Maria Campadel si racconta da sola. Il suo pensiero è articolato, vibrante e arriva da un luogo che a noi di Grazia.it piace sempre raccontare: quello dell'autenticità.

Raccontaci qualcosa di te. Qual è il percorso che ti ha portato fino a qui? Quali sono le tue passioni?
Ciao, come state? Sono Maria Campadel, founder della factory We Are Busy. Sono nata a Padova, città del mio cuore e ho studiato Design della Moda allo IUAV a Treviso. Poi da lì ho iniziato a viaggiare, per conoscere e conoscermi e a 22 sono andata a Londra per continuare i miei studi alla Central Saint Martins dove ho approfondito la mia conoscenza sul fashion marketing communication. Poi ci sono state Berlino, Barcellona e Parigi. La mia curiosità mi ha sempre spinto verso tutto ciò che non conoscevo, con un po’ di paura all’inizio, ma poi la paura ho capito che ti blocca solo la possibilità di essere continuamente sorpresa dalla vita. Viaggiando ho ampliato la mia mente. Mi sono lasciata ispirare da luoghi, profumi, suoni e tutte le meravigliose persone (ma anche quelle meno sono importanti) che ho avuto la fortuna di incontrare creando così il mio "meltin pot" interiore che ogni giorno cerco di arricchire. Mi sento un po' come un Nokia 3210, “Connecting People” e assieme a Federica Rossi D’Arrigo abbiamo deciso di unire tutto ciò e trasformarlo in un progetto. Grazia Factory Sound nasce per dare suono e voce ai nuovi talenti emergenti nel mondo della musica, dell’arte e del design. Penso sia importante supportare le nuove generazioni e farle conoscere a tutti. Con questo progetto vogliamo far capire che sognare e lottare per realizzare i propri sogni è qualcosa di possibile e raggiungibile.

Cosa significa avere stile per te?
Bella domanda. Stile prima di tutto penso sia la libertà di poter indossare quello che più ci piace e ci fa sentire a proprio agio con noi stessi, senza la paura di essere giudicati. Se un un vestito è abbastanza lungo, abbastanza corto, troppo aderente o largo, di marca o vintage non conta. Conta solo l’eleganza di chi con dignità mostra se stesso, il vero se stesso, agli altri. Dovremmo essere più liberi in assoluto anche di riconoscere lo stile negli altri. In America (altra “doors”) mi capitava spesso di vedere la naturalezza con cui le persone si fermavano per strada a vicenda, solo per un attimo, e solo per fare un complimento sull’outfit di quella persona: “nice tshirt”, “amazing shoes” , “cool jacket”. In Italia invece non risulta ancora una cosa normale, si preferisce sussurrare all’orecchio del vicino qualcosa di incomprensibile. Ricordo che quando vivevo a Londra uscivo di casa con il mio pigiama colorato e mi sentivo la persona più trend del momento.

Ha ancora senso la parola ‘bellezza’ oggi?
Nel 1869 Dostoevskij scrisse la famosa frase “La bellezza salverà il mondo” da allora questo concetto è mutato, come è giusto che sia. La frase del principe Myškin, nel 2020, che valore ha? La bellezza, intesa come canoni standard dettati e imposti dalla società, ormai non ha più senso di esistere, la bellezza oggettiva è un ricordo del passato. Fortunatamente stiamo riuscendo ad abbattere tutte le frontiere del bello e del brutto come unico metodo classico di paragone. A mio avviso la bellezza si cela nei dettagli e nelle imperfezioni che ci rendono unici.

Chi sono le donne che ti ispirano?
Nel passato molte donne si sono battute per far sì che i loro diritti fossero rispettati soprattutto per le generazioni future, e ora? A chi è passato il testimone? Il mio pensiero non può che andare a Kamala Harris, che con il suo “Dream with ambition, lead with conviction and see yourself in a way that others may not” ha sicuramente smosso la determinazione e la volontà di molte donne. Ha sottolineato, ancora una volta, che non bisogna mai adeguarsi in silenzio al ruolo che la società ha pensato per noi, ma lottare per i propri sogni, perché come lei ne seguiranno altre: "I may be the first but won't be the last!". A seguire sicuramente Alexandria Ocasio Cortez, politica attivista statunitense nonché la più giovane parlamentare donna sino a ora della storia americana. Giusto anche però guardare a “casa nostra”, sto seguendo con grande interesse il lavoro dell’attivista digitale Silvia Semenzin, che si è fatta promotrice di una campagna contro la condivisione non consensuale di immagini o video privati detto anche “revenge porn” arrivata fino alla Camera dei Deputati e Carlotta Vagnoli autrice e sex columnist che tratta temi attuali come sessismo e sessualità.
La tua intervista sogno?
Come dicevo all’inizio mi piacerebbe intervistare “persone che fanno cose”, sembra terra terra ma in questo vastissimo e bellissimo, quasi sempre, mondo dell’internet mi piacerebbe poter trasformarmi in un megafono, magari di quelli carini colorati, per poter diffondere la voce di chi adesso ha davvero qualcosa di importante da dire, da far ascoltare, vedere e condividere. Come Ludovica Narciso, creatrice di Kube Community, che sta facendo un lavoro degno di nota con contenuti di livello usando un linguaggio ed un’etica inclusiva. Andrea Noce, in arte Eva Geist, artista, musicista e dj, che ha appena pubblicato l'album “Il quadro di Troisi" con Donato Dozzy. Winta Beyene, italiana con origine eritree, content creator con un gusto impeccabile e non per ultimo anche Harry Tate, australiano, icona di stile che ha reso Tik Tok un mondo coloratissimo.
Una canzone per svegliarci con il piede giusto al mattino e una per andare a dormire la sera.
Solo una? Dai almeno 3! Per svegliarsi con il piede giusto sicuramente queste: 1. Teardrops – Womack & Womack 2. Fresh – Kool & The Gang 3. Lovely Day – Bill Withers. Sono super Funky & Soul addicted quindi dammi un giusto beat e una voce bella calda e sono già in mood mattiniero pronta per affrontare la giornata. Invece per andare a dormire la sera opterei per l'immancabile Jamiroquai con “Corner of the Earth” e “All Night Long” di Lionel Ritchie e perché no un po' di Jazz come “So What di Miles Davis”.
Un’altra canzone che ho riscoperto invece e di cui ritengo il testo molto attuale per il periodo che stiamo passando è “Promised Land” di Joe Smooth, è stata la prima traccia di Blessed Madonna, una delle mie dj preferite scelta da Dualipa per il dj set finale del suo concerto streaming "Studio 2054". Ecco il testo: “Brothers, Sisters / One Day we will be free / From Fighting, Violence, People Crying in the Streets / Were the angels from above Falling down and spread their wings like doves / As we walk, hand and hand, Sisters, brothers / We'll make it to the Promised Land”

Quali sono le sfide che dovremo affrontare i prossimi mesi secondo te? E che consigli hai?
L’altro giorno ho tenuto una lezione via zoom a una classe dello IED dove parlavo del mio lavoro e di come la pandemia e la quarantena l’ha cambiato e qual è stata la mia strategia nell'affrontare tutti questi cambiamenti. Vedere e sentire tutti questi giovani tristi e disarmati mi ha davvero stretto il cuore. Tutti noi nel 2020 ci siamo trovati ad affrontare questo periodo in maniera davvero inaspettata e, secondo me, per chi in questo momento è nel pieno dei 20 anni, deve essere stato ancora più emotivamente traumatico. Ho definito questo periodo come “momento buffering”. Sai quando va via la corrente e sul pc appare quella rotella che gira gira in cerca di rete per collegarsi a internet? Non sai quando e come tornerà la connessione e non dipende né da te né da nessuno. La cosa che ho cercato raccontare nella lezione è stata che non devono “sentirsi in colpa” se hanno interrotto gli studi, se hanno dovuto abbassare la loro media, se andranno fuori corso per colpa di questa pandemia, ma anzi di prendersi questo periodo di pausa per dedicarsi alle cose che probabilmente nella frenesia della loro quotidianità non avrebbero mai fatto. Magari imparare una nuova lingua, suonare uno strumento, finire di leggere quel famoso libro sulla scrivania, di dedicarsi a loro stessi nell'attesa che la rotella smetta di girare. Il tempo dedicato a noi non sarà mai perso invano.
Stiamo imparando la complessità: di voci, situazioni, diritti. Come vivi questo presente così mutevole e così profondo per certi aspetti?
Abbiamo visto succedere diversi episodi, situazioni importanti e di impatto nel bene, nel male e nel “malissimo". Il fatto di essere impotenti, poi, amplifica tutto quello che accade. Il caso di George Floyd, nel mio sentire, forse non avrebbe riscosso tutto questa mediaticità se fossimo stati impegnati nella routine frenetica delle nostre vite quindi spero che in questo momento cosi delicato le persone tirino fuori la solidarietà, il sostegno e la fratellanza che ci accomuna tutti. Non ci sono distinzioni di razze e religioni e provenienza di fronte a tutto quello che sta succedendo, lo supereremo se resteremo uniti.

Ph. e Video intro: Federica Rossi D'Arrigo / Content supervising: Daniela Losini / Styling and make-up : Miriam Razza / Per la location si ringrazia Giulio Brambilla e Tribute Deco / Thanks to Sara Moschini
Look 1 - Denim talents own / Pull Cath Paname / Anello Dans Les Rues
Look 2 - Camicia Marras / Top Capsule Sex & The City by Sijjana / Pantalone Cath Paname
Look 3 (Tenda verde) - Maglia Fred Perry / Pants talent own / Scarpe Nike / Blazer X foot locker / Giacca Fila / Anello Dans Les Rues
Look 4 white - Total look Cath Paname / Cappello new era / Scarpe Boohoo
Look 5 Ascensore - Giacca Too Cool For Fur / Top Talent Own / Jeans Talent Own
Look 6 - Abito paillettes Marras
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