Quali sono i sintomi della carenza di zinco e cosa mangiare per integrarlo


Lo zinco è uno dei nutrienti essenziali.
Si tratta di un minerale ampiamente coinvolto nel metabolismo di proteine, lipidi. Nonostante sia uno degli oligoelementi più abbondanti nel corpo umano, però, non può essere immagazzinato in quantità significative e quindi richiede un'assunzione regolare.
La carenza di zinco contribuisce alle malattie. Lo zinco, infatti, è un minerale essenziale che svolge un ruolo cruciale in numerosi processi biologici, tra cui il supporto al sistema immunitario, la guarigione delle ferite e la sintesi del DNA.
Tuttavia, la sua carenza è una condizione più comune di quanto si possa pensare, soprattutto nelle donne in gravidanza o in età avanzata.
Anche chi segue diete vegetariane o vegane ha un maggiore rischio di esserne carente. Ecco quali sono sintomi della carenza di zinco e dove trovarlo, a partire dalle principali fonti alimentari per integrarlo nella dieta.
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Sintomi della carenza di zinco
La carenza di zinco può manifestarsi attraverso vari sintomi. Tra i sintomi più comuni c’è l’aumento di infezioni, compresi il raffreddore e l’influenza.
Lo zinco è infatti importante per le difese dell’organismo.
Un altro sintomo molto comune è un peggioramento della salute della pelle e un maggiore rischio di andare incontro a secchezza, dermatiti e altri disturbi cutanei.
Infine, sintomo frequente è anche l’indebolimento della chioma.
Capelli fragili e che cadono possono rivelare una carenza di questo prezioso minerale. Così come le unghie fragili e macchiate sono un possibile segnale che si è carenti.

Cosa mangiare per integrarlo
Per prevenire o contrastare la carenza di zinco, è fondamentale includere nella propria dieta alimenti ricchi di questo minerale.
Per integrare lo zinco è bene mettere in tavola la carne, privilegiando quella magra per esempio di pollo, le uova e i latticini come lo yogurt e il formaggio, che ne sono ricchi.
Altre fonti alimentari di zinco sono i crostacei.
I legumi, in particolare i ceci, i fagioli e le lenticchie, i semi in particolare quelli di zucca e le noci e le mandorle, così come il riso, l’avena e la quinoa contribuiscono all’apporto di questo minerale.
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