Dal brunch al dopocena: i (nuovi) locali e ristoranti da provare a Milano

Impossibile parlare di nuovi ristoranti a Milano senza partire da Portrait Milano, il nuovo quartiere "cornice" nato nello spazio dell'antico Seminario Arcivescovile di Corso Venezia e oggi meta modaiola (e non solo) grazie allo zampino della famiglia Ferragamo dove si trovano due nuove aperture da provare al più presto (se ancora non l'avete fatto): 10_11 e BeefBar.
E che dire del primo (già: non ce n'erano) ristorante newyorkese di Milano? Si chiama Rivington e grazie alle enormi vetrate che affacciano sui grattacieli di Porta Nuova ha la vista più americana disponibile in città.
Restando in America poi, che ne dite di un brunch? Più sotto vi raccontiamo che bellezza iniziare il weekend addentando un pancake ricoperto di frutti di bosco e panna montata a un tavolino de Il bar in Via Mercato.
E poi ancora non possono mancare i cocktail, perché tra i nuovi locali di Milano ci sono delle vere chicche di mixology e cocktail bar dove sarà un vero piacere chiudere in bellezza la giornata.
6 nuovi locali e ristoranti a Milano
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10_11, cucina italiana e ambiente super chic
Si legge Ten Eleven - si chiama così in onore del suo doppio ingresso (al 10 di Via Sant'Andrea o all'11 di Corso Venezia) - il 10_11 è in assoluto il posto più chiacchierato e desiderato del momento (per dire: non aspettatevi di trovare posto senza prenotare con il dovuto anticipo).
Bar, giardino e ristorante all'interno di Portrait, il "quartiere" appena nato nel bel mezzo del Quadrilatero, vi farà sentire a casa - una casa bellissima - non appena varcherete le sue porte. Divani, librerie cariche, colori e dettagli avvolgenti fanno da sfondo ai tavoli del ristorante (ma volendo ci si può anche accomodare al bancone), ampi e distanziati a sufficienza per assicurare la giusta privacy e comodità.
Il menù, se non fosse ottimo, passerebbe in secondo piano rispetto all'ambiente, e invece riesce a stupire ancora di più: un omaggio alla tradizione milanese e alla cucina italiana più classica, con piatti che richiamano alla mente ricordi indelebili di pranzi domenicali e di giornate di festa con gli amici di sempre.
Piatti da portata e zuppiere sono posti al centro della tavola per gustare sapori autentici e condividerli.
Incredibile - nel senso letterale della parola, perché senza provarlo risulta difficile crederlo - è il piatto firma dell'executive chef Alberto Quadrio, che vi consigliamo di assaggiare senza se e senza ma: la pasta in bianco, senza olio e senza burro, condita solo con Parmigiano Reggiano 36 mesi e mantecata al tavolo con la sua acqua di cottura.
Non è solo buona: è un tuffo in un ricordo felice dell'infanzia.
Beefbar Milano
Nuova meta gastronomica nel cuore del quadrilatero, Beefbar ha una nomea mondiale che lo anticipa e fa venire l'acquolina in bocca a chiunque abbia già provato i suoi piatti in uno dei 20 ristoranti dislocati in tutto il mondo, da Parigi a Dubai.
L'originale, a Monte Carlo, ha fatto storia grazie ai migliori tagli di carne preparati rompendo i codici tradizionali, in un ambiente elegante e moderno.
All'interno di Portrait Milano, nell'Ex Seminario Arcivescovile tra Corso Venezia e Via Sant'Andrea, Beefbar ha un arredo che vi conquisterà appena entrati: sotto un'imponente navata storica, cucina a vista, boiserie a mezza altezza in noce scuro, opere d'arte alle pareti e lampade in bronzo e vetro sui tavoli in marmo verde richiamano alla mente i codici estetici dei vecchi caffè milanesi.
Sul menù, i tagli di carne più pregiati del mondo, spesso rari o in esclusiva, preparati da otto corporate chef provenienti da tutto il globo sotto la giuda dell'Executive chef Thierry Paludetto.
Una selezione di street food, tiraditos, ceviche e tartare creati per essere condivisi, si va dalla cottura alla griglia a quella in salsa, dalla robata al carbone alla delicatezza del vapore, al wok o alla tempura.
E ancora Croque sando al prosciutto di manzo, mozzarella e salsa Beefbar, le Scaloppine di filetto allo yuzu, le Polpette di wagyu e vitello, la Carbonara di Kobe beef, i Paccheri alla carbonara di manzo e karasumi di Kobe beef, le Pappardelle al ragu "bolognese" di wagyu e vitello con Parmigiano 101 mesi; il celebre Cordon bleu, filetto di vitello farcito con prosciutto di manzo, tartufo e formaggio fondente e la Miso black beef (versione by Beefbar del Miso black cod).
Beefbar Milano guarda con attenzione anche alla tradizione gastronomica locale come nel caso del Risotto nikkei alla milanese, ossia un risotto al limone e ossobuco di vitello brasato e da’ ampio spazio a una selezione di dolci tra cui il gelato mantecato, il lingotto Marbled Chocolate, il French toast e la torta Mille Crêpes Mimosa.
Ad accompagnare i piatti, una selezione di vini provenienti sia da cantine prestigiose che da piccoli produttori con un focus particolare sulle etichette italiane, già presenti in tutti i menù Beefbar.
Rivington, cucina newyorkese e musica jazz
Rivington è il primo ristorante newyorkese di Milano, aperto all'interno dell’Hyatt Centric Milan Centrale, l’hotel già noto per il suo panoramico e frequentatissimo rooftop, l'ORGANICS SkyGarden.
Grandi emozioni culinarie, con un menù ispirato ai ristoranti storici di Manhattan e una vista "a tutto schermo" grazie alle vetrate a tutta parete - e che parete! saranno almeno 5 metri - sui grattacieli di Porta Nuova.
Musica jazz, candele a illuminare i tavoli perfetti per un appuntamento romantico (ma non solo), sulle pareti i ritratti dei personaggi italo-americani che hanno contribuito a rendere grande New York: il risultato è un ambiente intimo dall’allure retrò.
** I nostri ristoranti romantici preferiti a Milano **
In cucina, lo chef Guglielmo Giudice ha disegnato un menù partendo dai piatti della tradizione newyorkese aggiungendo però un tocco italiano a rendere tutto più rotondo e rifinito.
Imperdibili per una cena in pure stile Manhattan i crudi dal Raw Bar e le famose "Oyster Rockefeller", ostriche cotte al vapore e servite con spinaci e formaggio pecorino cremoso; l’insalata alla "Waldorf", rivisitata con l’aggiunta di gorgonzola e la steak tartare preparata al tavolo.
I secondi si ispirano alle vecchie chophouse (bisteccherie) newyorkesi dove gustare il tipico "Surf & Turf" (filetto mignon abbinato all'aragosta) o un sostanzioso NY Striploin o una classica Dover Sole "à la meunière".
Infine, da non perdere, l'hamburger "Vanderbilt", omaggio e sintesi dei cheeseburger più famosi - e davvero davvero ottimo.
Ovviamente a tema anche i dessert: da provare l’iconica cheesecake New York style.
Rivington è aperto tutte le sere dalle ore 19.30 e proprio come a New York ci si accede con un ascensore direttamente da piano strada in Via G.B. Pirelli 20.
Il Bar in Via Mercato, per un brunch all'americana
Il Bar in Via Mercato è un nuovo cocktail bar nel cuore di Brera, con sala interna e dehors esterno affacciato su Via Mercato, la cui drink list è curata in esclusiva da Oscar Quagliarini, uno dei noti più noti della mixology in Europa.
Oltre che per il pranzo, l’aperitivo o la cena, Il Bar in Via Mercato potrebbe rapidamente diventare il vostro punto di riferimento preferito per il rituale più gudurioso del weekend, il brunch.
Sabato e domenica, infatti, dalle 11:00 alle 16:00, il menù si trasforma e presenta una selezione di piatti dolci e salati - e dal twist internazionale - come le “Uova" (strapazzate, omelette o in camicia) accompagnate da salmone affumicato delle Isole Faroe, spinaci saltati o bacon oppure i classici pancake della tradizione americana, con coulis di frutti di bosco, panna montata e scaglie di cioccolato fondente o con bacon e sciroppo d'acero. Ma anche French toast, club sandwich e torte.
Funziona così: si può scegliere di ordinare uno o due piatti dal menù del brunch e compresi nel prezzo ci sono anche yogurt con granola, mirtilli e lamponi, mini muffin e brioches, spremuta d’arancia, caffè filtrato o the.
Se poi volete un’esperienza di gusto ancora più completa, accompagnate il brunch con i cocktail della speciale lista GRIMORIUM.
Tripstillery, il cocktail bar dove ci si realizza il distillato "su misura"
Tra i grattacieli di Porta Nuova, in Piazza Alvar Aalto Tripstillery è il primo cocktail bar con distilleria dove si può realizzare il proprio distillato personalizzato.
Nuovo capitolo della “Milano da bere” è un locale sperimentale che porta in città un concept innovativo mai visto prima, nel quale vengono condivise conoscenze e tecniche con tutte quelle persone che hanno il desiderio di imparare - e provare - qualcosa di nuovo.
Il locale infatti riserva ai clienti un’esperienza unica grazie all’alambicco, vero protagonista della scena, a disposizione di chi vuole sperimentare l’idea di creare un distillato, un amaro, un liquore esclusivo con una ricetta e un’etichetta completamente personalizzata.
Tutto questo è possibile con l’aiuto di Francesco Zini, mastro distillatore, che accompagna tutte le fasi della creazione, a partire dalla selezione di spezie e botaniche.
Ma Tripstillery non è solo un cocktail bar, è anche cucina: il locale infatti è aperto tutto il giorno, dalla mattina a colazione, passando per aperitivo, pranzo e cena.
Duecentoventi metri quadri curati in ogni dettaglio: la grande vetrata del laboratorio dedicato alla distillazione, due enormi banconi retroilluminati, sedie con frasi ironiche, un grande dipinto a base di caffè e una parete di fotografie che ritraggono una Milano deserta, immortalata dall’alba al tramonto.
ITER, il fusion cocktail bar perfetto per il dopo cena
Iter, “From Italy to the world” è il primo fusion cocktail bar con cucina, unico nel suo genere, perfetto per trascorrere il dopocena in un’atmosfera intima e accogliente.
L’ecletticità e la semplicità del locale, arredato con mappamondi, libri e cappelli da esploratore, coinvolgono le persone in un viaggio senza tempo, in cui mixology e cucina raccontano i sapori e le storie dei luoghi più curiosi e sorprendenti di tutto il mondo.
Tutti i prodotti presenti nel locale, dai soft drink alle materie prime, sono made in Italy, anche se è possibile trovare sapori internazionali.
Ispirato alla tematica del viaggio, infatti, è un vero e proprio aeroporto gastronomico, che lascia aperto il suo gate a contaminazioni di gusto e cultura provenienti da ogni parte del globo.
E ogni sei mesi cambia viaggio: cambiano i prodotti e cambia anche l’arredamento del locale, per portare l’ospite in paesi diversi.
Attualmente entrandoci ci si catapulta in Scozia, con i suoi cocktail in chiave minimal ed essenziali, che richiamano l’atmosfera di una terra affascinante e misteriosa. In passato, si è ispirato all’Olanda, Panama, Sud della Francia, Estonia, Marocco e Italia.
Il locale si trova in Via Mario Fusetti 1 ed è aperto tutti i giorni dalle 08:00 alle 02:00, per colazione, pranzo, aperitivo e cena.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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