Vi farò scoprire un nuovo piacere"
Occhi verdi magnetici, lunghi capelli rossi e alle dita due anelli creati da lei con l'obiettivo di essere non solo gioielli, ma oggetti di piacere erotico: Betony Vernon mi accoglie nella sua casa parigina via Zoom.
Parliamo in italiano: ha vissuto a lungo nel nostro Paese, dove da ragazza ha studiato design industriale. Qualche anno fa, nella trasmissione di Camila Raznovich Loveline aveva una rubrica dove dispensava consigli e strategie erotiche, Le Boudoir.
Betony è famosa per le sue opere "trasgressive", che prendono ispirazione anche dall'anatomia del corpo per esplorare la sessualità con l'obiettivo di creare oggetti di stile. Una risposta ai semplici sex toys.
Questa volta, però, non parliamo di accessori sensuali, ma del suo libro che è arrivato in Italia, Eros. L’arte d'amare senza tabù (Rizzoli Illustrati). Già tradotto in nove lingue, è considerato un must per scoprire il vero piacere.
«Non spiego come fare l'amore. Non aspettatevi la classica guida sul sesso», mi avverte Betony. È infatti un libro non solo da leggere, ma da sperimentare. Un itinerario da seguire per conoscere se stessi e il partner con l'obiettivo di imparare a lasciarsi andare. Perché se una volta il vero tabù era il sesso, ora è il piacere, che molti temono.
Qual è il punto di partenza di questo saggio?
«Fin da quando ho iniziato a creare la mia prima collezione di gioielli erotici, che avevo chiamato Sado-Chic, ho scoperto che la gente veniva da me anche per chiedere un aiuto. Una parte del mio lavoro è stata quindi la terapia sessuale e mi sono certificata in ipnosi clinica. Ho scoperto che la media dei rapporti dura dai 3 ai 15 minuti lasciando spesso uomini e donne insoddisfatti. Io guido le persone a concedersi più tempo per fare l'amore».
Ma non è solo una questione di tempo.
«No: la nostra sessualità ha ruotato sempre intorno all'orgasmo maschile. Questo ha impedito alle donne di provare un piacere più ampio. Io invito la gente ad aprire quella che chiamo la "farmacia del corpo": se si stimola l'organismo nella sua interezza, non fermandosi solo ai genitali, si espande la nostra percezione del piacere perché vengono liberati una serie di neurotrasmettitori: la dopamina, le betaendorfine, la serotonina. Le betaendorfine hanno una formula chimica molto simile a un oppiaceo. Invece di un orgasmo veloce, molto localizzato, si può provare un orgasmo totale, con tutto il corpo».
Ma l'uomo riesce a durare a lungo per ottenerlo?
«Può imparare. La prima cosa che insegno agli uomini è rallentare un po' e per questo gli attrezzi erotici aiutano perché tolgono l'attenzione del pene e, paradossalmente, il piacere della coppia cresce. Il godimento femminile è diverso da quello maschile: noi possiamo godere tutta la notte, l'uomo apparentemente no. Nelle coppie eterosessuali quando l'uomo ha l'eiaculazione per noi donne tutto finisce. Ma il trucco è, per i maschi, imparare a separare i riflessi dell'orgasmo da quelli dell'eiaculazione e far durare più a lungo il sesso. Ed è una tecnica che si impara. Il piacere femminile si esalta nella durata e va esplorato in tutte le sue varianti, non solo nella penetrazione».
Da dove nasce il tabù del piacere, soprattutto femminile?
«Dalla religione: il monoteismo ha tolto alle donne il potere di godere senza uno scopo. Il sesso serviva solo per fare i bambini e fino alla rivoluzione sessuale non avevamo diritti sul nostro corpo. C'era l'idea che dopo la menopausa la donna fosse inutile. Oggi sappiamo che il sesso non è solo per i giovani, anzi».
Continua a leggere l'intervista a Betony Vernon sul nuovo numero di Grazia ora in edicola.
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