Dall'enoteca allo street food di qualità, fino ai nuovi ristoranti, ecco quindici indirizzi che faranno impazzire gli amanti del food a Roma
Periodo di grande fermento enogastronomico a Roma.
Nella Città Eterna giugnono nomi come Igles Corelli, che in pieno centro porta il suo high street food, mentre ne tornano altri come quello di Niko Romito, che dopo l'esperienza di Eataly ha aperto un ristorante con laboratorio, dove scoprire non solo i mille sapori della sua cucina, ma anche quelli del pane, che viene gustato con sughi e intingoli golosissimi, oltre che con la crema di nocciola.
C'è chi, come Retrobottega, a pochi passi dall'Ara Pacis, è fresco di restyling, ma anche chi ha apposto la stella Michelin vicino al proprio nome, come Fabio Ciervo del ristorante La Terrazza dell'Hotel Eden, nei pressi dell'elegante via Veneto.
E a proposito di terrazza: non può mancare l'aperitivo con vista da MadeITerraneo, in cima alla nuova Rinascente in via del Tritone.
Non rimarranno delusi gli amanti della cucina casereccia, grazie ai piatti della giovane chef Sarah Cicolini di Santo Palato (avete detto coda alla vaccinara?).
Litro fa il bis e apre alle porte del quartiere Pigneto, ma anche un altro bistrot è in fase di cambiamento: si tratta di QuarantunoDodici, sul litorale romano, dove i piatti sono quelli dello chef stellato Daniele Usai. Ma a prezzi piccolissimi.
Fatevi avanti, amanti dello street food: su questo versante la sfida è tra il classico Trapizzino, che ha aperto un locale con vineria a piazza Trilussa, o il panino col pulled pork di Tbsp. Mentre decidete, provate a mangiarli senza sporcarvi.
Mangiare (bene) in un museo? A Roma si può: dopo una visita alle esposizioni del Maxxi, il Museo delle Arti del XXI secolo, si mangia nel ristorante preso in gestione da Cristina Bowerman.
Chiedete consiglio al giovane staff d'accoglienza: la scelta è tra carbonara e piatti più elaborati.
La scelta è ardua? Vi aiutiamo presentandoveli uno a uno.
(Continua dopo la foto)

1. Trapizzino - Vineria di Roma, Piazza Trilussa 46 (Trastevere)
Roma, New York, Tokyo, Kanazawa (Giappone), poi di nuovo Roma.
Dopo aver fatto il giro del mondo, Trapizzino punta nuovamente sulla capitale d’Italia, con l’apertura di un punto vendita direttamente a piazza Trilussa, punto importantissimo della movida romana.
A differenza degli altri locali, qui la tasca di pizza farcita con polpette al sugo, pollo alla cacciatora, parmigiana di melanzane, stracciatella e alici (questi sono solo alcuni esempi) vengono accompagnati da vini selezionatissimi.

2. Santo Palato, Piazza Tarquinia 4A/B (Re di Roma)
Una trattoria come si deve, come quelle che si vedono nei film.
Pavimenti e arredamento dalle calde tonalità fanno sentire come a casa, mentre i piatti sono quelli della tradizione romana, incluse trippa e coda alla vaccinara, ma magnificamente eseguiti da una giovanissima cuoca abruzzese, Sarah Cicolini.

3. Retrobottega, Via della Stelletta 4 (Centro)
Fresco di restyling, è una boccata d’aria internazionale a Roma.
Tavoli sociali e piatti elegantemente realizzati rendono piacevolissima l’atmosfera, impreziosita da un bancone da cui parlare con gli chef Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice e da una carta dei vini “intelligente”, dedita a tutte le migliori produzioni, oltre che al naturale e al biodinamico.
Staff giovanissimo (e fighissimo!), dettagli artigianali e cucina aperta 12 ore completano il tutto.

4. Spazio - Niko Romito, Piazza Giuseppe Verdi 9/E (Parioli)
Il progetto dello chef tre stelle Michelin Niko Romito — già a Rivisondoli e a Milano — arriva anche a Roma, dove era presente solo da Eataly Ostiense.
Conta 450 metri quadrati, questo locale polifunzionale, aperto da mattina a sera.
La colazione è con brioches, maritozzi e ferratelle abruzzesi, mentre la cena è più gourmet oriented.
Vera chicca è il pranzo: il pane è protagonista indiscusso e qui viene gustato con sughi e intingoli realizzati a regola d’arte, come ragù, uova strapazzate e guanciale, carciofo alla romana, baccalà mantecato, ricotta e aringhe e… crema di nocciole per i più golosi.

5. Tbsp, Piazzale di Ponte Milvio 12/A (Ponte Milvio)
Il panino col pulled pork migliore di Roma si mangia in questo localino che nel giro di pochi mesi ha aperto sia a Ponte Milvio che al Mercato di Testaccio.
Che si mangia? Carni in stile americano ma rigorosamente italiane, impreziosite da salse home-made e accompagnate da patatine fritte anche alla paprika.
Nel 2018 è prevista l’apertura di un terzo locale in via Gallia (rione Prati).

6. Santa Brace, Via Isacco Newton 100 (Monteverde)
Sempre sia lodata, sua maestà la brace.
Breve e golosamente efficace, la filosofia di questo ristorante che concentra tutte le sue forze (sono solo quattro i primi piatti) sulle carni di qualità.
Gli amanti di salumi e formaggi di qualità, tartare, carpacci e carni cotte, appunto, alla brace, hanno trovato pane per i loro denti.

7. QuarantunoDodici - 4112, Via Monte Cadria 127 (Fiumicino)
Quanti sognano di mangiare piatti realizzati da uno chef stellato pagandoli quanto quelli di un bistrot?
Il sogno di molti l’ha coronato Daniele Usai, una stella Michelin, col suo bistrot QuarantunoDodici all’interno del cantiere navale Nautilus (nasce come circolo e yacht club nel 1964 per volontà della famiglia Bulgari).
Al primo piano c’è il ristorante stellato, Il Tino (fresco di restyling), mentre al piano terra c’è un elegante bistrot che propone piatti colorati e originali: da provare la tartare di ricciola e il gazpacho di stagione, oltre alle classiche paste.
Novità dell’anno? L’apertura serale, che consente di fare una aperitivo al tramonto o di mangiare sotto le stelle con vista fiume.
Una chicca: all’interno del ristorante c’è anche… una spa. Un’idea carina per un regalo romantico alla propria dolce metà.

8. Perpetual, Piazza Iside (Monti)
Progetto di Cezar Predescu, chef rumeno da vent’anni in Italia, che ha riunito uno staff di giovani per dar vita a una squadra fresca di esperienze d’alto livello all’estero.
Ampi gli spazi — 750 metri quadrati su tre piani, incluse cucine e laboratorio sperimentale —, impreziositi da fasci di luci e legno fossile del Kazakistan, mentre la filosofia in cucina è quella di proporre piatti gourmet con ingredienti selezionatissimi.

9. Mercerie, Largo di Torre Argentina - Via San Nicola de' Cesarini 4/5 (Centro)
L’high street food di Igles Corelli sbarca in pieno centro a Roma.
Oltre che per colazioni e merende, qui si entra per un pranzo (ci sono dei piatti gourmet a rotazione) o un aperitivo di alto livello, ma realizzato con ingredienti rigorosamente stagionali.
Da non perdere le praline, le lasagnette da mangiare con le mani e in un paio di morsi e i bottoncini: spettacolare quello con prosciutto cotto e alici.
Tutto anche take-away e delivery (con Moovenda Black).

10. Litro, Via Prenestina 168 c/d (zona Pigneto)
Dopo la vineria, con qualche piatto ben ragionato, in zona Monteverde Vecchio, a due passi dal “Fontanone” e dalla splendida terrazza del Gianicolo, Litro fa il bis e sceglie il Pigneto, ridente quartiere in costante via di riqualificazione, per il suo secondo locale: a differenza del primo, qui la cucina sarà molto più presente.
Lo chef, Marco Bravin, è veneto, appassionato di caccia e ha collezionato esperienze in Italia e all’estero.
La sua promessa? Cucina con prodotti artigianali e verdure autoprodotte in un orto a pochi chilometri dalla città.
Il tutto in un ambiente a metà tra il minimal e il country, con eleganti lampadari e pareti impreziosite da etichette ricercatissime.

11. Enoteca Bulzoni, Viale dei Parioli 34 (Parioli)
Storicissima enoteca capitolina che dal 1929 è stata in grado di rinnovarsi sapientemente, trasformandosi in un wine bar di qualità e trenta coperti dove gustare piatti tradizionali e saporiti.
Si può venire per un calice al bancone, ma anche per non perdere i pintxos e le fettuccine con ragù di frattaglie (suvvia, non siate prevenuti: vi leccherete i baffi).

12. Dumpling bar, Piazza Antonio Meucci 1 (Marconi)
Anche Roma ha finalmente la sua ravioleria.
I protagonisti, manco a farlo apposta, sono i ravioli: di maiale, con pollo, funghi e bambù, con verdure miste e ancora, da accompagnare con salsa di soia, piccante o agrodolce.
Nel menù del locale di Gianni Catani, non mancano spaghetti di saltati e gustosi piatti di anatra.

13. La Terrazza di Hotel Eden, Via Ludovisi 49 (Centro/Veneto)
Ormai è passato circa un anno dalla riapertura dell’Hotel Eden: la novità è costituita dal ristorante La Terrazza: fresco di stella Michelin, propone piatti d’ispirazione rigorosamente mediterranea ma senza tralasciare quel tocco gourmet che tanto piace.
Ai fornelli, lo chef Fabio Ciervo.
Si può venire qui anche per un aperitivo: la vista è pazzesca.
Tra le novità, anche il brunch domenicale e il rito del tè.

14. Linea XXI, Via Guido Reni 4/A (Flaminio)
Se prima mangiare (bene) all’interno di un museo era possibile solo nelle (altre) grandi capitali estere, da poco succede anche a Roma.
All’interno del MAXXI, il Museo delle Arti del XXI Secolo, è infatti arrivata la cucina di Cristina Bowerman: oltre all’angolo bar, a pranzo si ordina tra due menù d’ispirazione mediterranea ma sempre ben presentati, mentre a cena ecco i piatti della chef stellata.

15. MadeITerraneo, Via del Tritone 61 (Centro/Tritone)
Al sesto e al settimo piano della neonata Rinascente in centro a Roma, lo chef Riccardo Di Giacinto, fresco di stella Michelin nel suo ristorante All’Oro, propone piatti della tradizione mediterranea (ma dai?) ottimamente presentati.
A pranzo il pasto è veloce, a cena la carta è più strutturata, ma non perdetevi la vista dalla terrazza, anche per una colazione, una merenda o un aperitivo: da togliere il fiato.
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