8 cose che (forse) non sapete su Jannik Sinner
Dal primo amore per lo sci al successo nel tennis mondiale, ecco tutte le curiosità più sorprendenti su Jannik Sinner
È riservato, pacato e con quello sguardo concentrato che sembra nascondere ogni emozione. Ma dietro la calma glaciale di Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale e nuovo simbolo dell’Italia sportiva, si nasconde molto di più di un talento fuori dal comune.
C’è una storia fatta di montagne e sacrifici, di rigore e ironia, di sogni coltivati con discrezione e di un approccio al successo che lo rende diverso da tutti gli altri tennisti al mondo.
Da campione di sci a promessa del tennis, da ragazzo delle Dolomiti a icona internazionale, Sinner è riuscito a unire precisione tedesca e calore italiano in un mix che ha conquistato tutti.
Ecco otto curiosità che raccontano il suo lato più sorprendente, umano e autentico; quello che forse non avete mai visto in campo.
8 curiosità su Jannik Sinner
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1. La sua personalità spiazza gli avversari
Sinner è nato a Innichen (San Candido), in provincia di Bolzano, e la sua lingua madre è il tedesco. È cresciuto tra le Dolomiti, in un ambiente ordinato, concreto e legato alla natura. La sua identità altoatesina si riflette nel modo in cui affronta il tennis: pochi fronzoli, molta disciplina e una serenità quasi zen.
Questo mix culturale, con un piede nella cultura germanica, e l’altro in quella italiana, gli ha permesso di unire rigore e spontaneità. Una combinazione che lo rende “atipico” tra gli sportivi italiani, capace di mostrare emozioni sottili e una calma che spesso disarma anche gli avversari.
2. Avrebbe potuto essere un campione (anche) di sci
Prima di affermarsi come tennista, Jannik Sinner era una promessa dello sci. Cresciuto tra le vette innevate dell’Alto Adige, ha gareggiato come sci junior dai 8 ai 12 anni, vincendo anche competizioni nazionali di categoria.
A un certo punto, però, ha scelto la racchetta. “Semplicemente mi piaceva di più”, ha raccontato in una vecchia intervista.
3. La disciplina l’ha imparata dai genitori
Il padre di Sinner ha lavorato per quarant’anni come chef in un rifugio di montagna, mentre la madre era cameriera nello stesso lodge. Da loro, come ha ripetuto più volte lo stesso tennista, ha ereditato il valore del lavoro duro, dell’umiltà e dell’impegno quotidiano.
4. Il guilty pleasure di Jannik Sinner è la torta di mele
L’alimentazione, per Sinner, è parte integrante del successo. Il campione ha infatti ridotto drasticamente zuccheri e carboidrati superflui, evita cene a orari troppo tardi e segue una dieta calibrata su proteine magre, verdure e cibi leggeri. È il suo modo per gestire al meglio il recupero fisico e mentale, mantenendo costante l’energia nei tornei più lunghi.
Eppure non è un fanatico della perfezione: ogni tanto si concede un piatto di pasta o una fetta di torta di mele, un omaggio alle sue origini e al piacere del buon cibo. Perché, come ripete spesso, “l’equilibrio è la chiave di tutto”.
5. Il suo pensiero fisso: battere Federer
Da ragazzino, Jannik Sinner aveva un sogno: sfidare Roger Federer, il suo idolo, sull’erba di Wimbledon. Nonostante la leggenda svizzera si sia ritirata prima che potesse accadere, quel desiderio lo ha spinto a migliorare costantemente.
Federer non è stato solo un modello tecnico, ma anche un riferimento di stile e compostezza: l’idea di un atleta elegante, calmo, ma capace di infliggere colpi all’avversario.
6. Jannik Sinner è fidanzato con Laila Hasanovic
Anche il campione più riservato del tennis italiano ha trovato il modo di lasciar entrare l’amore nella sua vita. Negli ultimi mesi, Jannik Sinner è apparso sempre più spesso accanto alla modella danese Laila Hasanovic, 25 anni appena compiuti. La loro storia, inizialmente tenuta lontana dai riflettori, è diventata pubblica durante le ATP Finals di Torino, dove lei è stata immortalata in tribuna a tifare per lui con discrezione ma visibile emozione.
Laila, nata a Copenaghen da famiglia bosniaca, è modella e attivista ambientale, nonché ex finalista a Miss Danimarca e Miss Universo.
7. Si allena (anche) con un metodo nato per i piloti di Formula 1
Se molti atleti si affidano a mental coach tradizionali, Sinner ha scelto un approccio più tecnico: lavora con Formula Medicine, un centro di preparazione mentale nato per i piloti di Formula 1. L’obiettivo? Allenare il cervello come un muscolo; migliorando concentrazione, lucidità e gestione dello stress in campo.
Un metodo scientifico, preciso, quasi ingegneristico, che rispecchia perfettamente la sua personalità. Ed è forse questo equilibrio, tra cuore, mente e disciplina, che lo ha portato a diventare non solo il numero 1 del mondo, ma anche uno dei tennisti più amati e rispettati della sua generazione.
8. I suoi fan sono i “Carota Boys”
Il suo ciuffo rosso è ormai un marchio di fabbrica, tanto che i fan lo hanno trasformato in un simbolo. I “Carota Boys”, un gruppo di tifosi che lo segue ovunque vestito da carota gigante, sono diventati parte dello spettacolo. Sinner li adora, li saluta spesso a fine partita e ne ha fatto un piccolo portafortuna.
Nel mondo dello sport, dove spesso tutto è serietà e concentrazione, questo tocco di leggerezza lo rende unico: un campione che sa ridere di sé, restando sempre impeccabilmente composto.
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