Adesso dico «Basta!» e invito tutti a ribellarsi
Intelligenti si diventa, basta impegnarsi seriamente. Allenarsi, fare test. Okay, ma che fatica. Non sarebbe più semplice accontentarsi di quello che la natura ci ha donato?
Giuro: mai stata un tipo pigro. Anzi. Sono famosa tra parenti e amici per essere quella che si agita sempre, che ha sempre bisogno di fare qualcosa, organizzare, insomma dare un senso alle giornate e, in fondo, anche alla vita.
Però questa ossessione che ci sta prendendo tutti di doversi continuamente migliorare, quale che sia il terreno su cui ci si cimenta, sento che è esagerata e non ci fa del bene. L’ultima notizia riguarda l’intelligenza e spiega come si possa tranquillamente ottenere magnifici risultati, ovvero incrementare la capacità del nostro cervello di elaborare concetti e pensieri, con solo un quarto d’ora di esercizi al giorno. Come dicevano gli insegnanti ai genitori degli allievi fannulloni?
È intelligente, ma non si applica. Vero, ma se anche intelligente non fosse, o almeno così sostengono gli scienziati che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sul New York Times, applicandosi con metodo, chiunque potrebbe portare a casa ottimi risultati. E a livello di intelligenza fluida, non cristallizzata. Non sapete la differenza?
Neanch’io ovviamente, prima di leggere quell’articolo, che spiega che l’intelligenza cosiddetta cristallizzata è l’insieme di conoscenze acquisite nel corso del tempo che sono quindi legate a memoria e apprendimento. Mentre la fluida è un’intelligenza più profonda, “genetica”, che ci consente di capire, cioè gestire le informazioni che abbiamo raccolto.
Fino all’altro giorno si pensava che fosse una sorta di bagaglio, una dote acquisita alla nascita e che addirittura cominciasse a calare fin dall’adolescenza. Adesso invece si scopre che anche sull’intelligenza fluida si può intervenire, basta applicarsi, come su di un muscolo: 15 minuti di esercizi tutti i giorni. E allora io dico basta e invito tutti a ribellarsi.
Ma che vita è? Dopo averci ossessionati con il corpo perfetto, che nulla ha a che spartire con quello con cui siamo nati, perché è solo frutto della quantità di palestra che siamo disposte a fare (parlo per gli altri, perché io faccio maratone solo di biscotti e serial tv, soprattutto durante i weekend). Dopo averci quasi convinte che non esistono donne belle o brutte, ma solo quelle che si curano, si incremano, si truccano, si vestono e quindi valorizzano il meglio di sé.
Anche se a noi il dubbio era rimasto che le belle, quelle vere, comunque esistono e se ne possono altamente fregare di usare belletti e push up. Dopo averci spiegato come amore e sesso sono meri esercizi di volontà, basta applicare le dieci regole d’oro della seduzione e della convivenza... Adesso ci devono scocciare anche con il fatto che potremmo essere più intelligenti di quello che siamo?
Contro il sadismo della perfezione rivendico il nostro diritto al fascino dell’imperfezione. E al piacere di essere se stessi, così come si è.
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