C’è un particolare tipo di radice, si chiama Rizoma; questa radice penetra il terreno in maniera orizzontale, a differenza del tipo più usuale che ha una movimento di estensione verticale. Molte radici acquatiche sono rizomatiche, molte filosofie del Novecento lo sono state e anche molte cantanti e donne di oggi. LaHasna è una queste.

Impermeabile a ogni definizione, anfibia tra i generi (r’n’b, trap, pop, elettronica); fedele solo a una cosa: l’idea che ha di se stessa. In uno dei suoi ultimi singoli Venus a Cocorico canta “metto un vestito rosso e vado a Cocorico” e “portami al mare”; noi che non l'abbiamo presa propriamente alla lettera l’abbiamo portata all’Acquario Civico di Milano e le abbiamo fatto indossare i costumi da bagno e l’activewear di Und, un brand giovanissimo e green che per la Lycra dei suoi prodotti utilizza plastica riciclata proveniente dagli oceani e da vecchie reti da pesca.
A capo di Und altre due donne rizomatiche; stiamo parlando di Margherita Bojola e Giada Fratin, che hanno creato una linea di swimwear sostenibile nella forma e nel contenuto, minima senza essere minimalista, femminile ma dai tratti pratici.
Pronte a immergervi nel vostro corpo e nella musica?

Possiamo dire che la tua musica abbia una componente acquatica?
Sì, perché proprio come l’acqua la musica è per me un qualcosa che mi idrata quotidianamente, un qualcosa senza la quale non potrei letteralmente vivere, anzi sopravvivere. Da sempre penso che il mio sound e la mia voce abbiano un suono molto caldo e come dire “bagnato”.
Sei una delle poche cantautrici della scena r’n’b in Italia; cosa vuol dire per te essere autrice dei tuoi testi?
È molto semplice per me farlo; sono molto esplicita nel tradurre in canzoni quelle che sono le mie emozioni. E anche se alle volte sono un po’ criptica nei miei testi, cerco sempre di essere il più spontanea possibile in quello che scrivo, soprattutto quando mi riferisco ai momenti più intimi: è solo così, a mio avviso, che una canzone r’n’b riesce a penetrare sotto la pelle di chi l’ascolta.

Che ruolo ha la moda nella tua vita?
Mi piace molto giocare con la moda come divertissement, ma allo stesso tempo non mi piace stressarmi troppo pensando a come voglio apparire, ponendomi mille domande nevrotiche e assillanti sul mio look. Diciamo che amo seguire la così detta vibe e se decido di indossare un capo, lo faccio a 360 gradi, cercando di fare emergere le giuste “vibrazioni” emotive che mi pervadono quel dato giorno.

A quale decade ti ispiri di più, non solo a livello di stile ma anche di sound?
I primi anni Zero sono il periodo più inspirational per me; sono stati anni cosparsi di una fortissima energia estetica sia a livello di moda che a livello di sound. Anni pazzeschi, in cui lo street-style iniziava a dettare legge e si affrontava tutto con una attitude super positiva, istintiva e priva di fronzoli.
Ti senti a tuo agio con il tuo corpo? Cosa ti fa sentire davvero pazzesca?
Un tempo non ero molto a mio agio con il mio corpo, mi sentivo in dovere di coprirmi il più possibile e non volevo che le persone vedessero troppo le mie imperfezioni, semplicemente perché non volevo essere esposta al loro giudizio.
Oggi, invece, sono felice di come sono e cerco ogni giorno di migliorare la visione che ho di me stessa; l’unico sguardo al quale voglio piacere è quello di me stessa davanti a uno specchio. Per questa ragione una cosa che mi fa sentire davvero pazzesca non è un determinato capo o outfit; ma proprio questo rapporto di autostima in crescendo costante che ho nei confronti di me stessa e che mi veste di good-vibes tutti i giorni.

Credits:
Foto: Federica Rossi D'Arrigo
Words, styling: Giada Biaggi
Mua: Miriam Razza
Sitting Editor: Sara Moschini
Location: Acquario Civico di Milano
LaHasna indossa activewear e costumi Und, trench talent's own, occhiali Dior vintage
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