Fotogallery Zeppe e platform: 5 cose che non vi hanno mai detto
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Il mondo femminile si divide davanti alle zeppe, la nostra Gioia Corazza ci spiega perché svelandoci cinque curiosità sul celebre platform
Per noi donne è quasi impossibile resistere davanti ad un paio di scarpe, perché le loro virtù sono quasi magiche: ti fanno sentire splendida e raffinata in un colpo solo. Il mondo femminile, però, davanti a un paio di zeppe, si divide: c’è chi, come Manolo Blanhik, sostiene che queste mortifichino il piede e c’è chi, invece, sulla scia di Salvatore Ferragamo, le ama per la loro comodità e il loro appeal strong. Come avete letto nell’ articolo di Maya Villiger e Fabiana Fierotti , oggi, la peculiarità della moda sta nel riproporre vecchi trend in chiave contemporanea e, infatti, per questa p/e 2012, gli stilisti aprono le scene del fashion proprio alle tanto discusse zeppe.
Ecco 5 curiosità che non vi hanno mai detto su questo trend.
1) Origini e Terminologia: le origini sono da ricercare in Turchia, dove esistevano dei veri e propri trampoli che servivano ai frequentatori di hammam per tenere i piedi sollevati e asciutti. Nel 3° atto di Amleto, il principe di Danimarca tuona contro la povera Ofelia, perché colpevole di essere troppo vanitosa, e nelle sue parole, gli storici della moda, hanno rintracciato un riferimento alle primissime zeppe: le chopine. Queste calzature erano dei piedistalli, che raggiungevano i 50 cm di altezza, su cui venivano innalzate le signore grazie alle braccia delle serve. La diffusione delle chopine iniziò a Venezia, prima tra le cortigiane poi tra le donne aristocratiche, ma rimase poi una tendenza breve perché agli albori del Seicento, le donne scesero da questi trampoli, preferendo altre calzature. Chiamata inizialmente zeppa o zeppone, oggi è universalmente conosciuta come platform, termine inglese che indica sia la calzatura assente di tacco con la suola già alta, sia quella con il plateau e l’interruzione verso il tallone per la presenza del tacco. Con tacco alto e arcuato è chiamata anche Miranda, omaggio a Carmen Miranda, attrice e cantante degli anni 40, appassionata di zeppe.
2) Anatomia della platform: la platform è costituita da: tomaia, puntale, forte o contrafforte (applicato nel retro della tomaia, dove andrà ad appoggiarsi il tallone), suola, plateau (esterno o interno, interno viene usato generalmente per gli stivali) e tacco. Anche nel caso della zeppa, senza interruzione del tacco, gli elementi utilizzati sono gli stessi. La zeppa o la platform andrà poi rivestita del materiale scelto durante la progettazione della calzatura. In origine, i materiali usati erano: capretto puntonato, pelle e legno di pino; in seguito sughero, corda e rivestita di tessuto.
3) Ferragamo loves platform: poco prima della Seconda Guerra Mondiale, Salvatore Ferragamo, a quel tempo ciabattino delle dive di Hollywood, appena rientrato in Italia, è colpito da un’illuminazione. Non riuscendo più a trovare l’acciaio per il gambrione, la lamina sottile che incorporava nelle suole per piedi esigenti come quelli della regina Elena, riempie lo spazio tra calcagno e avampiede con sughero sardo pressato e incollato. Nascono così le scarpe ortopediche. Ferragamo, mostrò il prototipo alla duchessa Visconti di Modrone, che rimase perplessa, ma lui la pregò di indossarle la domenica durante la Messa: «Se solo una delle sue amiche farà un commento positivo, le farò un paio di scarpe come vuole lei. Gratis»- disse. Non solo le signore fiorentine apprezzarono, ma nel 1938 Ferragamo creò il tanto discusso zatterone arcobaleno per l’attrice Judy Garland, e per tutti gli anni 40 le zeppe si rivelarono pratiche, economiche e con uno stile decisamente nuovo. Ben presto il concetto di ‘’zeppa’’ si trasferì sui sandali, sulle scarpe chiuse e su calzature per il giorno e per la sera. I materiali utilizzati: legno, sughero e rafia. Un grande successo per Salvatore Ferragamo che, in seguito, fu proclamato ‘’l’eroe delle scarpe autarchiche”, segnando così il declino dei tacchi esili alla francese. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le zeppe aumentano la loro popolarità a causa della mancanza di pelle e gomma, soprattutto negli Stati Uniti, materiali destinati allo sforzo bellico. La moda, a quell’epoca, voleva l'altezza e le zeppe la offrivano, oltre alla maggiore comodità rispetto alle scarpe con i tacchi alti; infatti, in quel periodo le zeppe raggiunsero i 12 centimetri.
4) Sotto la luce del glam rock: dopo il trionfo negli anni 40, sulle zeppe calò il sipario e le donne tornarono sui tacchi a spillo. Riapparvero poi agli inizi degli anni 70 quando un nuovo mood style si stava facendo strada: il glam rock. Il genere prende il nome dall'abbigliamento glamour: un look curato, colorato e appariscente che caratterizzava gli esponenti del genere. Il glam rock, definito in passato anche come glitter rock, era rappresentato da leader musicali come David Bowie e Marc Bolan dei T-Rex, e da band come i Kiss. Nei loro look stravaganti e pieni di lustrini, la zeppa era il must have; infatti, si facevano fotografare con scarpe e stivali coloratissimi con suole alte 15-18 centimetri. In quegl’anni a Londra BIBA, un famoso negozio nato nel 1964, proponeva uno stile esagerato mixando elementi di stile dell’ art nouveau, decò e vittoriana. Le sue zeppe erano decorate da lustrini, perline e glitter. Nel 1977, in “ La febbre del sabato sera”, uno scintillante John Travolta, nei panni di Tony Manero, indossa zeppe con suola particolarmente ridotta rispetto alle tendenze di qualche anno prima. Da quel momento, la zeppa maschile scompare, mentre per le donne rivive ancora, seppur non sempre amata.
5) Le platform oggi: le rivisitazioni contemporanee sono delle più disparate. Le zeppe sono state applicate alle sneakers quando le Spice Girls divennero simbolo di quel famoso “girl power” e Isabel Marant ha creato, per questa stagione, delle sneakers che hanno all’interno una zeppa di 5/6 cm e già impazzano le riproduzioni da parte di brand più low cost. il trend proposto per questa p/e 2012, sembra aver messo tutti d’accordo, o quasi; infatti gli stilisti si sono divertiti a creare nuove platform. Fra i più visionari sicuramente Prada, che ha dato il via a questo trend la scorsa p/e, realizzando platform eccentriche sia per donna che per uomo (in pelle la super zeppa barocca e la stringata uomo con fondo di 6 cm, in tessuto la super zeppa con stampa a righe) e riproponendole anche per la stagione in corso, con zeppe con le fiamme del motore delle macchine d’epoca e delle platform con suola rialzata in sughero e tacco. Per Miu Miu, Miuccia disegna le zeppe in versione luxury: altissime e super glitterate con un tacco molto particolare. Christian Louboutin crea sandali in velluto e vernice con la zeppa decorata a toppe multicolor, D&G propone zeppe rivestite di tessuto con stampa vintage; ma i due stilisti, hanno poi pensato di far indossare alle donne, delle scarpe foulard originali, creando così gli ankle boot estivi in versione maxi platform. Charlotte Olympia, stilista inglese, propone altezze vertiginose con gli iconici plateau esterni per le zeppe in rafia, che vanno legate alla schiava. Moschino disegna una collezione di calzature in materiale plastico prodotta da Kartell e fra i vari modelli, per la primavera-estate 2012, realizza le platform shoes SuperBow. Esempi originali arrivano anche dal brand di calzature Loriblu, molto amato dalle celebrities, che disegna diversi modelli di platform: dai sandali con la tomaia in pelle lucida e tacco e plateau rivestiti di pelle multicolor effetto patchwork, alla platform in pelle colorata ad intreccio.
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