Da Marilyn Monroe a Elvis, ecco i piatti preferiti delle grandi star
Avete voglia di concedervi una cena divina nel vero senso del termine? Non serve prenotare in un ristorante stellato, potete prepararvi da soli uno dei piatti preferiti dalle grandi star.
Trovate il ricettario completo all'interno del Dizionario irresistibile di storie in cucina, un gioiellino letterario firmato da Paola Trifirò Siniramed e pubblicato da Cairo editore.
Una miscellanea di curiosità di cucina davvero succulente, con un contorno di illustrazioni che insaporisce ancora di più questo piatto forte della letteratura gastronomica.
** Cosa mangiano nobili e reali? Ecco i piatti preferiti dai Windsor & co **
Dalla bottarga dei Faraoni alle pere amate dal re Luigi XIV, dalle polpette adorate da Alessandro Manzoni al ragù di Eduardo De Filippo fino al tiramisù di Casanova, è la lettura giusta per concedersi una passeggiata golosissima (e anche un bel po' spicy) tra ricette, storia e gossip d'antan.
Dalla A alla Z, le portate sono tantissime. Eccovene un assaggio.
Ecco quali sono i piatti preferiti delle grandi star
(Continua sotto la foto)
Elvis e il cibo americano DOC
Elvis "amava esclusivamente il cibo americano doc, ci racconta l'autrice di Dizionario irresistibile di storie in cucina.
"La sua mitica cuoca Mary, a Graceland, gli preparava sandwich di banane e burro, meatloaf cioè polpettone, pork chops con una bella salsa densa e scura, fagioli e pollo in abbondanza e, naturalmente hamburger o cheeseburger, per finire con dolci al caramello”.
Ecco risolto il mistero dei tanti chili messi su da Elvis nella seconda fase della sua carriera...
Il commissario Maigret e Montalbano
"Il commissario Maigret, creato dalla penna multiforme di Georges Simenon, non solo è un poliziotto bravissimo e sornione, ma, fra le sue altre molte qualità, spiccano l’affetto per la moglie e un’attitudine da gourmand e gourmet messi assieme", ci racconta Paola Trifirò Siniramed, che ci offre poi un excursus su altri investigatori molto pop.
"A sostegno e di fianco a Maigret, seppure non presenti nel libro, si
possono citare anche il mitico Montalbano di Camilleri, che si prepara
sempre una grande ciotola di pastasciutta (la cui degustazione è
immancabilmente interrotta sul principio da qualche impellenza
poliziesca!!) e che, appena può, va a gustare il suo ottimo pranzo di
pesce in un ristorantino sul mare; o anche Fenoglio di Carofiglio o il
classico Carvalho, tutti appassionati estimatori del buon cibo”.
Marilyn Monroe e i carciofi
"Marilyn Monroe, ancora una stellina in cerca di successo, era stata
eletta nel 1948 «Artichoke Queen» a Castroville nell’area di Monterey
Bay in California, dove ogni anno si celebra il «Festival del carciofo» (intorno al Memorial Day, fine maggio)".
La cittadina americana si vantava del titolo di "centro mondiale del carciofo" senza sapere che in realtà il piatto forte di casa era semmai la pasta alla Norma... Battuta che rimanda al nome di battesimo di Marilyn, ossia Norma Jeane Mortenson Baker!
Durante un'intervista del 1952, Marilyn ha raccontato che incominciava ogni giornata con un bicchiere di latte tiepido con un uovo sbattuto, seguito da un multivitaminico.
Pare adorasse le bistecche alla griglia, l'agnello e il fegato, accompagnati da un contorno di carote.
E immancabilmente dallo champagne Dom Perignon, il suo preferito in assoluto.
L'insalata Waldorf nata al Waldorf-Astoria Hotel
I palati più glamour adorano l'insalata Waldorf. E magari non sanno che si tratta di una creazione uscita dal ristorante del famosissimo Waldorf-Astoria Hotel, l'hotel di lusso di New York.
Tra i tanti illustri residenti di questo albergo, si annoverano Nikola Tesla, Cole Porter, Bertie Charles Forbes (fondatore dell'omonima rivista), i gangsters Frank Costello, Benjamin "Bugsy" Siegel e Charles "Lucky" Luciano e perfino Paris Hilton, che da bambina visse per un lungo periodo in questo hotel.
Anche la stessa Marilyn ha alloggiato in questo hotel per diversi mesi nel 1955 tuttavia in un momento di crisi fu costretta a trasferirsi in un altro albergo newyorkese perché per lei il Waldorf-Astoria era diventato troppo costoso.
"L'insalata Waldorf è a base di sedano rapa e costituisce una gradevolissima portata fresca ma il suo fascino va ben oltre.
Così la chiamò il suo ideatore, alla fine dell’800, tal Oscar Tschirky, maître del ristorante del famoso hotel Waldorf Astoria di New York. Non c’è film, specie quelli degli anni ’40 e ’50, dove in un modo o nell’altro non compaia questo hotel, che sembra abbia preso il nome dal villaggio di Waldorf in Germania, terra di origine della famiglia Astor, ai tempi fra le più importanti degli Stati Uniti, praticamente padrona di Manhattan e dell’Albergo...
Tanto famosa era questa insalata, che la si trova celebrata addirittura in un celebre pezzo di Cole Porter, You’re the Top, dal musical Anything Goes, che val la pena di ascoltare.
Woody Allen preferisce i sandwich alle ostriche
Dulcis in fundo arriviamo a Woody Allen.
"Con il consueto spirito che lo contraddistingue, sentenzia «non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito; morto», dismettendo così una delle massime prelibatezze del mondo culinario a vantaggio invece di un ottimo sandwich, del quale in 'Saperla lunga' (1973) racconta l’origine, tributando tutta la sua gratitudine a Lord Sandwich:
«He freed mankind from the hot lunch. We owe him so much» (Ha liberato l’umanità dai pranzi caldi. Gli dobbiamo molto»", conclude l'autrice di Dizionario irresistibile di storie in cucina.
“Dizionario irresistibile di storie in cucina”
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