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Grazia

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Factory

Grazia Icons: Whitney Houston

Grazia Icons: Whitney Houston

foto di Giulia Pivetta Giulia Pivetta — 28 Dicembre 2018

Whitney Houston “The Voice” inaugura la nuova rubrica di Grazia per celebrare le donne che hanno cambiato il concetto di stile

Grazia Icons celebra con una serie di editoriali le icone femminili che grazie ad un'attitudine, pensiero e gusto unici hanno cambiato radicalmente l’immagine e lo stile dei nostri tempi.

Le nostre muse sono tante: innovatrici, non per forza anticonformiste, che hanno saputo cambiare ed evolvere pur rimanendo fedeli a se stesse. 

Il nome con cui inauguriamo questa serie è Whitney Elizabeth Houston, una delle presenze più pervasive del secolo scorso, scomparsa prematuramente nel 2012. 

Quando debutta, appena vent'enne nel 1983, è difficile trovare una ragazza che non voglia essere lei. I suoi capelli sempre perfetti, il corpo da eterna teenager, le canzoni commoventi e look da sera che ancora oggi rimangono tra i più femminili dello show business: è la trasposizione della diva in chiave young. 


Scopri le foto dell’editoriale Grazia Icons: Whitney Houston

  • 00a.Whitney Abito Gucci, giacca Aniyeby, piume Ilariusss, orecchini archivio
  • 00b.Whitney Abito Cristiano Burani, orecchini Gogo Philip, scarpe Miu Miu, calze Calzedonia
  • 00.Whitney Giacca Roberto Cavalli, abito Miu Miu, scarpe Gucci, calze Calzedonia
  • 01.Whitney Abito Stella McCarteny, scarpe Cristiano Burani
  • 02.Whitney Abito Fausto Puglisi, boots Alain Tondowski, gilet lamé HUI, giacca Angelos Frentzos
  • 03.Whitney Chemisier e pantalone Louis Vuitton, body Fantabody, scarpe Stella McCartney
  • 04.Whitney Abito Gucci, giacca Aniyeby, calze Calzedonia, piume Ilariusss, scarpe Alain Tondowski, orecchini archivio
  • 05.Whitney Total look Missoni, sandali Cristiano Burani
  • 06.Whitney Chemisier Versace, orecchini archivio
  • 07.Whitney Abito Gucci, giacca Aniyeby, calze Calzedonia, scarpe Alain Tondowski
/ 10 Tutte le foto
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...

Whitney è la prima artista black pop della storia musicale americana, in assoluto la voce femminile più premiata, con una lista di guinness che cominciano dall’LP “Whitney Houston” del 1985 al primo posto come album d’esordio femminile più venduto. Tra le poche a mettere d’accordo tutti, tanto le figlie, che i genitori, superando le barriere dell’età grazie ad un appeal diverso da quello delle altre cantanti del periodo.


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Nessuna traccia di ribellione giovanile: il suo stile, come la sua voce, ha le radici nel soul e nel gospel - Aretha Franklin era sua madrina - mescolando l’eleganza ladylike e divas delle singer Motown come le Vandellas o le Supremes, alla moda esagerata degli anni ‘80 prima, e al minimalismo dei ‘90 poi. 


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È questa la sua forza: può passare da un'attitude matura ad un appeal giovane, da un tailleur gonna e giacca, a tubini, orecchini e make-up iper colorati come nel video di “I wanna dance with somebody” del 1986.


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Ancora oggi poche sanno interpretare con disinvoltura tanto abiti da gala lunghi, ricamati, fatti di tessuti preziosi, quanto il denim bleached. Tutto esaltato dalle sue iconiche gambe affusolate che uscivano dalle pencil skirt.



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Molti dettagli dei suoi look da sera sono ripresi nelle collezioni di queste stagioni: dall'onnipresente trend eighties strass, pailettes, velluto, arricciature e drappeggi, alla la ciniglia, pattern animalier e la shilouette aderente che caratterizza il decennio successivo



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Il suo è un gusto in linea con il periodo (nel suo guardaroba ci sono alcuni dei marchi più importanti come Diane Von Furstemberg, Hervé Léger e Dolce&Gabbana) ma Whitney ha sempre mantenuto una certa indipendenza stilistica.



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Nel corso degli anni, ha diversi hairstylist di fiducia, famose le acconciature - parrucche - di scena, ma se la Madonna dei bracciali di gomma e dei pizzi era opera di Maripol, Whitney non aveva una stylist ed era coinvolta in prima persona nella scelta di ogni outfit on stage e off duty, in qualche caso precorrendo le mode, con abiti da sera custom made su cui voleva il suo monogramma “WH” a vista (un’abitudine che oggi è comune tra le celebrities). 


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D’altronde è sempre stata visibilmente cosciente della forza della sua immagine, che fosse sul palcoscenico, di fronte alla camera (agli inizi ha lavorato come modella per una delle più influenti agenzie di modelle americane degli anni ‘80, Wilhemina Models, dove la soprannominavano “million-dollar-smile”), o alla macchina da presa. Il film “The Bodyguard” del 1992 con Kevin Costner, dove ha recitato come protagonista oltre che averne composto la colonna sonora, lo conferma.

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Più che un successo di botteghino, la pellicola è una sorta di video-documentario musicale all’ennesima potenza con pervasività mondiale in anni in cui i social media non esistevano, che ha portato la fama di Whitney Houston al più alto livello possibile per lo star system del periodo.


Crediti

Foto Carolina Amoretti

Photo assistant Silvia Pisani 

Fashion Yosephine Melfi

MUA Vanessa Geraci

Hair Cosimo Bellomo

Modella Anne Barreto @Next

Editor Giulia Pivetta 

Sitting editor Sara Moschini 



Per tutto il servizio: parrucche Casa della Parrucca Milano

Location: Arizona 2000


© Riproduzione riservata

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