Lodovica Comello: «Vivo in un cortocircuito»
È stata l’idolo delle ragazze nella serie tv Violetta, poi ha cambiato tutto. Ora Lodovica Comello canta, presenta, recita e doppia anche uno dei film dell’estate. Sempre senza farsi sopraffare dallo stress. Perché è così che ha conquistato due milioni di follower e, soprattutto, suo marito.
A volte per capire il valore delle cose bisogna fare un giro largo. C’è chi arriva all’altro capo del mondo, sente la mancanza di casa, torna e si scatena su un palco come fosse il suo cortile. È il caso di Lodovica Comello, 27 anni, divenuta popolare per la serie tv Disney Violetta, per cui ha vissuto in Argentina. Oggi è una cantante e interprete tra le più richieste, il concerto che ha appena tenuto a Udine è l’ultimo anello di una catena di progetti diversi: da Sanremo alla conduzione di programmi come Italia’s got talent e Singing in the car, senza dimenticare il cinema e l’esperienza di voce narrante in La principessa e l’aquila, che arriva nelle sale dal 31 agosto.
La guardo e non riesco a rintracciare segni di stanchezza. Sotto lo chignon e l’ombretto perlato c’è il volto fresco e sempre sorridente di una ragazza da più di 2 milioni di follower. Sbaglia chi pensa che la chiave del suo successo stia solo nel lavoro forsennato: l’ingrediente segreto di Lodovica è piuttosto un incrollabile e contagioso ottimismo.
Nulla riesce a scalfirlo, io stessa ci proverò più volte nel corso della nostra chiacchierata. Vincerà lei, riuscendo ogni volta a trovare una chiave per vedere il bicchiere mezzo pieno, specie ora che sta per partire con suo marito, il produttore tv Tomas Goldschmidt, per la tanto attesa luna di miele.
Vi siete sposati nel 2015 e solo ora andate in luna di miele: quale meta avete scelto?
«Io e Tommy siamo poco avventurosi. Andremo alle Maldive, sarà una vacanza all’insegna del sano poltrire, ne abbiamo bisogno per staccare».
Anche dallo smartphone? Solo su Instagram la seguono più 2,2 milioni di follower: vorranno sapere come sta.
«Qualche foto mi scapperà, anche solo per suscitare un po’ di sana invidia».
E come gestisce gli odiatori della Rete?
«Sono fortunata, rispetto ad altri personaggi non ho tante persone che mi remano contro. Però quello degli “haters” è un fenomeno che mi indigna. Penso siano un pericolo serio, possono causare grandi sofferenze: insultata e come possa reagire».
Lei che cosa fa?
«Adotto la tecnica del silenzio. Non rispondo. Lascio correre. Non puoi fare nulla di più sbagliato che fomentare le loro convinzioni. Bisognerebbe ricordare a tutti che dietro a ogni schermo c’è un essere umano con dei sentimenti. Non siamo solo degli account. Dovremmo pesare le parole che diciamo e imparare a comunicare. Secondo me, a scuola dovrebbe esserci la materia “educazione ai social”: sarebbe utile. Ne ho parlato anche al Giffoni Film Festival con i ragazzi che mi hanno riempito di domande al riguardo: essere circondati da 850 bambini e adolescenti ti restituisce il senso delle cose».
Tornando alle vacanze, una sua amica mi ha svelato di aver appena passato un weekend divertente con lei ad Alicante, in Spagna.
«È stata la mia ex collega Clara Alonso, vero? Abbiamo fatto una minivacanza con molte risate. Con il gruppo di Violetta siamo rimasti uniti».
Le mancano i suoi ex colleghi?
«Ammetto che è stato strano passare dalla convivenza di dieci ore al giorno sul set al non vedersi proprio più. Per fortuna ci teniamo in contatto con le chat. Con i colleghi europei è più facile organizzare rimpatriate, l’amicizia per me è un valore fondamentale».
Anche l’amore, visto che si è sposata a 25 anni.
«Tommy è l’amore della mia vita. Ha la capacità di analizzare con mente pacata e lucida tutti i problemi: è un produttore televisivo e porta quest’abilità professionale anche nella vita quotidiana. È un meraviglioso risolutore di problemi. L’ho scoperto mentre lavoravo a Violetta, negli studi in cui ci siamo conosciuti: c’era un problema? Arrivava lui: “Non importa, siediti, capiamo: trovo io la soluzione”. Quanto vorrei avere questo suo pragmatismo».
Lei come si pone di fronte a una difficoltà?
«La mia mente va in cortocircuito. Ci vuole un po’ per fermarmi e farmi ragionare sulla scelta giusta».
E qual è la qualità che invece possiede lei e non suo marito?
«Tommy è disordinatissimo, mentre io sono un’ossessiva-compulsiva in materia di organizzazione».
A parte amici, marito e popolarità, c’è altro che deve al personaggio di Francesca nella popolare serie tv Violetta?
«Da copione era un personaggio buono, la migliore amica di tutti, la mediatrice. Io ho aggiunto un po’ di simpatia, goffaggine, l’ho resa buffa e mi sono portata via un grande insegnamento: ascoltare, essere comprensiva, non giudicare mai prima di conoscere a fondo. E poi mi ha lasciato un accento argentino che ho fatto fatica a togliere: ora ho ripreso possesso del mio, ma mi manca un po’ l’Argentina. Ormai sento di avere due case, una in Italia e una lì».
Dopo ha fatto tante cose. Dal Festival di Sanremo a Italia’s Got Talent, dal cinema al programma Singing in the car. Lei è una stakanovista?
«Macché, appena posso stacco e vado in Friuli, a casa mia, a giocare con la nipotina. Che belle quelle ore con la mia famiglia. La mia è una vita semplice, appena finisco di lavorare, mi trasformo in un perfetto animale da casa. Divano, santo subito».
Tornata dalla vacanza che cosa l’aspetta?
«Mi aspetta il regista Fausto Brizzi, per girare il sequel del film Poveri ma ricchi. Prima di conoscerlo ero terrorizzata, ho scoperto un uomo divertente che lavora tanto con gli attori. Io poi amo inventare: le ultime puntate di Violetta erano improvvisazione completa. Con Fausto sono stata più attenta, sono molto rispettosa del copione. Poi approfitterò dell’autunno per potermi dedicare al 100 per cento al mio nuovo disco».
Canta, recita, scrive, conduce: le manca solo ballare.
«Faccio anche quello, mi sento una performer: amo salire sul palco e potermi esprimere a 360 gradi».
Ripeterebbe l’esperienza di cantare a Sanremo?
«Sì, mi sono divertita. Mi ha tranquillizzato arrivare lì e notare che non c’era un filo di competizione e d’invidia. La sera ci si trovava tutti in albergo a scherzare e a bere. Il clima amichevole è stata la cosa che mi ha stupito e rassicurato di più».
La rivedremo ancora nel programma Italia’s Got Talent?
«Mi è piaciuta troppo come esperienza per non ripeterla. È stato il mio primo ruolo da conduttrice diversa, non la bella statuina che sta sul palco con la cartellina in mano. E poi mi ha dato modo di divertirmi e di mostrarmi al pubblico per quella che sono veramente. Ricordo ancora l’emozione di poter conoscere per prima tutti i concorrenti, vederli tesi, abbracciarli, incoraggiarli e, in caso di sconfitta, consolarli. È stata un’esperienza splendida dal punto di vista umano. Così come il programma Singing in the car, davvero una bella sfida visto che mi trovavo dentro l’auto da sola. Sarebbe bello ora portarlo altrove, farlo in un’altra città. Anzi, le confido una cosa: appena finiamo l’intervista corro a proporlo. Incrociate le dita per me?».
Promesso. Tuffarsi in mille progetti diversi e stimolanti è la sua ricetta della felicità?
«No, il segreto è trovare il giusto equilibrio, ma non so ancora come si faccia. Ho persino provato a fare yoga e meditazione, ma sono troppo distratta. Io, quando qualcosa va storto, canto».
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