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Damien Hirst: alla scoperta della «MurderMe Collection»

Damien Hirst: alla scoperta della «MurderMe Collection»

foto di Fabrizio Meris Fabrizio Meris foto di Gloria Maria Cappelletti Gloria Maria Cappelletti — 15 Novembre 2012

Fotogallery Damien Hirst: alla scoperta della «MurderMe Collection»

  • 1 1 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 2 2 Lapo Elkann durante la conferenza stampa
  • 3 3 Patrizia Sandretto Re Rebaudengo con il figlio
  • 4 4 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 5 5 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 6 6 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 7 7 Valentina Tanni e Massimiliano Tonelli di Artribune
  • 8 8 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 9 9 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 10 10 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 11 11 La curatrice della mostra Elena Geuna
  • 12 12 Marta Galli e Lady Tarin
  • 13 13 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 14 14 Paul Fryer
  • 15 15 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 16 16 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 17 17 Roberta Molin Corvo
  • 18 18 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 19 19 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
  • 20 20 Lady Tarin
  • 21 21 "Freedom not Genius" alla Pinacoteca Agnelli
/ 21 Tutte le foto
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Si chiama così la splendida collezione di Damien Hirst presentata a Torino

Artisti si nasce ma collezionisti si diventa. Chi ha eccelso talento può sviluppare la propria creatività e ricerca su entrambi i fronti. È il caso di Damien Hirst , artista vivente tra i più quotati che ama collezionare opere di giovani emergenti e maestri che lo hanno ispirato, tra cui Francis Bacon, Pablo Picasso, Alberto Giacometti ed Andy Warhol. Tra i giovani ricordiamo invece Banksy, John Currin, Tracey Emin, Sarah Lucas, Mat Collishaw e Paul Fryer. La «MurderMe Collection» di Hirst è stata presentata per la prima volta in Italia con una mostra dal titolo «Freedom not Genius» inaugurata alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli in occasione della settimana dedicata ad Artissima , fiera di arte contemporanea a Torino. Consigliamo di visitare la mostra che è aperta al pubblico fino al 10 Marzo 2013.

Hirst è riuscito a creare un dialogo aperto con le opere collezionate, il cui fil rouge è l’ossessione per il fascino della morte. Partendo da «Nature Morte au Crane et Pot» di Pablo Picasso il tema del memento mori viene sviluppato in diverse prospettive. Durante la conferenza stampa è stata la curatrice Elena Geuna ad approfondire l’argomento, raccontando come Hirst abbia iniziato a collezionare opere alla fine degli anni Ottanta, scambiando suoi lavori con quelli di artisti amici che formavano con lui il YBA ovvero il gruppo Young British Artists caldamente supportato ai suoi esordi dal guru dell’arte Brit, Charles Saatchi.

Nel tempo la collezione si è sempre più ampliata con l’acquisizione di innumerevoli opere iconiche, da qui il desiderio di Hirst di poter custodire i lavori in un vero e proprio museo. A questo scopo sembra che l’artista abbia acquistato un edificio vicino a Bristol per dare visibilità permanente alla «MurderMe Collection».

Nonostante la mostra si snodi tra calchi di teschi, maschere funebri e tassidermie varie, il clima dell’opening è stato particolarmente frizzante a conferma del fatto che il tema della Vanitas e’ sempre attuale.

© Riproduzione riservata

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