Julian Ocleppo e Costanza Pera tra tennis e moda, passato e futuro
Due ragazzi giovani con un passato che ha formato i loro valori e il loro modo di essere. Julian Ocleppo scopre la passione del tennis grazie al padre, il tennista Gianni Ocleppo, e da quel momento non lo abbandona più. Costanza Pera inizia a giocare a 3 anni, ma già da adolescente si troverà di fronte a dei bivi e delle decisioni da prendere molto difficili per la sua età.
Li abbiamo incontrati a Milano dove ora vivono assieme per un esclusivo servizio fotografico dove indossano la nuova collezione invernale di Tommy Hilfiger, un casual sportivo che trasforma i capi basici in degli 'essentials' da avere nel guardaroba.

Raccontateci la vostra storia sportiva. Quando avete iniziato a giocare a tennis? Come è entrato il tennis nella vostra vita?
COSTANZA: Il mio percorso nel tennis è iniziato molto presto, all'età di 3 anni, ispirata da mia madre, che era una grande appassionata di questo sport. Da bambina la accompagnavo a vedere le sue partite, e chiedevo sempre di provare anche io. I miei genitori si sono accorti del mio talento naturale sin da piccola e mi hanno incoraggiato a giocare di più. Da quel momento, il tennis è diventato una parte centrale della mia vita.
Conciliare allenamenti e scuola non è stato facile. A 13 anni mi sono trasferita al centro federale di Tirrenia per inseguire il sogno di diventare una giocatrice di tennis professionista.
Giocavo dalla mattina alla sera. Ero ossessionata. Questa dedizione mi ha aiutato a cominciare a salire nelle classifiche. Ho vinto diversi titoli giovanili italiani e facevo parte delle squadre nazionali giovanili.
A 15 anni ho subito un infortunio grave – una lesione alla cartilagine del polso sinistro – che ha segnato un punto di svolta nella mia vita. Dopo molte riflessioni, ho deciso di ritirarmi dalla competizione a soli 17 anni.
Nonostante questo ostacolo, il tennis mi ha insegnato tanto, formando la persona che sono oggi. Dopo il ritiro, mi sono trasferita a Milano, intraprendendo un nuovo percorso accademico, laureandomi in Marketing e Comunicazione presso l'Università IULM e completando un master in Marketing presso Mediaset.
Anche se ho trovato soddisfazione in altri ambiti della mia vita, le emozioni che ho vissuto sul campo da tennis sono uniche e insostituibili: l'adrenalina prima di una partita, la gioia di una vittoria sudata, la sensazione di essere "tre metri sopra il cielo". È qualcosa che solo lo sport può offrire.
JULIAN: Ho iniziato a giocare a tennis all'età di 4 o 5 anni al Monte Carlo Club, grazie all'influenza di mio padre. Mi ha trasmesso la sua passione per lo sport, avendo avuto una carriera professionistica negli anni '80, rappresentando l’Italia in Coppa Davis.
A 12-13 anni, il mio tennis è diventato più serio, partecipando a tornei internazionali e entrando nei circuiti under-14, under-16 e under-18. Pur essendo sempre stato riconosciuto per il mio talento, non sono mai riuscito a piazzarmi tra i migliori della mia fascia di età, soprattutto da giovane.
Ho vinto un titolo italiano di doppio under-16 a Livorno, con uno dei miei migliori amici, e ho avuto l'onore di rappresentare l’Italia due volte nella categoria under-16.
Uno degli aspetti più affascinanti del tennis professionistico è l’opportunità di viaggiare per il mondo e vivere culture diverse. Questo non solo amplia i tuoi orizzonti, ma ti consente anche di costruire relazioni significative. Con i tornei quasi ogni settimana, c’è una continua possibilità di migliorare. Tuttavia, i sacrifici richiesti, specialmente da adolescente, sono notevoli. Mantenere una routine di allenamento intensa può rendere difficile vivere una “vita normale” come i tuoi coetanei, limitando amicizie e connessioni sociali.


Cosa ti ha insegnato il tennis?
COSTANZA: La più grande sfida di questo sport sta nella sua natura individuale. Nonostante viaggiassi per il mondo con un allenatore o un preparatore fisico al mio fianco, alla fine sei sola. Anche nel mondo del tennis, dove puoi stringere vere amicizie, una volta che sei in campo ognuno diventa un avversario. Questa dinamica, pur affascinante, può essere difficile.
Un'altra difficoltà sono i sacrifici, soprattutto da giovani. Non ho mai avuto un’adolescenza “normale”: ho rinunciato a feste di compleanno, a weekend con gli amici. Il mio tempo libero era passato a fare i compiti tra allenamenti e scuola, e i tornei mi portavano spesso lontano per lunghi periodi. È stata una scelta di vita totalizzante che mi ha allontanato dalle esperienze più comuni dei miei coetanei.
Oggi sono grata alla mia famiglia per avermi dato l’opportunità di intraprendere questo percorso. Il tennis mi ha insegnato disciplina, dedizione e determinazione, valori che porto con me in ogni aspetto della mia vita.
JULIAN: Lo sport è solitario – il successo dipende completamente da sé stessi, e gestire la pressione mentale può essere difficile. È essenziale sapere come gestire la sconfitta, perché, a meno che tu non faccia parte di un'élite come Federer, Nadal, Djokovic o Sinner, perdere è inevitabile. Anche un giocatore tra i primi 20 al mondo perde quasi ogni settimana.
L'adattabilità è cruciale nel tennis. La stagione è lunga, con viaggi costanti, cambi di fuso orario, variazioni climatiche e superfici di gioco diverse. Gli atleti hanno solo pochi giorni per acclimatarsi a ogni nuova sfida, e questa rapida adattabilità è essenziale per il successo.


Raccontaci un ricordo legato al tennis.
JULIAN: Un ricordo indimenticabile risale al periodo in cui accompagnavo mio padre al torneo di Monte Carlo. Grazie alle sue conoscenze nel mondo del tennis, riusciva a farmi entrare negli spogliatoi, dove potevo vedere i giocatori prepararsi per le partite da vicino. Ero affascinato e cercavo di imitare le loro azioni, sognando di diventare un campione come loro. Quei momenti sono stati davvero i miei preferiti!
Negli ultimi anni sembra che l’Italia stia riscoprendo il tennis grazie a nuovi campioni. Hai percepito questo cambiamento dall’interno?
COSTANZA: L’Italia sta vivendo una rinascita straordinaria nel tennis, alimentata dal successo di campioni come Sinner, Berrettini e Paolini. Nel mio ruolo di istruttrice di tennis, ho notato un enorme aumento di interesse, soprattutto tra le generazioni più giovani, ispirate da questi atleti. Il tennis è più di uno sport, è una scuola di vita.
Insegna valori come il rispetto, la disciplina, il sacrificio e il controllo di sé, che sono importanti dentro e fuori dal campo. Ora i miei genitori riconoscono il tennis non solo per i benefici fisici, ma anche per le lezioni di crescita del carattere che trasmette.
JULIAN: C’è stato sicuramente un cambiamento in Italia, con una nuova ondata di talenti che sta rimettendo il paese sulla mappa internazionale del tennis. Sinner, Berrettini, Musetti e Paolini hanno rinvigorito lo sport, attirando l'attenzione dei media e stimolando l'interesse del pubblico. Il loro successo nei tornei del Grande Slam e nei circuiti ATP e WTA ha attratto l'attenzione dei media e del pubblico. La squadra maschile ha vinto la Coppa Davis per il secondo anno consecutivo, e la squadra femminile ha riportato la Billie Jean King Cup in Italia, dimostrando che l'Italia è fermamente tornata ai vertici del tennis mondiale.

Quali sono i tuoi progetti sportivi per il prossimo futuro?
COSTANZA: Dopo la laurea e il master, ho deciso di intraprendere una carriera come allenatrice di tennis, dato che questo sport è sempre stato una parte integrante della mia vita. Inizialmente, ho lavorato a Sky Sport per rimanere in contatto con il tennis, ma mi sono presto resa conto che parlare di tennis e viverlo in campo sono esperienze completamente diverse.
Questo mi ha portato a lasciare la carriera televisiva per concentrarmi su ciò che amo davvero: insegnare. Condividere le mie conoscenze con bambini e adulti è una grande fonte di soddisfazione per me.
JULIAN: La mia massima priorità è acquisire maggiore costanza nelle prestazioni, qualcosa con cui ho lottato a causa di gravi infortuni al polso e al gomito. Negli ultimi quattro anni ho subito quattro interventi chirurgici, l'ultimo a gennaio 2024. Ora sto lavorando duramente fuori dal campo con allenatori e fisioterapisti per recuperare e prepararmi per il 2025.


Parlando della vostra storia personale, come vi siete conosciuti?
COSTANZA: Io e Julian ci conosciamo da quando eravamo molto giovani, ci siamo incontrati al Centro Federale di Tirrenia. Io vivevo lì per allenarmi, mentre lui veniva solo occasionalmente per qualche allenamento. Il nostro amore condiviso per il tennis ha rapidamente dato vita a una solida amicizia. Col tempo, le nostre strade si sono divise, ma circa due anni fa ci siamo rincontrati a Milano. Io lavoravo a Sky Sport e lui era in città per una cena con amici comuni dal mondo del tennis.
Abbiamo iniziato a passare più tempo insieme, prima come amici, ma alla fine ci siamo resi conto che tra noi c’era qualcosa di più profondo. Ora viviamo insieme a Milano, e questo ci ha solo avvicinato. Condividiamo una passione per il tennis che rende tutto più facile. La nostra giornata è piena di attività semplici come correre, cucinare o godere della compagnia l’uno dell’altro. Siamo giovani, felici ed entusiasti per quello che il futuro ci riserva.
JULIAN: Lei era una delle migliori giovani promesse e si allenava regolarmente a Tirrenia, mentre io ci andavo solo per i campi di allenamento invernali. Le nostre strade hanno preso direzioni diverse, mentre io lottavo con infortuni al polso e lei proseguiva gli studi a Milano. Per anni ci siamo persi di vista, fino a quando non ci siamo ritrovati fortunatamente a Milano. Ora siamo più vicini che mai. La nostra passione condivisa per lo sport e il tennis ha rafforzato il nostro legame, e ci piace davvero stare insieme.
Cosa fate nel tempo libero?
COSTANZA: In estate insegno tennis a Forte dei Marmi, lavorando con persone di tutte le età e livelli. In inverno lavoro a Milano. Guardando al futuro, sono entusiasta di assumere un ruolo manageriale in un club di tennis a Forte dei Marmi. Con la mia esperienza in marketing e comunicazione, sono ansiosa di combinare le mie competenze organizzative e manageriali con la mia esperienza nel tennis. Questo ruolo rappresenterebbe un punto di svolta significativo per me, permettendomi di rimanere immersa nel tennis non solo come istruttrice, ma come professionista che può gestire e sviluppare un progetto. Il tennis non è solo uno sport per me; è una vera scuola di vita, e condividere i suoi valori e la sua bellezza con gli altri è un privilegio.
JULIAN: Nel nostro tempo libero, ci piace rilassarci con lunghe passeggiate e cene con gli amici. Recentemente, abbiamo anche iniziato a fare cene a casa, dato che lei ama cucinare. Ogni tanto ci concediamo delle maratone su Netflix, alternando serie e film che ci piacciono!



Oggi stiamo facendo un servizio fotografico. Ti interessa il mondo della moda? È la prima volta o è un'esperienza che hai avuto prima?
COSTANZA: Sono appassionata di moda e adoro rimanere aggiornata sulle tendenze. Ho lavorato con diversi marchi e ho particolarmente apprezzato collaborare con Tommy Hilfiger per il loro stile che fonde silhouette sportive con la moda. Sono entusiasta di lavorare con Grazia e sono grata per questa entusiasmante opportunità.
JULIAN: Questa non è la mia prima esperienza nel mondo della moda. Ho lavorato con Tommy prima, partecipando a Pitti Uomo, e ho sfilato in un evento a Milano nel 2018. Mia madre, che era una modella, mi ha sempre incoraggiato ad esplorare il mondo della moda, ma non è mai stata la mia prima passione. Preferisco rimanere dietro le quinte e apprezzo davvero gli eventi, guardandoli da spettatore.
Qual è il capo della collezione invernale di Tommy Hilfiger che non può mancare dal vostro guardaroba?
Julian: Da sportivo, adoro le rugby shirt rivisitate con le classiche righe della collezione invernale di Tommy. Uniscono comfort ed eleganza, in una nuova interpretazione di una silhouette senza tempo. Il mio guardaroba invernale è composto da capi essenziali: la versatilità dei maglioni girocollo, le camicie in denim e le classiche camicie Oxford.
Costanza: Torno sempre ai classici jeans a gamba dritta: sono così cool e sono una delle basi del mio guardaroba. Adoro anche i cardigan testurizzati per un tocco di eleganza, sono il mio go-to per l'inverno chic.
Costanza sedovessi scegliere un capo della collezione per Julian quale sarebbe?
Sceglierei il cappotto di lana Ivy. È classico e sofisticato, con un perfetto equilibrio tra eleganza e freschezza. Potrebbe indossarlo facilmente sia in una giornata casual che in occasioni più formali, ed è un capo che non passa mai di moda.
E tu Julian, se dovessi scegliere un capo della collezione per Costanza?
Direi la giacca oversize con tasche. È elegante e pratica al tempo stesso, con gli eleganti bottoni sulla tasca che aggiungono un tocco unico. È perfetta per tenersi al caldo senza rinunciare allo stile e può essere indossata in qualsiasi occasione, sia in giro che a casa.


Come descriveresti il tuo stile? Ti capita di indossare abiti ispirati al mondo del tennis nel tuo look quotidiano?
COSTANZA: Sportivo con un tocco di eleganza. Mi piace vestirmi comodamente, ma con attenzione ai dettagli, spesso prendendo ispirazione dal mondo del tennis. Mi piace abbinare capi sportivi, come una gonna con una maglietta, calze abbinate e sneakers, mantenendo sempre un look ben pensato e armonioso.
Anche per le serate, tendo a mantenere uno stile sportivo, ma con un twist più elegante e sofisticato. Per me, l'equilibrio tra comfort e eleganza è tutto. Seguendo le tendenze, mi piace reinterpretarle in modo che uniscano praticità e raffinatezza.
JULIAN: Il mio stile è piuttosto casual e sportivo. Sicuramente più sportivo di quello di Costanza, che è molto più raffinata ed elegante. Ma, passando la maggior parte del mio tempo tra palestre e club di tennis pieni di campi in terra battuta, direi che è inevitabile. Tuttavia, ci sono delle eccezioni, come quando dobbiamo partecipare a eventi speciali. Mi piace vestirmi bene e con eleganza.

C'è una persona (o un personaggio) che è il tuo icona di stile? Qual è il tennista con lo stile più iconico?
COSTANZA: Il mio idolo è sempre stata Maria Sharapova. Ammiravo il suo modo di essere in campo, determinata e impeccabile, così come la sua eleganza e sofisticatezza fuori dal campo. È stata un'icona di stile in ogni modo. Oggi apprezzo molto Irina Sabalenka. È una delle mie preferite, non solo per la sua grinta e presenza in campo, ma anche per l’attenzione ai dettagli fuori dal campo. Adoro il suo stile e la sua passione per la moda.
Per quanto riguarda gli uomini, trovo che Roger Federer abbia uno stile straordinario. Incarnando perfettamente una fusione di sportività ed eleganza, sempre con un tocco di raffinatezza che lo distingue.
JULIAN: Devo essere d’accordo: Roger Federer è l’emblema dello stile e dell’eleganza, sia dentro che fuori dal campo.
Credits:
Foto: Sara Reverberi
Video: Riccardo Rovelli
Mua: Silvia Sidoli
Hair: Alessandro Firenze
Assistant: Elisa Pietrosanti
Location: Una Cosa di Ofelé
Creative e Art Direction: Sara Moschini e Daniela Losini
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