Bigino di tutto quello che c'è da fare a Roma a Settembre

Gli eventi di settembre a Roma da non mancare.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture di ristoranti e locali, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a settembre
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Concerti
Roma Summer Fest 2023
Anche a settembre continua il Roma Summer Fest con tanti concerti e grandi nomi attesi nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
In cartellone i live di Venditti e De Gregori (sabato 23 e domenica 24 settembre), Tananai (25 settembre) e Fabri Fibra (26 settembre) nel complesso multifunzionale realizzato da Renzo Piano al Villaggio Olimpico.
Sport
CardioRace 2023
C’è ancora quasi un mese per allenarsi all’edizione 2023 della CardioRace, manifestazione podistica dedicata alla prevenzione cardiovascolare: lo start è previsto per domenica 1 ottobre ma l’appuntamento con i convegni e i controlli di prevenzione, oltre al ritiro del pacco gara, è fissato al 30 settembre.
Quest’anno la VII edizione della CardioRace – organizzata dalla DreamCom con la Direzione Scientifica dell’INRC, Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari – si svolgerà all’Ippodromo delle Capannelle e prevede corse sia competitive che non competitive sulle distanze di 14 chilometri e 10 chilometri, oltre a una passeggiata non competitiva di 5 chilometri.
Mostre
Letizia Battaglia Senza Fine
Letizia Battaglia Senza Fine, alle Terme di Caracalla fino al 5 novembre, è un omaggio alla fotografa siciliana paladina dei diritti civili.
Una selezione di 92 fotografie di grande formato riassume cinquant’anni del lavoro (1971-2020) di Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute o inedite.
La mostra inoltre offre l’opportunità di ricordare i trent’anni dagli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro a Roma, avvenuti nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993.
Una ferita nel cuore della città che si lega alle immagini più note della fotografa, quelle della spietata guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta, ma soprattutto al suo spirito che ha sempre guardato alla fotografia come strumento di intervento e denuncia sociale.
Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, l’esposizione è curata da Paolo Falcone.
Biglietti: intero 13 euro
Orari: dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.15
Indirizzo: viale delle Terme di Caracalla 52
Gladiatori nell’Arena al Colosseo
Il Parco archeologico del Colosseo presenta Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus, ideato e realizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la curatela di Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro e Silvano Mattesini.
L’evento si compone di una installazione multimediale permanente e di una esposizione temporanea visitabile fino al 7 gennaio nei sotterranei del Colosseo.
L’idea di questa iniziativa nasce dal recupero e valorizzazione del criptoportico orientale del Colosseo che in età romana collegava l’Arena con il quartiere delle palestre realizzate dall’imperatore Domiziano, di cui quella più famosa è il Ludus Magnus, la più grande, ma anche l’unica di cui si conserva parte delle strutture antiche.
Grazie a una sofisticata presentazione multimediale con proiezione olografica, perfettamente orientata sull’asse Colosseo-Ludus Magnus, sarà virtualmente “demolito” il muro che interrompe il collegamento, restituendo così al pubblico una visione unitaria dell’area archeologica contemporanea.
Per rendere ancora più completa questa esperienza, la riapertura del criptoportico dei Gladiatori sarà raccontata assieme ad una esposizione temporanea che intende illustrare una selezione delle principali tipologie di coppie di gladiatori che si esibivano in combattimento.
L’allestimento, che si snoda in alcuni degli ambienti sotterranei degli ipogei, abbina reperti originali di età romana, che riproducono immagini di gladiatori colti nelle tipiche posizioni da combattimento, con ricostruzioni, al vero, delle loro armature, realizzate secondo la tecnica antica dello sbalzo e della fusione dal Maestro Silvano Mattesini.
All’interno di questa cornice programmatica il PArCo ha accolto la proposta di una partnership con il Gruppo Hornblower, azienda statunitense attiva nei trasporti e nel turismo.
Eventi
Saudi Village alla Casina Valadier
L'Arabia Saudita arriva nel centro di Roma: da lunedì 25 a venerdì 29 settembre Casina Valadier, a Villa Borghese, ospiterà il Saudi Village: la manifestazione è organizzata dalla Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma - in occasione della Festa Nazionale del Regno, nel quadro delle Celebrazioni per l’Anniversario dei 90 anni delle relazioni tra l'Italia e l'Arabia Saudita - per far conoscere più da vicino la storia, la cultura, i sapori e i siti Unesco (tra cui la meravigliosa AlUla) del paese mediorientale.
All’evento - in cui non mancheranno momenti dedicati anche ai bambini - parteciperanno aziende italiane e saudite ed enti governativi dell'Arabia Saudita, tra cui il Ministero per gli Investimenti MISA, Ministero dello Sport MOS, Ministero dell'Istruzione MOE, Autorità Saudita per il Turismo STA, e Commissione Reale di AlUla RCU.
Biglietto: ingresso gratuito
Orari: dalle 15.00 alle 23.00
Indirizzo: piazza Bucarest
Sagra del pesce fritto e baccalà da Eataly
Da giovedì 7 a domenica 10 settembre Eataly Roma organizza l’ultimo grande evento all’aperto della stagione con ricette regionali di mare, birre artigianali, vini e cocktail.
In occasione della Sagra del pesce fritto e baccalà nel piazzale davanti Eataly a Ostiense ci saranno food truck e gazebo con tanti piatti sfiziosi da assaggiare, dalle immancabili fritture di mare (Pro Loco Fiumicino) al tradizionale filetto di baccalà (Stravizio Food & Art), dai paccheri con baccalà, pomodorini del Piennolo, olive nere e capperi (La Locanda del Baccalà) ai maritozzi salati con crema di baccalà mantecato (Gingiro), e molto altro.
Orari: dalle 18.30 alle 00.30
Indirizzo: piazzale 12 Ottobre 1492
L'ape di Deliveroo
Per quanto gli Italiani siano molto legati alle proprie radici gastronomiche, solo 1 italiano su 5 dichiara di conoscere bene il proprio quartiere e l’offerta gastronomica che lo anima.
Per "rimediare" e far scoprire loro il panorama culinario delle città e dei quartieri in cui vivono, Deliveroo lancia la campagna “Tutto il gusto a casa tua” e si mette in viaggio a bordo di un’apecar - un food truck dall’inconfondibile colore teal - attraverso cui farà scoprire, da profondo conoscitore, lo scenario gastronomico di Milano, Roma e Napoli.
Per quello romano, appuntamento Venerdì 15, dalle 16 alle 20, nella piazza antistante la stazione della metropolitana di Garbatella per degustare le proposte gastronomiche di alcuni tra i più amati ristoranti partner romani di Deliveroo: Ilios, Matrem, Polpetta e Smashtag.
Il tutto in compagnia di Casa Surace e Leonardo Bocci.
Jack’s Melodies al Jerry Thomas
Quest’anno Jack Daniel’s celebra la stagione dei cocktail con Jack’s Melodies, una serie di appuntamenti che, fino a martedì 28 novembre ogni martedì e domenica, animeranno lo speakeasy Jerry Thomas, il primo secret bar nato in Italia.
Non mancherà l’accompagnamento musicale con live session per unire il gusto dei drink Jack Daniel’s all’affascinante atmosfera anni Venti tra jazz e swing.
Partiti il 22 agosto, gli appuntamenti di Jack’s Melodies sono caratterizzati da una speciale drink list dedicata pensata ad hoc dal Jerry Thomas, grazie alla quale sarà possibile scoprire la linea super premium della Jack’s family: Jack Daniel’s Bonded, Jack Daniel’s Triple Mash, Jack Daniel’s Single Barrel e Jack Daniel’s Single Barrel Rye.
Sarà possibile anche assaporare il classico Old Fashioned con il gusto deciso di Woodford Reserve, il bourbon super premium del Kentucky.
I dettagli di ogni serata sono disponibili sui canali social ufficiali di Jerry Thomas Speakeasy.
Indirizzo: Vicolo Cellini 30
Romadiffusa
Dopo il successo dell’edizione di Trastevere, con oltre 20mila presenze e tutti gli eventi sold out, quest’anno Romadiffusa torna molto più in grande (dal 28 settembre al 1° ottobre) coprendo l’area del centro storico da Lungotevere a piazza Navona con installazioni e arte pubblica, secret concerts in un anfiteatro sotterraneo, cortili dei palazzi storici aperti, stand up comedy nei bar, live di musica sperimentale a Palazzo Braschi e al Museo Napoleonico, i Planet Opal a Palazzo Gaddi, Neux Voix live in un’antica litografia, installazione di Grossi Maglioni al Museo Barracco, degustazione diffusa a piazza Navona, open studios di artisti e artigiani, cene performative in una cappella sconsacrata, una mostra diffusa in un’autorimessa e nella lavanderia di piazza Farnese, workshop di mosaico, ceramica, acquerello, stampa litografica e molto altro.
Sono solo alcuni degli eventi previsti da Romadiffusa, festival culturale itinerante che nasce a Roma per raccontare la capitale contemporanea, accendendo i riflettori ogni anno su un diverso quartiere, aprendo al pubblico cortili nascosti, case private, botteghe artigiane, officine, gallerie d’arte e studi privati, e trasformandolo per 4 giorni, in un playground creativo dove contenuti inediti e disruptive incontrano location storiche e tradizionali.
Il festival, ideato e realizzato da Sara D’Agati e Maddalena Salerno, founders dall’agenzia creativa BLA Studio, prevede un ricco palinsesto di eventi aperti a tutti, alcuni dei quali su prenotazione, che mescolano discipline diverse in contesti inaspettati, pubblici e privati, spaziando dalle arti visive alla letteratura, dalla musica al cibo, dai workshop di artigianato, dal teatro alla danza.
“Roma città odierna” è il claim del festival, che nasce con lo scopo di modificare la percezione di Roma come città ancorata soltanto ad un passato grandioso, che fa fatica a fare rete e a rinnovarsi.
L'edizione 2023 (calendario completo sul sito della manifestazione) si aprirà a mezzogiorno di giovedì 28 settembre, con una performance lirica durante il Mercato di Campo de’ Fiori; a seguire l’installazione di Nicholas Sagoni nel complesso museale di San Salvatore in Lauro, curata da Operativa Arte Contemporanea e, nel pomeriggio, il concerto di piano solo dell’enfant prodige Denny Costantini alla Fondazione Primoli, il vernissage dell’artista koreana Jieun Lim nella galleria Ermes-Ermes l’installazione site specific di Chloe Arrouy e la performance di Francesca Heart nell’antica litografia d’arte Acquaforte Ferranti.
Cultura e spettacoli
Cinema in festa
A settembre, per cinque giorni, torna Cinema in Festa (terza edizione): nei cinema aderenti sarà possibile vedere film al prezzo speciale di 3,50 euro.
L’iniziativa, promossa dal MiC con la collaborazione del David di Donatello – Accademia del Cinema Italiano, si terrà da domenica 17 a giovedì 21 settembre e sarà valida per tutte le pellicole, comprese le nuove uscite della settimana.
Da Barbie con Ryan Gosling a Oppenheimer con Cillian Murphy e Emily Blunt, passando per Felicità (l’esordio da regista di Micaela Ramazzotti), c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Più di trenta i cinema a Roma che prenderanno parte alla manifestazione: Adriano, Barberini, Giulio Cesare, The Space – Moderno e The Space – Parco dei Medici, solo per citarne alcuni.
Roma Europa Festival
All’Auditorium Parco della Musica è da poco iniziata la 38esima edizione del Romaeuropa Festival – quest’anno in scena dal 6 settembre al 19 novembre – tra musica, danza, teatro, nuovo circo e arti digitali.
Con 90 spettacoli e 300 repliche, il REF2023 indagherà la capacità delle arti di oltrepassare confini fisici e temporali, in un viaggio tra la tradizione e il contemporaneo attraverso la pluralità di prospettive offerta da oltre 500 artisti da 34 paesi del mondo.
Il 12 settembre ci sarà Tomorrow comes the harvest con la leggenda della musica internazionale e rappresentante della techno di Detroit nel mondo Jeff Mills che inaugura i percorsi dedicati alla musica elettronica del REF2023, insieme ai musicisti Jean-Phi Dary e Prabhu Edouard.
Si prosegue il 20 e 22 settembre con la Rassegna LineUp! Nuovo pop italiano curata da Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci al Mattatoio di Testaccio.
Si tratta di tre giornate dedicate alla musica dell’attuale panorama pop italiano, a partire dalla riappropriazione della tradizione nei suoni delle nuove generazioni di artiste e artisti, tra sonorità pop e urban, elettronica, derive trap e hyper-pop, soul e techno.
Il 23 e il 24 settembre tocca a Lo zoo di vetro in cui il regista belga Ivo Van Hove presenta il suo riallestimento dello spettacolo Lo zoo di Vetro di Tennessee Williams ambientandolo in uno spazio sotterraneo, nido familiare per fragili creature umane.
Dal 28 settembre all’1 ottobre con Jungle Book reimagined l’icona della danza internazionale Akram Khan mette in scena una reinterpretazione del grande classico di Rudyard Kipling Il Libro della giungla con un nuovo senso di urgenza e da una prospettiva inedita: la crisi climatica.
Con dieci danzatori e danzatrici internazionali in scena, animazioni video, e un team creativo che vede alla colonna sonora originale Jocelyn Book, Akram Khan torna a trasformare il palcoscenico in un luogo destinato alla magia e ad un pubblico di tutte le età.
Idee fuori porta
Aperitivo vista mare a La Posta Vecchia
Sul litorale laziale, a una quarantina di minuti di macchina dal centro di Roma, c’è un posto magico dove scappare per un aperitivo vista mare con prodotti selezionati del territorio: è La Posta Vecchia a Palo Laziale, elegante boutique hotel del gruppo Pellicano Hotels che ha riaperto di recente dopo un progetto di ristrutturazione.
Sabato 9 settembre in occasione dell’iniziativa Dal Lazio con Amore – parte del progetto di sostenibilità il Dolce Far Bene, volta a far conoscere il meglio della regione e delle sue tradizioni – sulla terrazza del Bar Piranesi sono attesi due produttori con le loro specialità.
Per la serata saranno presenti il Prosciuttificio Coccia Sesto, che in Tuscia porta avanti la tradizione norcina dalla metà del secolo scorso, e Gabriele Magno, azienda dei Castelli Romani e della zona di produzione del Frascati DOCG, con alcune proposte di vini in abbinamento.
Orari: dalle 18.00 alle 20.00
Indirizzo: via Palo Laziale, Ladispoli (RM)
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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