Rappresentazione inclusiva: le serie da guardare per approfondire la diversity
Una delle parole chiave legata alla costruzione di una società inclusiva è sicuramente rappresentazione. Significa raffigurazione della realtà o di elementi astratti o una combinazione di entrambe le cose.
C'è ancora molto da fare per riuscire a rendere giustizia alla varietà dello spettro umano ma ci sono alcune serie che più di altre provano a raccontare vicende intersezionali. Vediamo quali sono.
Skam Italia
Serie tutta italiana partita nel 2018 e creata da Ludovico Bessegato. Nasce dall'omonima serie tv norvegese e racconta di un gruppo eterogeneo di adolescenti. Porta alla luce problematiche di convivenza come la mescolanza di religioni, paure e fragilità umane, salute mentale e autodeterminazione personale con un potente radicamento nella realtà attuale. I dialoghi sono curatissimi e le tematiche, anche quelle più difficili come il consenso, sono trattate con grande sensibilità. Trovate tutte e quattro le stagioni su Netflix, la quinta è in lavorazione.
I may destroy you
Serie angloamericana scritta e interpretata da Michaela Coel. Arabella è una scrittrice che dopo aver passato una notte di bagordi si accorge che qualcosa è andato storto e comincia a recuperare pezzi di memoria. Siamo davanti a un'opera molto profonda, critica e costantemente sfidante. Ci mostra quanto siano ambigui i confini della volontà tra le persone, come cambiano in pochi secondi e come sia sottile e delicato il tema dello spazio personale e fisico quando viene violato. Non è una serie che dà risposte ma che si pone le domande giuste e che mette parecchio a disagio. Per dirlo con le parole stesse di Michaela Coel quando ha ritirato il suo Emmy 2021 rivolgendosi ad autori e autrici, raccontate le storie che vi fanno paura, che vi fanno sentire incerti, che non sono confortanti. Vi sfido.
Atypical
Storia di Sam 18 anni cui è stato diagnosticato di appartenere allo spettro autistico. La serie è una sprizzata di intelligenza emotiva e pratica e si sfatano alcuni miti e stereotipi portando a conoscenza del pubblico le tante sfumature della neurodivergenza. Da quelle divertenti nelle quali Sam spiattella le sue nude e crude opinioni creando situazioni molto buffe a quelle più difficili come le ossessioni reiterate fino ai momenti più dolorosi di meltdown (un crash emotivo molto forte e improvviso) e shutdown (una sorta di spegnimento del cervello) manifestazioni provocate da un sovraccarico di emozioni o sensoriale. Siamo alla quarta stagione e le trovate tutte su Netflix. Se vi state chiedendo perché ancora si racconta la vicenda di una persona maschile autistica e non quella di una persona femminile, sappiate che il tema è caldissimo.
Sense8
Serie onirica ma allo stesso tempo molto radicata nel presente e nella moltitudine della rappresentazione umana. Otto individui scoprono di avere percezioni empatiche molto potenti tra loro e cominciano a indagare sulle ragioni. Intreccia le vite delle persone evidenziando quanto siamo tutti e tutte più legati gli uni alle altre di quanto pensiamo. Al timone della narrazione e della regia ci sono le sorelle Wachowski, le creatrici del mondo di Matrix, molto attente e sensibili alle tematiche LGBTQIA+ essendo loro stesse due donne transgender. Tutte e due le stagioni autoconclusive le trovate su Netflix.
Unbelievable
Serie autoconclusiva ispirata a una storia vera, narra la vicenda di Marie che racconta di essere stata violentata ma non viene creduta. Due poliziotte in stati diversi che indagano sugli stupri di alcune ragazze metteranno assieme con caparbia volontà i pezzi del puzzle. Affronta il tema della credibilità e del fenomeno subdolo chiamato victim blaming. Mette sul piatto della riflessione la superficialità e la mancanza di adeguati strumenti del sistema per tutelare le vittime. Su Netflix.
Dear White People
Stessa serie che nasce dal film dallo stesso titolo di Justin Simien e che racconta la vita di un gruppo di ragazzi afroamericani che frequentano una scuola molto rinomata in prevalenza formata da studenti bianchi. Le vicende, i temi razziali e di diritto si dipanano attraverso la voce di una studentessa di colore, Samantha White. Con la sua trasmissione radiofonica cerca di sottolineare i problemi di convivenza tra le diverse etnie. La narrazione è corale e quindi a più voci e da più punti di vista della storia, mantra della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozie Adichie quando ha illustrato il pericolo di una storia unica. La serie trovate su Netflix.
Pose
Serie che rende trasversali e intersezionali i temi della comunità LGBTQIA+ per definizione . Un gruppo di persone tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta viene descritta nelle ball room di NY tra lustrini, abiti pazzeschi, lacrime e temi umani. Sullo sfondo una metropoli complessa e piena di contraddizioni. Le prime due stagioni sono un capolavoro, la terza è ondivaga ma le vicende delle persone coinvolte rimangono toccanti e coinvolgenti. Si trova su Netflix.
Sex Education
Quanto è importante nella formazione di una persona l'educazione sessuale? Invece di renderla un tabù la serie ne evidenzia tutti gli aspetti: da quelli più teneri a quelli più imbarazzanti che sono il corredo dell'esperienza di tutti. Il timido figlio di una autrice e terapista sessuale inizia a elargire consigli intimi su richiesta e diventa popolare nel suo liceo. Serie tutto sommato lineare e basica ma super utile. Si poteva fare di più? Sì, si può sempre fare di più e migliorare ma da qualche parte bisogna iniziare tenendo presente che in Italia, ad esempio, l'educazione sessuale è ancora oggi demandata ai propri amici o alla fruizione di contenuti porno senza filtro critico.
Euphoria
Serie di grande respiro e scrittura con personaggi stupendi e poliedrici che accoglie fisicità diverse, trasformazioni e inquietudini con grazia e dolcezza miste a cruda forza. Seguiamo le storie di un gruppo di liceal* alle prese con la scoperta della loro identità, sessualità e le tempeste dell'adolescenza. Si trova su Sky/Now TV. Da non perdere.
On The Verge
Se ne sta parlando sempre di più per fortuna ma di rappresentazione femminile tra i 40 e i 60 anni ce n'è pochissima e la prima causa è senz'altro l'ageismo. Per un bagno di realtà basta leggere i commenti sui social rivolti a Sarah Jessica Parker e socie dopo la visione di And Just Like That. Per fortuna le cose stanno cambiando anche se con una lentezza quasi esasperante e questa serie, sempre su Netflix, racconta con ironia, intelligenza e savoir faire la vita di alcune donne in questa fase di passaggio molto importante. Da vedere.
Special
Anche sulla rappresentazione delle disabilità abbiamo molto lavoro da fare. Intanto smontando stereotipi eroici e ruoli preconcetti come dicevamo prima dato che è sempre più vitale dar voce a tutt*. Special, su Netflix, si incentra sulle vicende di Ryan, che ha una paralisi facciale e decide di cambiare vita perché stanco di essere solo la sua disabilità. Due stagioni autoconclusive su Netflix.
La meravigliosa Mrs Meisel
Serie sull'autodeterminazione femminile a tutto tondo ambientata negli anni Cinquanta/Sessanta in pieno boom degli stereotipi di ruolo maschili e femminili. La protagonista ha una sua personale catarsi e cerca con tutta se stessa il suo posto nel mondo evitando di farsi intrappolare dalle convenzioni. Intelligente, divertente, realistica e talmente attuale che fa male. Su Prime Video.
articolo in aggiornamento
© Riproduzione riservata