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Lifestyle

Soffrite di insoddisfazione cronica? Come capirlo e liberarsene in 8 mosse

Soffrite di insoddisfazione cronica? Come capirlo e liberarsene in 8 mosse

foto di Camilla Sernagiotto Camilla Sernagiotto — 17 Gennaio 2025
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L'insoddisfazione cronica è la malattia causata da una società che ci bombarda di desideri e spaccia le vite altrui come perfette

L’insoddisfazione cronica è il male oscuro dei giorni nostri, un senso di incompletezza che continuamente ci attanaglia e non ci fa godere i piccoli successi della vita.

Si tende a volere sempre di più e a sentirsi monchi, soprattutto per colpa dei social network e dell’accessibilità alla vita altrui tramite Instagram, Facebook e compagnia bella.

Siamo continuamente bombardati da foto e post fatti di “guardami come sono bello! E tu?”, “Aumento in arrivo! E tu?”, “Io zero cellulite! E tu?”, “Evviva! E tu?”.

Vite altrui che ci entrano continuamente dalla finestra (che è lo smartphone), sempre edulcorate, falsificate e spacciate per esistenze perfette che fanno sembrare le nostre, al contrario, veri e propri disastri.

Oltre a ciò, la natura evoluzionistica insita nel genere umano è quella che spinge a volere sempre di più, a evolversi e a diventare migliori ogni giorno.

Lo si fa per non estinguersi, è vero, eppure ciò che scompare dalle nostre vite è quello per cui vale la pena vivere: il sorriso.

Basta piangersi addosso e arrovellarsi per ciò che non siamo diventati o che non siamo riusciti a fare: godiamoci la vita che abbiamo! Anche perché è l’unica a disposizione.

Ecco 10 modi semplici e infallibili per sconfiggere definitivamente l’insoddisfazione cronica.

Insoddisfatti o rimborsati!

Come capire se si soffre di insoddisfazione cronica e sconfiggerla

(Continua dopo la foto)

GettyImages-coppia-linguaggio-corpo-appuntamento

Smettete di credere a tutto quello che vedete su Instagram & co

Spesso l’insoddisfazione che ci attanaglia è data più dalla vita altrui che dalla nostra.

Vite degli altri che vengono continuamente spiattellate sui vari social network, non prima di averle edulcorate in maniera spudoratissima, roba da cariarti non solo i denti ma anche la pazienza.

Non basatevi sui vostri amici che continuano a postare foto di ristoranti extra lusso, gite in yacht ed esistenze a cinque stelle: stanno bluffando!

Oltre ad aver frequentato un corso per diventare social media manager di 'sta cippa, sicuramente non si sono lasciati sfuggire nemmeno quello di Photoshop.

Vivete il presente senza pensare troppo al futuro

Uno dei motivi principali che portano l’uomo a soffrire è il tempo.

Non quello presente, l’unico in cui l’essere umano vivrebbe felice, bensì le altre due finestre temporali tra le quali ciascuno di noi è continuamente sballottato: quella del passato e quella del futuro.

Vivere in bilico tra ricordi e aspettative crea solo stati d’animo come la nostalgia e l’ansia, entrambi deprecabili.

Carpe diem: cogliete l’attimo presente, l'unico che esiste davvero.

Provate a godervi le piccole cose quotidiane

La felicità si annida nelle piccole cose: l’attimo fuggente è uno dei più succulenti assaggi, ok, ma ce ne sono tantissimi altri da non tralasciare.

Collezionate i vari tasselli del puzzle delle vostre giornate con la stessa cura con cui raccogliereste dei fiorellini di campo o i campioncini in profumeria: vedrete che a fine giornata il quadro completo sarà molto soddisfacente!

Da un biscotto inzuppato nel latte alla trama della stoffa di una camicetta, non tralasciate nessun particolare e respiratene appieno la magia.

Fatevi trascinare da un buon libro

Eppure il libro rimane a oggi lo strumento più potente per sentirsi soddisfatti di sé.

Sarà perché ci fa vivere innumerevoli vite, dandoci quindi un assaggio di quell’eternità che la natura ci nega; sarà perché mentre leggiamo ci sentiamo arricchiti più di quanto ci sentiremmo a grattare la striscetta di un Gratta & Vinci; sarà perché leggere degli altri ci fa dimenticare dei nostri problemi.

** Qui tutte le nostre selezioni sui libri da leggere **

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Non confrontatevi continuamente con gli altri

Un altro errore in cui spesso incorriamo è quello del confronto.

Galeotto fu non il libro ma semmai la mamma: quasi sempre la fissazione di confrontarsi con gli altri è imputabile ad anni e anni di adolescenza trascorsi con un sottofondo musicale (alquanto cacofonico) di voci materne che strillano: “E Chiara quanto ha preso?!”.

La domanda martellante si riferisce al voto che la compagna di banco secchionissima ha riportato sulla versione di latino.

Ma i tempi del liceo sono finiti da un pezzo quindi basta confrontarsi con le varie secchione che puntellano immancabilmente le nostre carriere scolastiche e professionali!

Mai che ci si confronti con le ultime ruote del carro: non sarebbe più bello?

Frequentate persone con cui parlare di cose interessanti

Se è ormai appurato il fatto che il libro è il best friend forever di cui sopra, il migliore amico in carne e ossa con cui parlare è un suo stretto conoscente, ossia il lettore.

Attorniatevi di persone che abbiano una buona cultura e, soprattutto, tanta voglia di condividerla con voi.

Parlare di libri così come di film e mostre d’arte è un’ottima alternativa all’hobby più tristemente dilagante, ossia lo sparlare.

Vivete all’aria aperta per non naufragare nei pensieri

Per aprirsi a nuovi orizzonti mentali, prendete alla lettera il consiglio e uscite dalla metafora.

O meglio: uscite e basta! Trascorrere qualche ora en plein air aiuta a concentrarsi sul presente e sulla realtà circostante.

L’unico modo per non farsi trascinare inesorabilmente dalla corrente dei pensieri e nel turbinio di voli pindarici mentali è quella di uscire di casa e ossigenarsi il cervello.

Contro l'insoddisfazione cronica il primo passo è riconoscere i propri traguardi

Basta piangersi addosso! Basta pensare che tutto vi vada storto!

Basta lamentarsi ad libitum (significa no stop. Se non lo sapete è colpa di Chiara, la secchiona che non vi ha fatto copiare come si deve)!

Per essere finalmente soddisfatti basta poco e quel poco si deposita sul fondo del bicchiere, ossia sulla parte mezza piena.

Ripensate ai piccoli e grandi traguardi della vostra vita, dalla torta sfornata l’altro ieri alla laurea incorniciata qualche anno fa.

Solo così il bicchiere mezzo vuoto sarà vuoto solo perché, finalmente, avrete imparato a brindare ai vostri successi.

E cin cin!

© Riproduzione riservata

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