Studio Klass: giovane design Made in Italy
Fotogallery Studio Klass: giovane design Made in Italy
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Studio Klass esporta nel mondo, con successo, il design Made in Italy.
Studio Klass , ovvero Marco Maturo e Alessio Roscini. Due giovani designer che dal 2009 - anno di fondazione dello studio - a oggi hanno decisamente fatto parlare di sé. Pubblicatissimi da riviste e blog di settore, attesissimi durante i più importanti eventi del design (Fuorisalone di Milano e Tent of London solo per fare due esempi), ma soprattutto adorati dalle aziende per la loro capacità di interpretare con concretezza e innovatività le esigenze concrete della vita di tutti i giorni. Mercedes Home, Fiam - Liv'it, Azzurra Ceramica, Diamantini & Domeniconi e Pimar sono solo alcuni dei nomi che li hanno scelti.
Quando avete sentito per la prima volta l'urgenza di diventare designer?
Marco: Non è stata una vera e propria urgenza, ma più un percorso nel tempo. Sono cresciuto a Pesaro, in un contesto stimolante, dove le persone che mi circondavano hanno contribuito a sviluppare in me una certa attenzione al design in senso lato, dalla grafica al prodotto. Ho capito che mi interessavano le cose tangibili, che puoi toccare o rompere, e che mi sarebbe piaciuto vedere un oggetto da me disegnato nelle case della gente.
Alessio: Ho scoperto cosa fosse il design aiutando un mio vicino di casa a fare prototipi. Lui era un designer - un po' insolito avere un vicino designer se abiti in un paesino di appena 8.000 abitanti - così mi sono appassionato e non ho fatto altro.
Come nasce l'idea? E come, da astratta, diventa tangibile?
Di solito partiamo da una ricerca molto approfondita sui vari ambiti delle cosiddette "arti applicate", sia riguardo la tipologia dell'oggetto in questione che riguardo forme o materiali da cui prendere ispirazione. I progetti più interessanti derivano sempre da un continuo confronto in studio o dalla capacità di arrivare a un'intuizione innovativa partendo da qualcosa che ci circonda quotidianamente, e che spesso prima non avevamo notato
Tra i vostri progetti: quale (o quali) vi rappresenta di più e a quale (o a quali) siete più legati?
È difficile individuarne uno solo. Ogni progetto è un po' come un viaggio: si porta con sé diversi ricordi e ci ha permesso di conoscere persone con le quali abbiamo condiviso un'esperienza. Intorno a un nostro prodotto ci siamo noi, c'è un'azienda, un prototipista, un fotografo e una stylist. Nel bene o nel male, ognuna di queste figure ti lascia qualcosa.
Quale oggetto, tra quelli esistenti, avreste voluto progettare e perché?
La Mayday di Grcic per Flos: una perfetta combinazione tra una tipologia di lampada che prima non esisteva, una bella forma e un prezzo più che ragionevole.
C’è un oggetto che manca? Se si, quale?
Diciamocelo, se lo sapessimo lo avremmo già disegnato.
Parliamo del pubblicatissimo "Balloon" per Azzurra Ceramica. Come è nato? Quali tecniche avete utilizzato?
È un progetto su cui ragionavamo da tempo. Volevamo arrivare a un prodotto che invitasse a essere utilizzato nel modo più intuitivo possibile, facendo leva su un gesto che frequentemente compiamo per riporre vestiti o asciugamani. È realizzato in tubolare metallico curvato e verniciato.
Com’è fare il designer in Italia?
C’è un grande pregio ed è quello di vivere in un paese con aziende, imprenditori e artigiani che tutto il mondo ci invidia. D'altra parte, il dovere dei designer italiani è di tenere alta la qualità del progetto agli stessi livelli di come lo era una volta.
Il progetto dei sogni non ancora realizzato.
Top secret.
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