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Cosa fare, vedere e comprare a Foggia, tra arte e storia, ricordi e tradizioni

Cosa fare, vedere e comprare a Foggia, tra arte e storia, ricordi e tradizioni

FOGGIA hero DESKFoggia mobile
Tra chiese antiche, palazzi barocchi e romanici, con l'imponente Cattedrale a fare da cornice ecco cosa fare, vedere, gustare e comprare a Foggia

Al centro del Tavoliere delle Puglie, Foggia sorprende con il suo ricco patrimonio artistico.

Chiese antiche, palazzi barocchi e romanici rievocano un tempo passato ancora perfettamente conservato tra le maglie della città. Su tutti spicca l’imponente Cattedrale con il suo campanile.

Detta chiesa della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo, fu eretta nel XII e poi negli anni più volte modificata. Mentre all'esterno il cornicione è popolato di sculture romaniche in pietra e, sul fianco, c’è il ricco portale di San Martino, all’interno la cripta e i capitelli sono di origine medioevale. 

Abbiamo chiesto all’illustratrice foggiana Caterina Delli Carri di rappresentare la sua città utilizzando solo il suo occhio e il suo personale stile artistico, e di raccontarci, prima con il disegno e poi con le parole, i ricordi e le emozioni, i suoi luoghi e i piatti del cuore, oltre alle cose da fare e da vedere a Foggia.

Così da ispirare nuovi viaggiatori curiosi e appassionati a partire alla scoperta di un piccolo angolo d’Italia fuori dalle solite mete del turismo di massa. 

Foggia

Cosa fare, vedere e provare a Foggia

«Il campanile della cattedrale di Foggia e la vista sui tetti sono la parte più bella e suggestiva della città, soprattutto al tramonto, quando tutto si colora di toni rosa e arancioni», ha detto Caterina Delli Carri, nata a Foggia nel 1987 e oggi traferitasi in Toscana dopo gli studi in Arti visive e Scenografia a Roma e a Torino.

Della sua città natale l’illustratrice ricorda, non senza un pizzico di nostalgia, due cose in particolare: un modo di dire, una frase a cui è affezionata «perché la diceva mio nonno», spiega Caterina.

«A chi appartìne? significa: A chi appartieni?. È una forma dialettale molto usata a Foggia per chiedere conto a qualcuno della sua famiglia e conoscerne le origini».

L’altro ricordo a lei caro sono le gite con la madre al mercatino locale dell'usato – “Le Pezze” –, per raggiungere il quale attraversava gli sconfinati campi di grano che collegavano la città alla casa di campagna in riva al mare di famiglia.

Circa il “profumo della città” – percepibile al meglio lungo la sua via più antica, la Via Arpi – è quello della «brace, tipica dei chioschi sparsi per le vie della città», dice ancora. 

Tra i souvenir da portare a casa, suggerisce di scegliere un cestino intrecciata a mano. «Le fibre utilizzate sono di oliva e canna, e la lavorazione artigianale rappresenta un'arte antica che rende ogni pezzo unico. I cestini sono spesso usati come elementi decorativi e appesi alle pareti di case e ristoranti».

Tra i sapori indimenticabili di Foggia, delli Carri mette al primo posto una bottiglia di vino e Scaldatelli, uno spuntino tradizionale a base di farina, olio extra vergine di oliva, vino, sale e semi di finocchio.

«Quelli tipici della mia zona si chiamano “Scaldatelli” e oltre al gusto classico ci sono molte varianti! I miei preferiti sono quelli di patate!».

E per chiudere la serata in bellezza, conclude l’artista, «non perdetevi il tramonto, quando tutto si colora di toni rosa e arancio».

Grazia at home City Guide è un progetto nato nei mesi trascorsi in lockdown, quando la redazione di Grazia ha chiesto a una selezione di illustratori di raccontare la propria città vista da una finestra - così come abbiamo visto il mondo per lunghe settimane, a distanza da tutto e da tutti. Oggi, attraverso le loro parole, vi raccontiamo cosa c'è da vedere fuori da quelle stesse finestre, piccole grandi meraviglie italiane tutte da scoprire.

© Riproduzione riservata

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