Artisanal Intelligence: moda a regola d'arte
Fotogallery Artisanal Intelligence: moda a regola d’arte
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Nelle più rinomate gallerie di Roma A.I. Artisanal Intelligence lascia il segno. Celebrando un sodalizio di culture, saperi artigianali e linguaggi di sperimentazione artistica
Nelle più rinomate gallerie di Roma A.I. Artisanal Intelligence lascia il segno. Celebrando un sodalizio di culture, saperi artigianali e linguaggi di sperimentazione artistica
Clara Tosi Phampili e Alessio de' Navasques, curatori lungimiranti, partono avvantaggiati. Dalla loro c'è la bellezza pittoresca di Roma, che si somma al fior fiore della scena artistica capitolina. Nel quartiere Parione la geografia è delineata dall'effervescenza di gallerie all'avanguardia ed è lì che A.I. Gallery chiama a raccolta artigiani e leve della moda per tastare il polso alla contemporaneità.
Il Ponte Contemporanea accoglie le sperimentazioni materiche dell'olandese Conny Groenewegen , nome tra i più interessanti per la maglieria di ricerca. Passa dai suoi abiti scultorei, plasmati con finezza d'artista, una lezione di alchimia; la volontà di inseguire le forme e poi annullarle, per dare campo a progressive trasmutazioni. Gli si accosta un Simone Rainer , da Emmeotto nei nobili spazi di Palazzo Taverna, che riduce le borse alla mistica geometria di triangolo: i segreti rapporti numerici dell'armonia e della sezione aurea sono gli unici criteri per disegnarle. Onirici, nutriti di reminiscenze colte, i cappelli di Altalen ; li si accresce e liberamente li si deforma perché siano, ad un tempo, archetipo e futuro prossimo.
E sa di cielo e di galassia la stellite, il metallo prediletto da Stefania Lucchetta per i suoi gioielli. Sfaccettati e complessi come singolari sculture, elaborati ma leggerissimi, piegano all'ornamento la prototipazione industriale più avanzata. Li si è ammirati da Marie-Laure Fleisch in vicolo Sforza Cesarini. Quasi dirimpetto, ospitata da Monitor , la lirica meditazione di Haans Nicholas Mott. Sua l'idea di sospendere un abito dal soffitto, sottratto al contatto del corpo, perché viva la più pura e poetica esistenza di oggetto.
Le tappe proseguono con Badura da The Gallery Apart in via di Monserrato. Unico tema, declinato nelle sue mille vite possibili: la borsa di Sophie, immaginaria incarnazione del marchio, è percepita come prezioso monile. Ecco allora pellami dalla finitura d'oro e piume variopinte che ricordano certi esotici collari da capotribù. Da Z20 è invece di scena Paolo di Landro , che si muove entro in punti cardinali di una mappa tutta artistica. La riflessione di Miltos Manetas sul GPS gli offre lo spunto per delineare abiti-bussola, che rivestano un viaggiatore assetato di conoscenza e gli insegnino il cammino.
L'approdo finale è da incanto. Nei saloni patrizi che furono abitati da Innocenzo X, un affaccio su piazza Navona che da solo già basterebbe, Sissi espone il frutto di una riflessione più che decennale. Un catalogo del proprio guardaroba dal 1998 al 2010, rigidamente incasellato in schede d'archivio, per registrare i cambi di maschera che ogni abito ci assegna. Una seconda pelle quotidiana, che l'artista assume o rigetta- con gesto consapevole e dunque libero.
Chicca conclusiva la rassegna di A.I. Fairfuture. Una selezione che fa convivere marchi storici e recentissimi, da Renato Balestra a Setecento , da Albanese a Louis Leeman , ciascuno esposto attraverso un singolo manufatto. La trovata singolare? Farli vivere in una proiezione tridimensionale e interattiva, sensibile ai gesti dei visitatori.
© Riproduzione riservata
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