Le peggiori colazioni in hotel si beccano così

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Le colazioni in hotel (insieme alla pulizia dei bagni) sono le grandi protagoniste recensioni degli alberghi: ecco le critiche più comuni

Se vi siete mai sentiti giudicati non sapete cosa sono costrette a passare le colazioni in hotel, categoria preferita di chi lascia recensioni (soprattutto quelle negative) sui siti aggregatori come Booking o Tripadvisor.

Iper analizzate e criticate, sono vittime (anche) del gusto personale, che in fatto di colazione varia parecchio in base a età, abitudini alimentari, umore mattutino e provenienza geografica.

Avete mai provato a leggere le recensioni dalla peggiore alla migliore? Chi non lo fa, non sa cosa si perde.

Vi facciamo un rapido recap delle peggiori colazioni in hotel, per godere del mal comune o per soffrire meno la fine delle vacanze.

Le peggiori colazioni in hotel

(Continua dopo la foto)

clienti da incubo

Il primo problema delle colazioni in hotel sono gli altri avventori

Si, partiamo da loro: gli altri clienti. Le colazioni partono molto presto e finiscono abbastanza tardi. Nel mentre può davvero succedere di tutto, soprattutto per i comportamenti folli dei clienti che possono rendere un luogo da sogno, uno scenario apocalittico.

Vi è mai capitato di mangiare colazione trovando le posate nei vassoi del buffet piene di trucco? O che qualcuno abbia pensato ti pulirsi la bocca o il naso usando la tovaglia? Ecco: i luoghi condivisi e a buffet sono spesso i luoghi dove tutto può succedere. Da prodotti assaggiati e poi posati sul piatto del buffet, dall'uso di un cucchiaio non personale per prendere salsiccia e frutta fino ai clienti che decidono di starnutire mentre scelgono un fagottino al cioccolato, a volte gli avventori sono un pericolo pubblico.

Come salvarsi: questo consiglio varrà per molti dei punti seguenti, ma presentarsi il prima possibile diminuisce le chance di comportamenti inappropriati (di altri) e aumenta le possibilità, date le minori affluenze, che i camerieri si accorgano dei disastri per tempo.

le uova

Le uova

Se a casa molti di noi si accontentano di un caffè e due biscotti, in hotel diventiamo dei degustatori gourmet, capaci di mangiare di tutto con una particolare attenzione (chissà perché) per tutto ciò che è salato. La preparazione tipica della colazione continentale ha moltissime insidie, specie nell'uovo che noi spesso in hotel mangiamo quasi solo strapazzato, ma nel resto del mondo si mangia, un po' a casaccio, in mille modi: all'occhio di bue, in camicia, alla coque, completamente sodo.

Dalle uova in una brodaglia per non farle seccare alle uova perfette ma per stuccare le pareti, sbagliare è facile, specie per un alimento che è percepito come particolarmente dannoso se non cotto alla perfezione o troppo vecchio. Essendo spesso l'unico cibo cucinato nella maggior parte degli hotel anche a poche stelle, è difficilissimo accontentare tutti.

Come salvarsi: le preparazioni delle uova richiedono tempi molto precisi di cottura e spesso questi tempi vengono dilatati per renderli disponibili ai clienti. Cercare di recuperare uova appena cotte e prediligete luoghi dove le uova vengono preparate al momento. Occhio: raramente qualcuno è morto per questo.

dove è la colazione

Dov'è la colazione?

Non è così frequente, ma negli hotel più piccoli o nei bed & breakfast poco organizzati è spesso considerata "un'ideona comoda e di maggiore qualità" delegare la colazione a un bar esterno. Niente di più sbagliato. Una struttura che organizza le colazioni in bar vicini o addirittura annessi sono male accolti dai clienti per due motivi: sono colazioni in genere molto limitate e non vengono mai percepite positivamente perché non sono nel loro "luogo d'elezione".

È un effetto psicologico, ma spesso prima della colazione nessuno si sente particolarmente presentabile. È un momento di condivisione in parte intimo che non si ha voglia di condividere con gente molto più sveglia o molto più curata di te. In più, un bar ha un modello di business che non può prevedere la formula "all you can eat", creando (anche se concessa) una tensione sottesa tra barista e cliente. Vade retro!

Poco apprezzate sono anche le colazioni non incluse nel prezzo, un nuovo trend molto amato da chi non fa colazione (???) e odiatissimo da chi si ritrova a pagare dai 10 ai 25 euro per mangiare. Scorporare la colazione è più vista come una pratica "truffaldina" (che truffaldina non è) piuttosto che un'opportunità.

Come salvarsi: non fatevi tentare dai prezzi lievemente più bassi. Un hotel dove le colazioni incluse sono disincentivate o con prezzi fortemente superiori, sono spesso in hotel in cui la colazione non è considerata come parte importante dell'esperienza. Lasciate perdere.

cibo incartato

Confezionato lo dai a qualcun altro

Quando si ha fame si mangia tutto, ma quando si fa colazione in hotel diventiamo particolarmente esigenti. Tutto ciò che non è fresco come merendine confezionate, succhi di frutta da supermercato e marmellate in piccole confezioni monouso, sono percepite come escamotage per fornire una colazione il più economica possibile.

Mi è capitato di trovare la colazione in una sorta di "scatolina" con all'interno i prodotti confezionati, caldi come la lava perché lì da ere geologiche, con la plastica in procinto di sciogliersi sul prodotto. Questo è inaccettabile.

Anche se non c'è davvero alcuna differenza, la regola del "fresco" è sempre la più amata. Tutto ciò che non è monouso e sembra appena uscito da un frigo o da una cucina o da un forno è particolarmente amato. Non che si debba arrivare ai traguardi di hotel che cucinano dal vivo davanti ai clienti, ma l'idea che qualcuno stia pensando alla tua colazione in quel preciso istante, dà un'idea di lusso impareggiabile.

Come salvarsi: chiedete informazioni ai camerieri sulla freschezza dei prodotti, cercando di non risultare eccessivamente antipatici o puntigliosi. Spesso certe scelte di scarsa freschezza sono dovute a clienti poco interessati alla qualità anche in ambiente lusso.

cibo fresco

Colazioni in hotel: quantità e qualità, venitevi incontro

C'è una regola che non è scritta in nessun libro alberghiero ma va condivisa ora che l'occasione è ghiotta: un buffet per la colazione in hotel di alto livello non è quasi mai visibile solo con uno sguardo, tranne rarissime eccezioni. Vogliamo più opzioni, più "isole" e non tristi escamotage.

A volte a chi crea il formato della colazione mancano più le idee che il budget: usare un tavolo con più decorazioni che proposte non è la soluzione, così come spesso vengono usati macchinari a vista per la preparazione di pancake e toast o spremute che fanno più scena che qualità della proposta. Sarà capitato a voi di vedere certi buffet della colazione che sembrano il reparto piatti e bicchieri dell'Ikea, ma di cibo nemmeno l'ombra. Potete fare più di così.

Come salvarsi: in genere le foto su Google delle colazioni fatte dai clienti danno un po' l'idea di ciò che troverai. Anzi: se non le trovi e l'hotel non è nuovo, forse vuol dire che non è niente di imperdibile.

cameriere hotel gentile

Il personale, niente di personale

Chi prepara e serve la colazione in hotel, fa qualcosa che ai miei occhi è visto come il lavoro dei medici e gli infermieri: nel loro piccolo, salvano persone in un momento di fragilità. Per questo noi amiamo e stimiamo e adoriamo chi segue la sala colazioni, tranne quelli che te la rendono un inferno.

In un famosissimo albergo romano di lusso è d'abitudine avere ai lati del buffet persone che ti guardano mentre prendi le cose in uno strano mix di apprensione e attribuzione di senso di colpa. Il segreto ce lo hanno insegnato i maestri dei migliori ristoranti giapponesi all you can eat: mostrarsi disinteressati a cosa e quante cose prendono i clienti, mostrandosi amorevoli come una madre che vuole sfamare un figlio.

Un po' come le professioni sanitarie, gestire una colazione in hotel è una vocazione. Bisogna avere amore per quello che si fa e per le persone con cui si lavora, altrimenti, ma ve lo diciamo con l'affetto e il rispetto più totale, il vostro malcelato disprezzo si vede chiaro come il sole. Siamo lì per viziarci e farci viziare: fateci godere di quel momento.

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95