Viaggio a Mauritius: guida completa per un'esperienza indimenticabile tra spiagge da sogno, avventure meravigliose e sapori esotici

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Mare cristallino, natura selvaggia e cucina multiculturale: Mauritius è una destinazione affascinante da scoprire (e vivere) subito

Mauritius è il tipo di isola che si pensa di conoscere già, ancor prima di atterrare. La si immagina come un classico paradiso tropicale, con sabbia bianca, mare turchese e palme che si piegano leggere al vento.

Certo, Mauritius è tutto questo. Ma anche molto di più.

La sua bellezza naturale è solo il primo colpo d’occhio. In realtà è un luogo stratificato, complesso, vivo.

E a conquistare davvero il cuore di chi visita l'isola è l’insieme: la sua geografia variegata, la sua cultura profondamente meticcia e le esperienze autentiche che offre a chi si prende il tempo di guardare oltre la superficie.

Un'isola da sogno, ma con carattere 

Dal finestrino dell’aereo, Mauritius appare come un frammento verde-blu incastonato nel mezzo dell’Oceano Indiano.

Mentre ci si avvicina, si nota che c'è un cuore che batte al centro dell'isola. Un cuore verde e vivo, fatto di altopiani vulcanici, foreste primordiali, piantagioni di tè che si rincorrono a perdita d'occhio. 

È una natura lussureggiante, rigogliosa, in alcuni tratti ancora selvaggia, che cambia volto continuamente e offre una varietà sorprendente per un’isola che si attraversa in poche ore d’auto.

Le strade che tagliano l’interno si snodano tra campi coltivati, piantagioni di canna da zucchero e colline ricoperte da colture tropicali, piante grasse, palme. 

E poi c’è l’acqua, onnipresente, che circonda l’isola e la definisce. Un’acqua che non ha un solo colore, ma sfumature infinite: dal turchese delle lagune al blu profondo dell’oceano aperto, fino al verde smeraldo dei fondali bassi.

Le spiagge, così diverse tra loro a seconda della zona, sono la cornice perfetta per questa tavolozza tropicale.

E in mezzo a tutto questo, un ritmo di vita che invita a rallentare, a respirare più a fondo, a osservare.

(Continua sotto la foto)

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L'anima multiculturale di Mauritius

Pensare a Mauritius solo come meta balneare è riduttivo. Il vero fascino dell’isola emerge quando ci si addentra nella sua complessità culturale. Un’identità costruita nel tempo, attraverso dominazioni e migrazioni, che oggi si manifesta nella lingua, nella cucina, nella convivenza tra religioni e stili di vita.

Un ottimo punto di partenza è Port Louis, la capitale. Non è una città elegante o ordinata, ma è viva, autentica, piena di contrasti.

Qui convivono grattacieli moderni e mercati affollati, moschee e templi induisti, palazzi coloniali e quartieri indiani. Passeggiando tra le sue vie, si percepisce chiaramente come Mauritius sia uno dei pochi luoghi al mondo dove culture tanto diverse riescono a coesistere in modo naturale.

Il mercato centrale è forse il luogo più affascinante per osservare questa mescolanza in azione.

Tra banchi di spezie, verdure tropicali e street food fumante, la scena è un turbinio di colori e profumi.
Ci si perde facilmente, seguendo un odore o il richiamo di un venditore, lasciandosi incuriosire da frutti sconosciuti o piccoli oggetti artigianali.

È un luogo dove tutto è in movimento, ma dove è possibile anche fermarsi e osservare: i gesti lenti delle cuoche, le mani esperte che puliscono il pesce, i sorrisi aperti di chi ti invita a provare qualcosa di nuovo.

Ed è qui che si inizia a intuire quanto la gastronomia mauriziana sia il risultato diretto della storia del Paese. Piatti indiani, cinesi, francesi e creoli si mescolano in modo inaspettato, creando una cucina originale, accessibile e sorprendentemente raffinata.

Ogni sapore è un pezzo di storia coloniale o migratoria. Ogni piatto, una sintesi di identità. Ed è in questo intreccio che Mauritius racconta davvero chi è.

mauritius spiagge

Le migliori spiagge di Mauritius

È inutile girarci intorno: le spiagge sono il grande motivo per cui si sceglie Mauritius come meta.

E mai come in questo caso, il cliché del “paradiso tropicale” corrisponde alla realtà. Sabbia bianca, acqua turchese, vegetazione rigogliosa a pochi passi dalla riva: c’è tutto. Ma c’è anche di più.

Perché Mauritius non ha un’unica spiaggia da sogno: ne ha decine, tutte diverse tra loro, ognuna con una personalità propria.

C’è quella selvaggia e ventilata, perfetta per chi ama la natura più autentica; quella romantica, dove il tramonto si specchia sul mare come un film al rallentatore; quella quieta, dove il tempo sembra fermarsi del tutto.

Il sud-est dell'isola è forse la parte più autentica e meno turistica. Qui la sabbia è fine e chiara, il mare è piatto e cristallino, e la presenza di piccoli villaggi di pescatori conferisce al tutto un senso di genuinità difficile da trovare altrove.

Qui si trova Blue Bay, che, come suggerisce il nome, è una baia chiusa protetta da una barriera corallina che forma una vera e propria piscina naturale. Le sue acque sono limpide, immobili come vetro, e il fondale pullula di vita.

Poco più avanti, Pointe d’Esny offre un paesaggio ancora più appartato, ideale per chi cerca silenzio e quiete. La spiaggia è lunga, con tratti quasi deserti, e le ville private nascoste tra gli alberi confermano che qui si viene per trovare pace.

Spostandosi verso il nord dell’isola, il paesaggio cambia. Qui Mauritius mostra il suo lato più dinamico, più costruito ma anche più animato.

La zona di Grand Baie è il cuore della vita turistica: resort, ristoranti sul mare, boutique e bar vivaci. 

Ma a pochi chilometri di distanza da questo epicentro, c’è una spiaggia che rappresenta l’essenza del relax mauriziano: Trou-aux-Biches. È una lunga striscia di sabbia bianca, con un mare calmo e trasparente che la rende perfetta per nuotare o fare snorkeling in tutta tranquillità. I fondali bassi la rendono ideale anche per famiglie con bambini, e nei tratti più tranquilli è possibile incontrare pesci tropicali a pochi passi dalla riva.

Poi c’è lui: il sud-ovest dell’isola, con la penisola di Le Morne, che è forse il punto più iconico di Mauritius.

Il paesaggio qui è da togliere il fiato: una montagna imponente, il Le Morne Brabant, che si erge proprio sulla costa, come un guardiano silenzioso, circondato da una laguna turchese che sembra disegnata con l’aerografo.

Questa zona è patrimonio dell’umanità UNESCO, non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per la sua storia. Durante il periodo coloniale, il monte Le Morne fu rifugio per gli schiavi fuggitivi. È un luogo di resistenza e di memoria, che oggi invita al rispetto, oltre che alla contemplazione.

La spiaggia di Le Morne è perfetta per chi cerca paesaggi spettacolari: camminare lungo la riva, con il sole che tramonta dietro il profilo del monte, è un’esperienza che resta impressa.

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L'entroterra tutto da scoprire 

Allontanandosi dalla costa, l’isola mostra un’altra faccia, più introspettiva e silenziosa.

Bois Chéri, nel sud dell’isola, è la più antica piantagione di tè mauriziana. Qui il paesaggio cambia: le palme lasciano il posto a filari ordinati di arbusti verdi che si arrampicano sulle colline.

La visita alla fabbrica è interessante, ma il vero valore è quello di camminare in mezzo alle piantagioni e poi fermarsi per una degustazione sulla terrazza, con vista su laghi e colline, sotto un cielo che sembra più vicino del solito.

Da qui si prosegue facilmente verso Chamarel, una zona che concentra alcune delle meraviglie naturali più emblematiche dell’isola.

La Terra dei Sette Colori, con le sue dune cangianti, è un fenomeno geologico affascinante che colpisce per la sua apparente semplicità: onde di sabbia minerale che cambiano sfumatura a seconda della luce e del punto di osservazione.

Poco distante, le Cascate di Chamarel si gettano in una gola profonda, circondate da vegetazione lussureggiante e da un silenzio che invita a fermarsi.
Il rumore dell’acqua che cade accompagna la vista, amplifica la sensazione di immersione nella natura.

Infine, è imperdibile la passeggiata nella Ebony Forest, un progetto di conservazione ambientale che tutela la biodiversità locale, offrendo sentieri ben curati, passerelle tra gli alberi e panorami spettacolari.

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Cosa fare a Mauritius

Mauritius non si vive solo con gli occhi. Si esplora, si tocca, si ascolta. E soprattutto, si attraversa. Il modo migliore per farlo? Dal mare.

Le escursioni in barca sono un must. Permettono di raggiungere isole vicine, calette nascoste, angoli incontaminati. 

Una delle escursioni più consigliate è quella verso l’Île aux Cerfs, una piccola isola paradisiaca sulla costa est, famosa per le sue acque basse e turchesi. Durante la giornata si può fare il bagno in acque trasparenti, rilassarsi sulla sabbia o praticare sport acquatici, il tutto immersi in un contesto naturale di grande bellezza.

Per chi vuole vivere esperienze più emozionanti, nuotare con i delfini al largo della costa sud-occidentale è un’opzione da non perdere. 

È un’attività molto richiesta, quindi è sempre bene affidarsi a operatori responsabili che rispettino gli animali e l’ambiente.

Durante alcuni periodi dell’anno, in particolare tra giugno e settembre, è anche possibile dedicarsi al whale watching, per avvistare capodogli o balene megattere. Le escursioni durano qualche ora e, anche se gli avvistamenti non sono garantiti, la navigazione in sé vale il tempo.

Per gli amanti dello snorkeling, ci sono diversi punti consigliati oltre Blue Bay: tra i più interessanti, il parco marino di Coin de Mire, al nord, oppure Flic en Flac, sulla costa ovest, dove i fondali offrono un’ottima visibilità e una discreta varietà di fauna marina.

Per i più sportivi: tra terra, mare e avventura

Mauritius non è solo relax. Chi ha voglia di muoversi troverà una grande varietà di attività, sia sulla terraferma che in acqua.

L’entroterra dell’isola, si presta perfettamente a escursioni in quad, mountain bike o a piedi, ideali per esplorare aree meno battute e immergersi nella vegetazione tropicale.

Nella zona di Chamarel e lungo la Black River Gorges National Park, ci sono percorsi panoramici accessibili anche ai meno esperti, che regalano scorci spettacolari sulla costa e sull’interno dell’isola.

La costa, invece, è il regno degli sport acquatici.

Le condizioni del mare e del vento, soprattutto nella zona di Le Morne, sono ideali per chi pratica kitesurf e windsurf, ma anche per chi vuole provare per la prima volta con una lezione guidata. 

Un’attività particolare da sperimentare è il paddle notturno: una pagaiata lenta su tavole illuminate a led, che permette di osservare il fondale marino dopo il tramonto, in un’atmosfera silenziosa e quasi surreale.
Perfetto per chi cerca un’esperienza diversa, ma a ritmo lento.

L’isola si presta a un tipo di sport dolce, immerso nella natura, che si adatta bene al ritmo rilassato delle giornate qui. A dimostrarlo è il fatto che la maggior parte di hotel e resort offre un’ampia gamma di attività, dalle escursioni in barca agli sport acquatici, fino al noleggio di biciclette, kayak, attrezzature da snorkeling o tour guidati nell’entroterra.

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I migliori hotel di Mauritius 

Chi sceglie Mauritius come destinazione non cerca soltanto una vacanza, ma un’esperienza immersiva, tra natura, benessere e comfort totale. E per vivere al meglio tutto ciò che l’isola ha da offrire, l’indirizzo giusto fa la differenza.

Una garanzia, in questo senso, è rappresentata dalla catena Beachcomber Resort & Hotels, punto di riferimento nel segmento dell’hotellerie di lusso a Mauritius.

Le sue strutture non sono semplici resort, ma luoghi pensati per integrarsi armoniosamente con il paesaggio, esaltare l’ambiente naturale e offrire un'accoglienza su misura.

Tre, in particolare, spiccano per posizione, stile e cura dei dettagli: Shandrani, Trou aux Biches e Dinarobin.

Tre hotel diversi, tre esperienze complementari, ma un filo conduttore comune: l’attenzione autentica all’ospite.

Soggiornare in un resort Beachcomber significa vivere Mauritius nel suo lato più raffinato, ma senza mai perdere il legame con la natura, la cultura e il ritmo lento dell’isola.

Una formula che non cerca l’eccesso, ma l’equilibrio. E che, proprio per questo, funziona.

Shandrani Beachcomber Resort & Spa

Shandrani Beachcomber: perfetto per chi vuole iniziare subito la vacanza 

Per chi non vede l’ora di iniziare la propria vacanza appena sceso dall’aereo, lo Shandrani Beachcomber è la scelta perfetta.

Situato a pochi minuti dall’aeroporto internazionale, questo resort affacciato su una laguna protetta permette di passare, letteralmente in meno di mezz’ora, dal sedile di un volo intercontinentale a una sdraio vista oceano.

Circondato dal verde, lo Shandrani si affaccia su tre diverse spiagge, ciascuna con il suo carattere: dalla più appartata e silenziosa a quella più vergine e intonsa.

All’interno, gli ambienti sono ariosi, decorati con materiali naturali e grandi aperture verso l’esterno, per mantenere sempre il contatto visivo con la natura.

Da segnalare anche l’ampia offerta sportiva, con corsi di vela, kayak, sci nautico, oltre a un centro diving e numerose attività outdoor incluse.

Tra i suoi punti di forza, la spa, pensata come un vero rifugio nella natura. Le cabine per i trattamenti sono immerse nella vegetazione, i percorsi benessere si sviluppano tra giardini tropicali e la sensazione è quella di essere dentro un piccolo santuario del relax.

Un luogo che, già da solo, vale la sosta.

Trou aux Biches Beachcomber Golf Resort & Spa

Trou aux Biches Beachcomber: perfetto per chi cerca eleganza tropicale 

Spostandosi sulla costa nord-occidentale dell’isola, si incontra uno dei resort più esclusivi di Mauritius: il Trou aux Biches Beachcomber. Affacciato su una delle spiagge più belle e frequentate dell’isola, questo hotel 5 stelle è una combinazione ben riuscita di stile mauriziano, design contemporaneo e comfort totale.

Ogni dettaglio è studiato con cura, a partire dalle camere e suite, distribuite in piccoli padiglioni immersi nel verde.

Una particolarità che colpisce subito è la presenza, in molte stanze, di un’estensione privata del bagno all’aperto, con docce immerse nella vegetazione. Un’esperienza semplice ma memorabile: lavarsi circondati da piante tropicali, con la luce naturale filtrata tra le foglie, è qualcosa che si ricorda a lungo.

Il resort è pensato per chi ama il comfort senza formalità. Le piscine distribuite tra le varie aree della struttura creano spazi rilassati e mai affollati, mentre la lunga spiaggia consente passeggiate in tranquillità anche durante le ore centrali del giorno.

Chi ama restare attivo troverà un’ampia scelta di sport acquatici inclusi, dallo snorkeling al kayak, ma anche un centro fitness ben attrezzato e un meraviglioso campo da golf.

Dinarobin Beachcomber Golf Resort & Spa

Dinarobin Beachcomber: perfetto per chi cerca lo scatto più instagrammabile della vacanza

Nella spettacolare cornice della penisola di Le Morne, si trova uno dei resort più iconici dell’isola: il Dinarobin Beachcomber.

Ispirato al nome arabo originale dell'isola, 'Dina Arobi', questo resort è uno dei più esclusivi e rinomati di Mauritius. In primis perché tutto qui è pensato per armonizzarsi con il paesaggio: il resort sorge infatti tra il mare turchese della costa sud-occidentale e l’imponente profilo del Le Morne Brabant, montagna simbolo di Mauritius e patrimonio dell’umanità UNESCO.

La posizione è unica e offre una delle visuali più spettacolari dell’isola: da un lato l’orizzonte sull’oceano, dall’altro le pendici verdi della montagna che cambiano colore con la luce del giorno. Ogni angolo della struttura è pensato per esaltare questa vista, dalle piscine scenografiche ai ristoranti all’aperto.

Il Dinarobin è la scelta ideale per chi cerca tranquillità, privacy e benessere. L’atmosfera è infatti intima e raffinata, con suite distribuite in piccoli padiglioni collegati da sentieri immersi nel verde. Ogni camera ha un affaccio privilegiato: alcune direttamente sul mare, altre sul profilo del monte, che cambia colore a seconda dell’ora e della luce.

Per chi ama la natura e le attività all’aria aperta, il resort è anche un punto di partenza strategico. Da qui partono escursioni a piedi sulla montagna, uscite in barca nella laguna di Le Morne, o sessioni di kitesurf per principianti e sportivi esperti.

Tutto avviene in un contesto paesaggistico davvero raro, dove ogni scorcio sembra disegnato. È un luogo che unisce la potenza del paesaggio all’eleganza dell’accoglienza, e che per molti ospiti diventa il simbolo stesso della vacanza a Mauritius.

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Dove (e cosa) mangiare a Mauritius 

Mauritius si conferma una meta imperdibile per gli amanti del buon cibo, grazie a una scena gastronomica ricca e variegata che unisce influenze culinarie internazionali all’amore del Paese per il pesce fresco. 

La cucina mauriziana è una sintesi vivace delle tante culture che hanno attraversato l’isola nei secoli: indiana, africana, cinese, francese. Un melting pot gastronomico che si riflette nei sapori, nelle tecniche di cottura, nelle spezie e negli ingredienti locali, spesso mescolati in modi originali e sorprendenti.

Protagonista indiscusso, naturalmente, è il pesce fresco. Grigliato, fritto, in curry o marinato, si trova ovunque e viene preparato con semplicità ma con grande sapienza.

Un piatto immancabile è il famoso red snapper, servito intero, spesso con spezie leggere, lime e verdure saltate. Molto richiesti anche i gamberoni alla mauriziana, speziati ma delicati, i calamari saltati, le insalate di polpo, o i piatti misti che combinano diverse preparazioni di mare.

Spesso vengono accompagnati da riso basmati, chutney, e da una delle specialità più fresche dell’isola: l’insalata di cuori di palma, croccante, dolce e perfetta per bilanciare le note più speziate.

Nella cucina mauriziana è fortissima l’influenza indiana: samosa croccanti, roti farciti, curry profumati – di pesce, di pollo, di verdure – sono molto diffusi sia nei ristoranti che nei piccoli chioschi locali.

A sorpresa, però, la cucina dell’isola non si limita al pesce e alle spezie.

Tra le specialità locali compaiono anche piatti di cacciagione, un retaggio dell’influenza francese: cervo e cinghiale cucinati in umido con erbe locali, oppure serviti con salse leggere alla frutta tropicale.

Per chi ama la carne, un piatto assolutamente da provare è quello delle salsicce creole; speziate, saporite e spesso accompagnate da verdure stufate o patate dolci.

In generale, la cucina mauriziana è un elogio alla materia prima: frutta esotica, ortaggi, erbe e spezie crescono rigogliosi tutto l’anno. Il sapore degli ingredienti è intenso, autentico, non addomesticato.

A tavola non manca mai una Phoenix Beer, la birra locale leggera e dissetante, perfetta con il clima tropicale. Oppure, per i più curiosi (e per chi ha voglia di qualcosa di più deciso), l’alternativa è un cocktail a base di rum – la bevanda nazionale, nonché vero orgoglio mauriziano.

Non tutti lo sanno, ma Mauritius ha una solida tradizione di produzione del rum, legata alla coltivazione della canna da zucchero. Il rum qui viene prodotto in quantità limitate, tanto che la maggior parte della produzione resta sull’isola, consumata da locali e turisti.

Liscio, invecchiato, speziato o aromatizzato: il rum a Mauritius si beve a ogni ora del giorno, ed è anche la base di molti cocktail tropicali, dalla Piña Colada al classico Ti’ Punch.

Insomma, ogni piatto (e ogni drink) racconta un pezzo dell’identità mauriziana, in un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione culturale , in grado di conquistare anche tutti i palati.  

shandrani ristorante

Chi, durante il viaggio, desidera vivere esperienze autentiche troverà numerose occasioni per assaporare la cucina locale.

Tra i modi migliori per farlo, ci sono senza dubbio i tables d’hôtel: si può trovare autenticità culinaria anche all’interno dei resort di lusso, soprattutto quando la proposta culinaria è curata con attenzione, nel rispetto della cultura locale.

È il caso dei resort Beachcomber, che oltre alla bellezza delle location, alla qualità dei servizi e alla varietà delle esperienze offerte, hanno saputo fare della cucina uno dei loro veri punti di forza.

Ogni struttura propone più ristoranti, con stili e ispirazioni diverse, per accontentare gusti internazionali senza perdere il legame con il territorio.

Allo Shandrani Beachcomber, ad esempio, il viaggio gastronomico comincia al Gourmet Restaurant Le Sirius, situato in una zona tranquilla del resort, affacciato su una piscina e sulla laguna.

L’ambiente è elegante ma rilassato, perfetto per una cena romantica o un pranzo a ritmo lento. La cucina propone piatti raffinati che combinano ingredienti locali con tecniche internazionali.

Per chi ha voglia di qualcosa di più speziato, c’è il Teak Elephant, ristorante thailandese del resort che propone una selezione di piatti autentici in un’atmosfera intima, raccolta, con luci soffuse e arredi essenziali.

Dai green curry ai piatti a base di noodles, ogni proposta è preparata con attenzione ai sapori originali, offrendo una parentesi asiatica coerente e ben integrata nel contesto dell’isola.

Trou aux Biches Beachcomber Golf Resort & Spa ristorante

Il Trou aux Biches Beachcomber si distingue per la varietà dell’offerta culinaria, con ben sei ristoranti all’interno del resort.

Tra questi, L’Oasis è il ristorante principale, con vista sulla piscina a sfioro e sul mare, dove viene servita una cucina internazionale, locale e fusion, in formula buffet o à la carte. Perfetto per colazioni e cene vista tramonto, offre ogni giorno proposte diverse, sempre ben curate e con attenzione alla stagionalità degli ingredienti.

Per chi ama la cucina indiana, il Mahiya è una tappa obbligata: atmosfera calda, arredi ispirati al Rajasthan e piatti intensi nei sapori, con spezie ben dosate e presentazioni curate. Dal pollo tandoori ai curry vegetali, ogni piatto arriva accompagnato da naan appena sfornato e riso profumato. È uno dei ristoranti più apprezzati del resort, e il luogo perfetto per chi vuole avvicinarsi alla cucina indiana. 

E poi c’è La Plage, forse il luogo più suggestivo per un pranzo informale o una cena a piedi nudi sulla sabbia. Situato su una delle spiagge più belle dell’isola, propone una cucina semplice e mediterranea: pesce alla griglia, insalate fresche, frutti di mare e una carta di cocktail perfetta per accompagnare il pomeriggio o il tramonto. 

Dinarobin Beachcomber Golf Resort & Spa ristorante

Anche il Dinarobin Beachcomber riserva piacevoli sorprese a tavola.

Tra i ristoranti da non perdere c’è sicuramente Le Morne Plage, un locale informale direttamente sulla spiaggia, con tavoli a pochi passi dal mare. Il menu propone piatti leggeri, insalate, pesce fresco e piatti alla griglia. Un luogo senza formalità, ma curato nei dettagli, perfetto per chi vuole assaporare la semplicità in un contesto d’eccezione.

Per una cena dal tocco esotico, Umami è il ristorante dedicato alla cucina asiatica contemporanea.
Il nome – che richiama il “quinto gusto” – racconta bene l’esperienza: piatti dal sapore intenso, bilanciati, visivamente curati e con una forte componente creativa.

Infine, merita una menzione speciale il Butik Bar, perfetto per un aperitivo al tramonto: qui si sorseggiano cocktail a base di rum locale, si ascolta musica soft in sottofondo e si osserva il sole calare sull’oceano.

Un luogo che unisce il relax a una certa idea di eleganza informale, e che rappresenta una delle esperienze più memorabili del soggiorno.

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Come organizzare il viaggio a Mauritius

Organizzare un viaggio in una destinazione lontana o in un Paese che non si conosce può essere entusiasmante ma anche, diciamolo, un po’ stressante.

Tra voli, spostamenti interni, hotel, escursioni e scelte logistiche da fare in anticipo, non è raro sentirsi disorientati; soprattutto se si vuole vivere l’esperienza in modo pieno, senza tralasciare nulla.

È proprio in questo contesto che entra in gioco l’affidabilità di un partner esperto come Alpitour World, leader italiano nel mondo dei viaggi, da sempre sinonimo di organizzazione, competenza e cura del cliente.

Tra i brand parte dell’universo Alpitour, uno in particolare è pensato per chi desidera un viaggio sartoriale, su misura, attento alla qualità dell’esperienza in ogni dettaglio: Turisanda.

Con oltre 100 anni di esperienza alle spalle, Turisanda si propone come un vero e proprio atelier del viaggio. Un brand che non si limita a offrire pacchetti, ma costruisce percorsi su misura, partendo dalle passioni di chi viaggia: che sia relax, scoperta, cultura o natura.

Alla base, una filosofia chiara: il viaggio deve riflettere chi sei, deve parlare il tuo linguaggio, rispondere ai tuoi desideri più autentici.

Che si tratti di cercare il miglior volo, come il comodissimo volo diretto di Neos da Milano Malpensa a Mauritius, oppure selezionare i resort più adatti alle proprie esigenze, fino alla costruzione di esperienze autentiche e personalizzate: Turisanda si occupa di tutto, con competenza e cura.

È un modo di viaggiare pensato per chi vuole sentirsi libero di scegliere, ma anche rassicurato dalla presenza di un team che conosce la destinazione e la racconta con passione e precisione.

Un viaggio a Mauritius, organizzato con Turisanda, non è solo un soggiorno da sogno: è un’esperienza disegnata intorno a te, in equilibrio tra scoperta, relax e meraviglia.

 

  • IN ARRIVO

Un anno, dodici viaggi: vi diamo la bucket list del 2026

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Dal Giappone al Messico, dalla Croazia alle Alpi italiane: ecco le mete più belle mese per mese da visitare nel 2026

C’è chi programma i viaggi con mesi di anticipo e chi aspetta l’ispirazione giusta per partire. Guardando al 2026, però, una cosa è chiara: sempre più viaggiatori scelgono quando e dove andare in base a ciò che rende unico quel momento dell’anno.

Un evento culturale imperdibile, un fenomeno naturale raro, un’atmosfera che esiste solo per poche settimane.

Secondo i dati di Booking.com, il 21% dei viaggiatori italiani decide la meta in base agli eventi culturali, mentre quasi la metà dei viaggiatori europei si lascia guidare da spettacoli naturali e stagionali.

È da questa nuova voglia di viaggi “a tempo giusto” che nasce l’idea di un anno scandito da 12 destinazioni diverse, una per ogni mese. Dall’emozione di osservare l’Aurora Boreale danzare nei cieli invernali dello Yukon a gennaio, fino all’atmosfera incantata dei tradizionali mercatini di Natale di Merano a dicembre, ogni destinazione offre un motivo irresistibile per partire e la promessa di momenti memorabili, in ogni stagione.

Ecco allora un calendario che non è solo una guida, ma un invito a immaginare il prossimo anno come una sequenza di esperienze da ricordare.

**Qui tutti i nostri consigli di viaggio**

(Continua sotto la foto)

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Gennaio – Yukon, Canada

A caccia dell’Aurora Boreale e avventure invernali

Avvolto da lunghe notti stellate, lo Yukon è una delle destinazioni invernali più affascinanti al mondo. L’oscurità profonda di gennaio crea le condizioni ideali per ammirare l’Aurora Boreale che illumina il paesaggio ghiacciato, ma l’esperienza va ben oltre lo spettacolo del cielo. È possibile esplorare la natura innevata con escursioni guidate con le ciaspole, vivere l’emozione di una slitta trainata da cani o passeggiare tra le vie di Whitehorse per scoprire la cultura e la cucina locale. Tra luci danzanti e attività outdoor, lo Yukon regala ricordi indimenticabili per iniziare l’anno nel modo migliore.

Febbraio – Nanchino, Cina

Il Capodanno Lunare in una città che si accende di colore

Con il Capodanno Lunare che quest’anno cade il 17 febbraio, Nanchino, nella provincia orientale del Jiangsu, si anima di celebrazioni vibranti, fiere nei templi e spettacolari fuochi d’artificio. Durante il celebre Qinhuai Lantern Fair, le rive del fiume brillano di lanterne artistiche mentre danze del leone e del drago animano le strade. I viaggiatori possono assaggiare specialità di street food fumanti, esplorare il quartiere del Tempio di Confucio tra dimostrazioni di calligrafia e spettacoli folkloristici, oppure godersi un momento di quiete passeggiando lungo i viali alberati del Parco del Lago Xuanwu. Per un’esperienza di puro relax, le vicine terme di Tangshan offrono bagni minerali immersi in un paesaggio avvolto dalla nebbia.

Marzo – Nizwa, Oman

Alla scoperta dei paesaggi del deserto

Le temperature miti di marzo rendono questo periodo ideale per esplorare i paesaggi senza tempo dell’Oman. Nizwa, antica capitale del Paese, è famosa per il suo imponente forte e il vivace souq. Qui si può attraversare il deserto in groppa a un cammello, trascorrere notti silenziose in accampamenti beduini e ammirare il contrasto scenografico tra dune dorate e montagne rocciose. Un tour privato del patrimonio storico consente di approfondire il ruolo di Nizwa come centro di commercio, religione, educazione e arte.
Dove soggiornare: Alaqur View Inn, che unisce il fascino tradizionale omanita a una posizione strategica per esplorare il deserto, offrendo viste montane e un’atmosfera autentica a pochi passi dal cuore storico della città.

Aprile – Fukuoka, Giappone

Hanami: la fioritura dei ciliegi

Ad aprile, Fukuoka si trasforma in un delicato paesaggio dai toni pastello grazie alla fioritura dei ciliegi che colora parchi, fiumi e templi storici. I visitatori possono unirsi agli abitanti locali per i tradizionali picnic di Hanami sotto i sakura di Maizuru Park o Nishi Park, con viste panoramiche sulla Baia di Hakata. Oltre ai giardini, un tour giornaliero conduce al Santuario di Dazaifu, al suggestivo Frog Temple e alla cittadina di Yufuin, tra artigianato tradizionale e scenari rurali. Tra passeggiate rilassanti e serate nei vivaci yatai per gustare il celebre ramen Hakata, Fukuoka offre un’esperienza primaverile che intreccia natura, storia e cultura contemporanea.

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Maggio – Thimphu, Bhutan

Festival spirituali e panorami himalayani

Il 1° maggio il Bhutan celebra il Vesak, il compleanno del Buddha. Thimphu, unica capitale al mondo senza semafori, invita a scoprire mercati colorati, musei etnografici e dzong monumentali, monasteri-fortezza che uniscono vita spirituale e amministrativa. Imperdibile la visita al Buddha Dordenma, una statua alta oltre 50 metri che domina la valle. Tra piatti tradizionali come il riso rosso, il formaggio di yak essiccato e le felci fritte, il viaggio diventa un’immersione nella filosofia della Felicità Interna Lorda, cifra distintiva del Paese.

Giugno – Vis, Croazia

Spiagge assolate e l’inizio dell’Euro Summer

Con l’Adriatico nel pieno del suo splendore, giugno è il momento ideale per vivere l’atmosfera dell’Euro Summer sull’isola di Vis, prima dell’alta stagione. Acque cristalline, calette nascoste e caffè sul lungomare scandiscono giornate lente e luminose. Tra borghi in pietra, konobe a conduzione familiare e pesce freschissimo, l’isola conquista con la sua autenticità. Le lunghe giornate e le serate ventilate sono perfette per vela, snorkeling e relax in riva al mare.

Luglio – Mackinac Island, Michigan, USA

Un Independence Day dal fascino d’altri tempi

Senza automobili e con un ritmo che sembra sospeso nel tempo, Mackinac Island è la cornice perfetta per celebrare il 4 luglio. Carrozze trainate da cavalli, bandiere sventolanti e strade fiorite fanno da sfondo a parate, picnic e rievocazioni storiche. Al calar della sera, i fuochi d’artificio illuminano il Lago Huron, riflettendosi sull’acqua. Tra architetture vittoriane e tradizioni senza tempo, è una delle celebrazioni estive più iconiche degli Stati Uniti.

Agosto – Wanaka, Nuova Zelanda

Inverno sulle piste dell’emisfero sud

Mentre nell’emisfero sud è pieno inverno, agosto è il mese ideale per raggiungere Wanaka, tra le Alpi neozelandesi. Affacciata sull’omonimo lago, la cittadina è un punto di riferimento per sci e snowboard, con resort di livello mondiale come Treble Cone e Cardrona. Tra piste innevate, lodge accoglienti e vivaci après-ski, Wanaka offre anche paesaggi alpini spettacolari e un centro vivace, perfetto per rilassarsi e scoprire il lato più autentico dell’inverno neozelandese.

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Settembre – Serengeti Settentrionale, Tanzania

La Grande Migrazione degli gnu

Settembre è il periodo perfetto per assistere alla Grande Migrazione, quando oltre due milioni di gnu, zebre e gazzelle attraversano gli ecosistemi del Serengeti e del Masai Mara. Nell’area settentrionale del parco, nei pressi di Kogatende, gli attraversamenti dei fiumi regalano scene di straordinaria intensità. La zona è ricca di fauna tutto l’anno, con leoni, leopardi, ghepardi ed elefanti, rendendola una meta safari eccezionale anche oltre il periodo della migrazione.

Ottobre – Bodh Gaya, Bihar, India

Diwali: il festival delle luci e della devozione

Con l’avvicinarsi del Diwali, Bodh Gaya si illumina di un’energia intensa e contemplativa. Il complesso del Tempio di Mahabodhi, luogo dell’illuminazione del Buddha, si arricchisce di lampade, fiori e decorazioni. Oltre alla spiritualità, la regione offre un patrimonio storico unico, esplorabile con visite a Nalanda e Rajgir, antichi centri di sapere e potere. I mercati cittadini, ricchi di dolci e artigianato, e il clima più fresco rendono ottobre il momento ideale per scoprire Bodh Gaya in tutta la sua profondità.

Novembre – Sayulita, Nayarit, Messico

El Día de los Muertos in versione costiera

Sayulita offre un’interpretazione unica del Día de los Muertos, mescolando tradizione e spirito bohemien da surf town. Le strade si riempiono di altari colorati, marigold e papel picado, mentre artisti locali espongono opere ispirate alle iconiche calaveras. Parate e musica arrivano fino alla spiaggia, creando un’atmosfera suggestiva e rilassata, perfetta per celebrare la memoria dei propri cari al tramonto sull’Oceano Pacifico.

Dicembre – Merano, Italia

Mercatini di Natale tra le Alpi

Dicembre è il momento perfetto per una fuga europea all’insegna della magia natalizia. A Merano, nel cuore delle Alpi, oltre 80 casette del Mercatino di Natale offrono specialità gastronomiche, bevande calde e creazioni artigianali. Le vie illuminate invitano a passeggiate lente, mentre i dintorni regalano escursioni panoramiche e momenti di benessere nelle celebri terme.

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Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata sarà la Giamaica

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Mare cristallino, spiagge dalla sabbia bianchissima, natura selvaggia.

E, poi, una cultura gastronomica ricchissima e una rinomata tradizione musicale: ecco perché il paese caraibico sarà la destinazione più ambita dell'anno che verrà. Ma intanto, vi portiamo a conoscere in anteprima tutte le meraviglie che vi aspetteranno.

Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata è la Giamaica

(Continua sotto la foto)

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Chiudete per un attimo gli occhi. Ora, provate a immaginare chilometri di spiagge dalla sabbia di un bianco così candido che quasi potreste scambiarla per un soffice manto di neve. Un piacevole venticello a smuovere le fronde di palme alte e affusolate che crescono rigogliose a due passi dal mare, la cui palette di colori sfodera toni che sfumano dal turchese al verde smeraldo. In sottofondo, l’inconfondibile ritmo allegro della musica reggae e nell’aria un profumo inebriante di spezie, soprattutto quando è il momento di sedersi a tavola.

La vostra mente viaggia veloce, ma sappiate che tutto questo non è solo immaginazione: benvenuti in Giamaica!

E le buone notizie non finiscono qui (oltre al fatto che, sì, un paradiso del genere esiste veramente!): sono da considerare la facilità con cui si può raggiungere la destinazione grazie ai collegamenti aerei diretti, la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio autentica – stiamo parlando di un paese ancora lontano dalla piaga dell’overtourism – e un clima che ben si presta per fughe al caldo durante tutto l’anno. Ogni giornata poi sembrerà diversa dall’altra: se cercate momenti di relax in spiaggia ma, allo stesso tempo, vorreste concedervi anche qualche avventura a contatto con la natura, la Giamaica è una di quelle mete che più di tutte riesce a mettere d’accordo proprio tutti.

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E allora da come cominciare per pianificare una vacanza in Giamaica? Un itinerario di viaggio semplice da organizzare e completo di tutte le tappe imprescindibili può partire da Ocho Rios, località lungo la costa settentrionale dell’isola caraibica. Qui la natura fa da padrona: ne sono un esempio le maestose Dunn’s River Falls. Uno spettacolo per gli occhi e non solo, perché queste cascate si possono anche scalare per poi concedersi un tuffo rinfrescante nelle loro piscine naturali. Di un azzurro intenso anche il Blue Hole (o Island Gully Falls), specchio d’acqua circondato, anch'esso, da una vegetazione tropicale fittissima.

Un ricordo speciale (e inaspettato) della vacanza sarà anche provare l’esperienza ad alto tasso di adrenalina del Mystic Mountain: un parco avventura dove vivere l’ebbrezza della velocità sfrecciando su bob che scivolano lungo binari immersi nella foresta, un omaggio alla leggendaria squadra giamaicana di bob che partecipò alle Olimpiadi invernali di Calgary del 1988.

E a fine giornata, Ocho Rios si racconta anche a tavola: Miss T’s Kitchen è un ristorante tradizionale, immerso in un giardino lussureggiante, dove assaggiare piatti giamaicani di carne e pesce.  

Proseguendo da Ocho Rios in direzione ovest, in poco meno di due ore di macchina si può raggiungere Montego Bay: città dall’affascinante mix tra glamour e cultura, ma senza dimenticare lo spirito d’avventura tra il rafting a bordo di zattere di bambù sul Martha Brae River oppure le nuotate nelle acque limpide di Doctor’s Cave Beach. Anche di sera, Montego Bay riesce a sorprendere: a Luminous Lagoon si può fare un bagno in acque che di notte si illuminano di una luce blu-verde brillante emessa da organismi microscopici (dinoflagellati). Proprio questo spot della Giamaica è uno dei migliori al mondo per assistere allo spettacolare fenomeno della bioluminescenza.

Per entrare davvero nell’anima dell’isola, da non perdere è poi il Montego Bay Cultural Centre che offre uno sguardo profondo sulla storia, l’arte e l’identità giamaicana. Poco distante, la Rose Hall Great House è una dimora del XVIII secolo in stile georgiano, famosa per la sua architettura coloniale e i bei giardini tropicali che sfoggiano il meglio della flora autoctona. Leggenda vuole che le sue stanze siano abitate dallo spettro di Annie Palmer, conosciuta come la “Strega Bianca”: non abbiate paura, durante il tour sarete accompagnati da una guida che racconterà aneddoti curiosi e vi dispenserà interessanti pillole di storia.

E dopo una giornata memorabile e intensa, sarà un piacere rientrare all’S Hotelpremiato nel 2025 da TripAdvisor come miglior all-inclusive della Giamaica – è un boutique hotel adults-only nel pieno della vibrante Hip Strip, con accesso diretto alla leggendaria Doctor’s Cave Beach. Stile contemporaneo e anima caraibica si incontrano in un elegante ambiente curato, con camere e suite affacciate sull’oceano e pensate per il massimo comfort. Non mancano ben due piscine all’aperto: quella sul rooftop Sky Deck, è perfetta per godersi il tramonto cocktail alla mano. La proposta gastronomica spazia tra sapori locali e cucina internazionale, mentre l’Irie Baths and Spa è un rifugio di quiete dedicato al benessere.

Ancora una settantina di chilometri lungo la costa e si arriva a una delle località più iconiche del paese natio di Bob Marley: Negril. Qui ci si può rilassare con lunghe passeggiate lungo la Seven Mile Beach, una delle spiagge più belle della Giamaica e considerata tra le dieci più spettacolari al mondo. Questa splendida distesa di sabbia bianca, che si estende per oltre 11 chilometri, offre numerosi bar e ristoranti, oltre a un mare cristallino perfetto per lo snorkeling. Tra i ristoranti da non perdere c’è Miss Lily’s (dello Skylark Negril Beach Resort), che regala grandi soddisfazioni a tavola: qui si possono assaggiare i più apprezzati classici della cucina giamaicana rivisitati in chiave moderna, dal Jerk chicken all’Escovitch fish, passando per l’oxtail (coda di bue). 

Al tramonto la tappa amata da tutti i local è il Rick’s Café, in cima a una scogliera alta 35 metri. Dove proseguire a cena? L’Azul Beach Resort, albergo all-inclusive da 283 suite fronte mare lungo la leggendaria Seven Mile Beach – qui vi aspetteranno sabbia chiara, acqua calma, giornate che scorrono tra sport acquatici e yoga– può vantare ben nove ristoranti con cucine diverse: dalla quella caraibica all’internazionale.

Poco distante, nella verdissima Nassau Valley, si può finalmente entrare in contatto con un altro caposaldo di un viaggio in Giamaica: il rum. Appleton Rum Estate è un tour (firmato Campari Group) attraverso la storica distilleria dove assaggiare una delle etichette più rappresentative di tutti i Caraibi e conoscerne l'intero filiera di produzione: dalla raccolta della canna da zucchero alla distillazione.

"Could you be loved and be loved?", cantava Bob Marley: della Giamaica ci si innamora ancora prima di partire.

Per maggiori informazioni: visitjamaica.com.