10 motivi per cui andare in hotel ci piace da impazzire

In albergo ci sentiamo coccolati e viziati come in nessun’altro posto al mondo. Ecco tutti i perché dell’amore che nutriamo nei confronti dell’hotel
Tra saponette, cioccolatini sul cuscino, minibar e colazione intercontinentale, trovateci qualcuno a cui non piacerebbe vivere in un hotel vita natural durante.
Come ci sentiamo coccolati, riveriti e viziati negli alberghi non ci sentiamo da nessun’altra parte.
Boutique Hotel extralusso, cinque stelle da rimanere a bocca aperta ma anche agriturismi carini, B&B in stile country-chic: ogni sistemazione simil-alberghiera può tramutarsi in un anfitrione da chapeau, uno di quelli che mai vorremmo abbandonare.
Un po’ come il grembo materno, insomma. Ma con più optional.
C’è anche chi opta per l’hi-tech, come i pioneristici avventori che hanno già sperimentato il primo hotel digitale in Europa, il 4 stelle KViHotel a Budapest appena aperto dove puoi gestire tutto, tutto, ma proprio tutto dallo smartphone.
Andare in hotel ci piace da impazzire, a volte ben più dello stare nella nostra Home Sweet Home.
Ecco 10 motivi per cui sentiamo l’albergo come un mega-focolare in cui vivere felici e contenti come nelle favole.
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Saponette di cortesia
È forse la cifra stilistica numero uno di qualsiasi suite o anche stanza superior e pure normalissima che si rispetti: le saponettine incartate.
Forse perché mignon, forse perché profumatissime o più probabilmente perché gratis, queste piccole coccole di saponina impacchettate come mini pacchetti regalo fanno impazzire ogni avventore feticista dell’oggetto di taglia XXS.
I casi di feticismo più grave fanno sì che si usi una sola saponetta per l’intera permanenza, nascondendo nella cassaforte in dotazione le altre per far sì che ogni mattina se ne trovino di nuove in bagno, in un circolo vizioso finalizzato al portarsi a casa un ghiotto bottino di saponette intonse.
Peccato che lo psichiatra non si possa pagare in sapone.
Non dovere rifare il letto
Sentirsi di nuovo bambini, quando la mamma ti rifaceva il letto e non dovevi occupartene tu.
Inoltre un rifacimento ad arte: nemmeno un maestro di origami giapponese riuscirebbe a piegare lenzuola, federe e coperte in maniera così certosina.
Il cartello da appendere alla maniglia della porta con scritto “Per favore, rifatemi la camera” lo vorremmo poter usare anche a casa, ogni giorno dell’anno.
Il cioccolatino sul cuscino
Un’altra coccola dolcissima che ci attende nell’alcova di una suite alberghiera è quella del cioccolatino appoggiato sul cuscino.
A volte nemmeno una scatoletta con dentro un brillozzo potrebbe gareggiarvi: il pezzetto di cioccolato incartato da spacchettare come sotto un albero di Natale ci fa tornare bambini, catapultandoci nell’avventura da diabete mellito assicurato che è stata per noi la primissima visione di Willy Wonka.
Lo scrittoio
La conditio sine qua non del mobilio da camera d’albergo è questa: la presenza dello scrittoio.
Mentre a casa propria si piazza il PC dove capita, si lavora sdraiati sul letto o appoggiati al tavolo della cucina ancora da sparecchiare, sembra che in hotel non se ne possa fare a meno.
L’estasi provocata dal sedersi allo scrittoio, prendere il bloc notes in dotazione o la carta intestata e scrivere le proprie memorie non ha prezzo.
Per tutto il resto c’è la Mastercard già depositata in reception per saldare il conto del minibar.
Il minibar
La comunità scientifica non è ancora riuscita a spiegarsi il perché l’homo sapiens sia così irrimediabilmente attratto da lattine di Coca Cola sovrapprezzate e bustine di arachidi che costano come bustine di zafferano, eppure così è: l’appeal che il minibar degli alberghi esercita sulla mente umana è qualcosa di più potente della pubblicità subliminale o del mal di testa usato come scusa per non fare sesso.
Forse lo sportello del frigobar da camera è la porta di accesso degli alieni, che riescono a risucchiare la forza di volontà dei terrestri e a fargli ingurgitare pezzi interi di Toblerone e manciate di caramelle al cioccolato M&M's consci del fatto che spenderanno una fortuna.
Le doppie tende
Un altro escamotage dell'interior design tipico dell’arredo alberghiero è quello della tenda doppia.
Uno strato leggero e un tendone da circo sono il sandwich perfetto che ci scherma totalmente dalla luce e dagli sguardi indiscreti.
Tutti, comuni mortali e dei dell’Olimpo hollywoodiano, amano le double curtain da hotel perché non fanno filtrare la benché minima luce, regalandoci sonni a dir poco profondi.
Una tenda da circo non da Moira Orfei ma semmai da sonno di Morfeo!
Stare in accappatoio e ciabattine
Altro punto a favore della vita alberghiera: stare ore e ore in accappatoio e ciabattine.
Mentre a casa l’accappatoio non esce mai dal bagno, in albergo diventa la divisa ufficiale della nostra permanenza.
Sdraiati sul letto a guardare la TV, seduti sullo scrittoio a redigere il diario del giorno o con la testa immersa nel minibar a sgranocchiare di tutto e di più senza fare il conteggio calorico (ma semmai il conteggio di soldi che ci partono in patatine e crodini), l’accappatoio è il nostro fedele attendente che ci fa sentire sciccosi, viziati e viziosi come faceva la vestaglia con Hugh Hefner.
La piscina
Oramai ogni struttura alberghiera ha una piscina annessa, coperta o scoperta che sia.
L’appeal che la piscina degli hotel ha su ognuno di noi equivale alla scoperta dell’acqua calda: tutti sanno che dove c’è piscina c’è party!
O perlomeno relax e detox.
Tutto ciò di più cool che finisce in x lo trovate a bordo piscina, rilassandovi come non mai, magari centellinando un centrifugato allo zenzero e godendovi la vista di bellocci in costume.
E se i bellocci sono bellocci tanto e ci scappa un occhiolino di troppo, ecco che la x torna a martellare: la piscina si trasformerà nel trampolino per l’XXX a bordo letto, su in camera.
La colazione intercontinentale
Croce e delizia di qualsiasi avventore d’albergo, la colazione intercontinentale è una cosa a cui non si può resistere.
Ciò che mette in croce chi è a dieta ma fa uno strappo alla regola e che delizia invece gli onnivori famelici che sono tali a ogni ora (ma soprattutto appena svegli), la breakfast da hotel non ha eguali.
Il profumo di bacon che sfrigola e quello di uova strapazzate che arriva dalle cucine ha lo stesso potere ammaliatore del motivetto “Ammazza la vecchia” nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit: come lì nessun cartone animato poteva resistere dal completare la frase canticchiata, così in albergo nessuno può esimersi dallo scendere ancora in pigiama (ma tanto c’è l’accappatoio à la Hugh Hefner che fa da déshabillé) a mangiare ogni ben di Dio come se non ci fosse un domani.
E come se non ci fosse una prova costume, dopodomani o giù di lì.
Il bar
Equivale a un tempio: il bancone del bar degli hotel è l’altare e il barista che cerimonia ogni sera i riti sacri dell’aperitivo e del digestivo post prandiale è l’idolo totemico a cui tutti si rivolgono.
Per affogare i propri peccati nell’elisir dell’oblio che a volte è l’alcool, il bar è il confessionale più adatto che ci sia.
Il bar degli hotel è ultimamente diventato così à la page da attirare anche gli avventori che non albergano lì: tutte le metropoli più chic contano ormai sui bar degli alberghi per quanto riguarda la nightlife più glam che ci sia.
Per notti così movimentate da rincasare tardissimo e fare un baccano tale che la frase d’uopo di ogni madre calzerà a pennello, più dell’oliva nel Martini che avete trangugiato a più riprese all’happy hour: “Questa casa non è un albergo!”
Ma a volte vorremmo tanto che lo fosse, mamma.
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Un anno, dodici viaggi: vi diamo la bucket list del 2026

C’è chi programma i viaggi con mesi di anticipo e chi aspetta l’ispirazione giusta per partire. Guardando al 2026, però, una cosa è chiara: sempre più viaggiatori scelgono quando e dove andare in base a ciò che rende unico quel momento dell’anno.
Un evento culturale imperdibile, un fenomeno naturale raro, un’atmosfera che esiste solo per poche settimane.
Secondo i dati di Booking.com, il 21% dei viaggiatori italiani decide la meta in base agli eventi culturali, mentre quasi la metà dei viaggiatori europei si lascia guidare da spettacoli naturali e stagionali.
È da questa nuova voglia di viaggi “a tempo giusto” che nasce l’idea di un anno scandito da 12 destinazioni diverse, una per ogni mese. Dall’emozione di osservare l’Aurora Boreale danzare nei cieli invernali dello Yukon a gennaio, fino all’atmosfera incantata dei tradizionali mercatini di Natale di Merano a dicembre, ogni destinazione offre un motivo irresistibile per partire e la promessa di momenti memorabili, in ogni stagione.
Ecco allora un calendario che non è solo una guida, ma un invito a immaginare il prossimo anno come una sequenza di esperienze da ricordare.
**Qui tutti i nostri consigli di viaggio**
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Gennaio – Yukon, Canada
A caccia dell’Aurora Boreale e avventure invernali
Avvolto da lunghe notti stellate, lo Yukon è una delle destinazioni invernali più affascinanti al mondo. L’oscurità profonda di gennaio crea le condizioni ideali per ammirare l’Aurora Boreale che illumina il paesaggio ghiacciato, ma l’esperienza va ben oltre lo spettacolo del cielo. È possibile esplorare la natura innevata con escursioni guidate con le ciaspole, vivere l’emozione di una slitta trainata da cani o passeggiare tra le vie di Whitehorse per scoprire la cultura e la cucina locale. Tra luci danzanti e attività outdoor, lo Yukon regala ricordi indimenticabili per iniziare l’anno nel modo migliore.
Febbraio – Nanchino, Cina
Il Capodanno Lunare in una città che si accende di colore
Con il Capodanno Lunare che quest’anno cade il 17 febbraio, Nanchino, nella provincia orientale del Jiangsu, si anima di celebrazioni vibranti, fiere nei templi e spettacolari fuochi d’artificio. Durante il celebre Qinhuai Lantern Fair, le rive del fiume brillano di lanterne artistiche mentre danze del leone e del drago animano le strade. I viaggiatori possono assaggiare specialità di street food fumanti, esplorare il quartiere del Tempio di Confucio tra dimostrazioni di calligrafia e spettacoli folkloristici, oppure godersi un momento di quiete passeggiando lungo i viali alberati del Parco del Lago Xuanwu. Per un’esperienza di puro relax, le vicine terme di Tangshan offrono bagni minerali immersi in un paesaggio avvolto dalla nebbia.
Marzo – Nizwa, Oman
Alla scoperta dei paesaggi del deserto
Le temperature miti di marzo rendono questo periodo ideale per esplorare i paesaggi senza tempo dell’Oman. Nizwa, antica capitale del Paese, è famosa per il suo imponente forte e il vivace souq. Qui si può attraversare il deserto in groppa a un cammello, trascorrere notti silenziose in accampamenti beduini e ammirare il contrasto scenografico tra dune dorate e montagne rocciose. Un tour privato del patrimonio storico consente di approfondire il ruolo di Nizwa come centro di commercio, religione, educazione e arte.
Dove soggiornare: Alaqur View Inn, che unisce il fascino tradizionale omanita a una posizione strategica per esplorare il deserto, offrendo viste montane e un’atmosfera autentica a pochi passi dal cuore storico della città.
Aprile – Fukuoka, Giappone
Hanami: la fioritura dei ciliegi
Ad aprile, Fukuoka si trasforma in un delicato paesaggio dai toni pastello grazie alla fioritura dei ciliegi che colora parchi, fiumi e templi storici. I visitatori possono unirsi agli abitanti locali per i tradizionali picnic di Hanami sotto i sakura di Maizuru Park o Nishi Park, con viste panoramiche sulla Baia di Hakata. Oltre ai giardini, un tour giornaliero conduce al Santuario di Dazaifu, al suggestivo Frog Temple e alla cittadina di Yufuin, tra artigianato tradizionale e scenari rurali. Tra passeggiate rilassanti e serate nei vivaci yatai per gustare il celebre ramen Hakata, Fukuoka offre un’esperienza primaverile che intreccia natura, storia e cultura contemporanea.
Maggio – Thimphu, Bhutan
Festival spirituali e panorami himalayani
Il 1° maggio il Bhutan celebra il Vesak, il compleanno del Buddha. Thimphu, unica capitale al mondo senza semafori, invita a scoprire mercati colorati, musei etnografici e dzong monumentali, monasteri-fortezza che uniscono vita spirituale e amministrativa. Imperdibile la visita al Buddha Dordenma, una statua alta oltre 50 metri che domina la valle. Tra piatti tradizionali come il riso rosso, il formaggio di yak essiccato e le felci fritte, il viaggio diventa un’immersione nella filosofia della Felicità Interna Lorda, cifra distintiva del Paese.
Giugno – Vis, Croazia
Spiagge assolate e l’inizio dell’Euro Summer
Con l’Adriatico nel pieno del suo splendore, giugno è il momento ideale per vivere l’atmosfera dell’Euro Summer sull’isola di Vis, prima dell’alta stagione. Acque cristalline, calette nascoste e caffè sul lungomare scandiscono giornate lente e luminose. Tra borghi in pietra, konobe a conduzione familiare e pesce freschissimo, l’isola conquista con la sua autenticità. Le lunghe giornate e le serate ventilate sono perfette per vela, snorkeling e relax in riva al mare.
Luglio – Mackinac Island, Michigan, USA
Un Independence Day dal fascino d’altri tempi
Senza automobili e con un ritmo che sembra sospeso nel tempo, Mackinac Island è la cornice perfetta per celebrare il 4 luglio. Carrozze trainate da cavalli, bandiere sventolanti e strade fiorite fanno da sfondo a parate, picnic e rievocazioni storiche. Al calar della sera, i fuochi d’artificio illuminano il Lago Huron, riflettendosi sull’acqua. Tra architetture vittoriane e tradizioni senza tempo, è una delle celebrazioni estive più iconiche degli Stati Uniti.
Agosto – Wanaka, Nuova Zelanda
Inverno sulle piste dell’emisfero sud
Mentre nell’emisfero sud è pieno inverno, agosto è il mese ideale per raggiungere Wanaka, tra le Alpi neozelandesi. Affacciata sull’omonimo lago, la cittadina è un punto di riferimento per sci e snowboard, con resort di livello mondiale come Treble Cone e Cardrona. Tra piste innevate, lodge accoglienti e vivaci après-ski, Wanaka offre anche paesaggi alpini spettacolari e un centro vivace, perfetto per rilassarsi e scoprire il lato più autentico dell’inverno neozelandese.
Settembre – Serengeti Settentrionale, Tanzania
La Grande Migrazione degli gnu
Settembre è il periodo perfetto per assistere alla Grande Migrazione, quando oltre due milioni di gnu, zebre e gazzelle attraversano gli ecosistemi del Serengeti e del Masai Mara. Nell’area settentrionale del parco, nei pressi di Kogatende, gli attraversamenti dei fiumi regalano scene di straordinaria intensità. La zona è ricca di fauna tutto l’anno, con leoni, leopardi, ghepardi ed elefanti, rendendola una meta safari eccezionale anche oltre il periodo della migrazione.
Ottobre – Bodh Gaya, Bihar, India
Diwali: il festival delle luci e della devozione
Con l’avvicinarsi del Diwali, Bodh Gaya si illumina di un’energia intensa e contemplativa. Il complesso del Tempio di Mahabodhi, luogo dell’illuminazione del Buddha, si arricchisce di lampade, fiori e decorazioni. Oltre alla spiritualità, la regione offre un patrimonio storico unico, esplorabile con visite a Nalanda e Rajgir, antichi centri di sapere e potere. I mercati cittadini, ricchi di dolci e artigianato, e il clima più fresco rendono ottobre il momento ideale per scoprire Bodh Gaya in tutta la sua profondità.
Novembre – Sayulita, Nayarit, Messico
El Día de los Muertos in versione costiera
Sayulita offre un’interpretazione unica del Día de los Muertos, mescolando tradizione e spirito bohemien da surf town. Le strade si riempiono di altari colorati, marigold e papel picado, mentre artisti locali espongono opere ispirate alle iconiche calaveras. Parate e musica arrivano fino alla spiaggia, creando un’atmosfera suggestiva e rilassata, perfetta per celebrare la memoria dei propri cari al tramonto sull’Oceano Pacifico.
Dicembre – Merano, Italia
Mercatini di Natale tra le Alpi
Dicembre è il momento perfetto per una fuga europea all’insegna della magia natalizia. A Merano, nel cuore delle Alpi, oltre 80 casette del Mercatino di Natale offrono specialità gastronomiche, bevande calde e creazioni artigianali. Le vie illuminate invitano a passeggiate lente, mentre i dintorni regalano escursioni panoramiche e momenti di benessere nelle celebri terme.
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Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata sarà la Giamaica

E, poi, una cultura gastronomica ricchissima e una rinomata tradizione musicale: ecco perché il paese caraibico sarà la destinazione più ambita dell'anno che verrà. Ma intanto, vi portiamo a conoscere in anteprima tutte le meraviglie che vi aspetteranno.
Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata è la Giamaica
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Chiudete per un attimo gli occhi. Ora, provate a immaginare chilometri di spiagge dalla sabbia di un bianco così candido che quasi potreste scambiarla per un soffice manto di neve. Un piacevole venticello a smuovere le fronde di palme alte e affusolate che crescono rigogliose a due passi dal mare, la cui palette di colori sfodera toni che sfumano dal turchese al verde smeraldo. In sottofondo, l’inconfondibile ritmo allegro della musica reggae e nell’aria un profumo inebriante di spezie, soprattutto quando è il momento di sedersi a tavola.
La vostra mente viaggia veloce, ma sappiate che tutto questo non è solo immaginazione: benvenuti in Giamaica!
E le buone notizie non finiscono qui (oltre al fatto che, sì, un paradiso del genere esiste veramente!): sono da considerare la facilità con cui si può raggiungere la destinazione grazie ai collegamenti aerei diretti, la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio autentica – stiamo parlando di un paese ancora lontano dalla piaga dell’overtourism – e un clima che ben si presta per fughe al caldo durante tutto l’anno. Ogni giornata poi sembrerà diversa dall’altra: se cercate momenti di relax in spiaggia ma, allo stesso tempo, vorreste concedervi anche qualche avventura a contatto con la natura, la Giamaica è una di quelle mete che più di tutte riesce a mettere d’accordo proprio tutti.
E allora da come cominciare per pianificare una vacanza in Giamaica? Un itinerario di viaggio semplice da organizzare e completo di tutte le tappe imprescindibili può partire da Ocho Rios, località lungo la costa settentrionale dell’isola caraibica. Qui la natura fa da padrona: ne sono un esempio le maestose Dunn’s River Falls. Uno spettacolo per gli occhi e non solo, perché queste cascate si possono anche scalare per poi concedersi un tuffo rinfrescante nelle loro piscine naturali. Di un azzurro intenso anche il Blue Hole (o Island Gully Falls), specchio d’acqua circondato, anch'esso, da una vegetazione tropicale fittissima.
Un ricordo speciale (e inaspettato) della vacanza sarà anche provare l’esperienza ad alto tasso di adrenalina del Mystic Mountain: un parco avventura dove vivere l’ebbrezza della velocità sfrecciando su bob che scivolano lungo binari immersi nella foresta, un omaggio alla leggendaria squadra giamaicana di bob che partecipò alle Olimpiadi invernali di Calgary del 1988.
E a fine giornata, Ocho Rios si racconta anche a tavola: Miss T’s Kitchen è un ristorante tradizionale, immerso in un giardino lussureggiante, dove assaggiare piatti giamaicani di carne e pesce.
Proseguendo da Ocho Rios in direzione ovest, in poco meno di due ore di macchina si può raggiungere Montego Bay: città dall’affascinante mix tra glamour e cultura, ma senza dimenticare lo spirito d’avventura tra il rafting a bordo di zattere di bambù sul Martha Brae River oppure le nuotate nelle acque limpide di Doctor’s Cave Beach. Anche di sera, Montego Bay riesce a sorprendere: a Luminous Lagoon si può fare un bagno in acque che di notte si illuminano di una luce blu-verde brillante emessa da organismi microscopici (dinoflagellati). Proprio questo spot della Giamaica è uno dei migliori al mondo per assistere allo spettacolare fenomeno della bioluminescenza.
Per entrare davvero nell’anima dell’isola, da non perdere è poi il Montego Bay Cultural Centre che offre uno sguardo profondo sulla storia, l’arte e l’identità giamaicana. Poco distante, la Rose Hall Great House è una dimora del XVIII secolo in stile georgiano, famosa per la sua architettura coloniale e i bei giardini tropicali che sfoggiano il meglio della flora autoctona. Leggenda vuole che le sue stanze siano abitate dallo spettro di Annie Palmer, conosciuta come la “Strega Bianca”: non abbiate paura, durante il tour sarete accompagnati da una guida che racconterà aneddoti curiosi e vi dispenserà interessanti pillole di storia.
E dopo una giornata memorabile e intensa, sarà un piacere rientrare all’S Hotel – premiato nel 2025 da TripAdvisor come miglior all-inclusive della Giamaica – è un boutique hotel adults-only nel pieno della vibrante Hip Strip, con accesso diretto alla leggendaria Doctor’s Cave Beach. Stile contemporaneo e anima caraibica si incontrano in un elegante ambiente curato, con camere e suite affacciate sull’oceano e pensate per il massimo comfort. Non mancano ben due piscine all’aperto: quella sul rooftop Sky Deck, è perfetta per godersi il tramonto cocktail alla mano. La proposta gastronomica spazia tra sapori locali e cucina internazionale, mentre l’Irie Baths and Spa è un rifugio di quiete dedicato al benessere.
Ancora una settantina di chilometri lungo la costa e si arriva a una delle località più iconiche del paese natio di Bob Marley: Negril. Qui ci si può rilassare con lunghe passeggiate lungo la Seven Mile Beach, una delle spiagge più belle della Giamaica e considerata tra le dieci più spettacolari al mondo. Questa splendida distesa di sabbia bianca, che si estende per oltre 11 chilometri, offre numerosi bar e ristoranti, oltre a un mare cristallino perfetto per lo snorkeling. Tra i ristoranti da non perdere c’è Miss Lily’s (dello Skylark Negril Beach Resort), che regala grandi soddisfazioni a tavola: qui si possono assaggiare i più apprezzati classici della cucina giamaicana rivisitati in chiave moderna, dal Jerk chicken all’Escovitch fish, passando per l’oxtail (coda di bue).
Al tramonto la tappa amata da tutti i local è il Rick’s Café, in cima a una scogliera alta 35 metri. Dove proseguire a cena? L’Azul Beach Resort, albergo all-inclusive da 283 suite fronte mare lungo la leggendaria Seven Mile Beach – qui vi aspetteranno sabbia chiara, acqua calma, giornate che scorrono tra sport acquatici e yoga– può vantare ben nove ristoranti con cucine diverse: dalla quella caraibica all’internazionale.
Poco distante, nella verdissima Nassau Valley, si può finalmente entrare in contatto con un altro caposaldo di un viaggio in Giamaica: il rum. Appleton Rum Estate è un tour (firmato Campari Group) attraverso la storica distilleria dove assaggiare una delle etichette più rappresentative di tutti i Caraibi e conoscerne l'intero filiera di produzione: dalla raccolta della canna da zucchero alla distillazione.
"Could you be loved and be loved?", cantava Bob Marley: della Giamaica ci si innamora ancora prima di partire.
Per maggiori informazioni: visitjamaica.com.
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