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Lifestyle

La dieta Sense: come dimagrire con la teoria delle “quattro manciate”

La dieta Sense: come dimagrire con la teoria delle “quattro manciate”

foto di Camilla Sernagiotto Camilla Sernagiotto — 24 Luglio 2019
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Scandi Sense Diet è la dieta che arriva dalla Danimarca e non fa contare le calorie: si basa sul metodo delle manciate. Ecco come funziona la dieta Sense

La dieta Sense, detta anche "Metodo delle quattro manciate" o Scandi Sense Diet, è la nuova arrivata in materia di remise en forme.

Elaborata dalla danese Suzy Wengel, autrice di un best seller dedicato a questo regime alimentare (The Scandi Sense Diet, non ancora tradotto in italiano), questa dieta promette notevoli perdite di peso senza troppi sacrifici.

La Wenger stessa ha ammesso di aver perso ben 40 kg in nove mesi seguendo la Sense, senza trovarla impossibile né a livello fisico né a livello psicologico.

Come qualsiasi restrizione alimentare, andrebbe prima consultato il proprio medico curante.

E come sempre è consigliabile bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

(Continua dopo la foto)

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Come funziona la dieta Sense

La dieta Sense consiste nel consumare fino a quattro manciate di cibo per ciascun pasto.

La manciata va misurata con il proprio palmo della mano e le quattro manciate dovrebbero essere il più possibile equilibrate dal punto di vista nutrizionale.

Un approccio abbastanza simile a quello della famosa dieta Zona, insomma. Ma, anziché utilizzare le tabelle strutturate sui valori nutrizionali degli alimenti, in questo caso si usa semplicemente il palmo.

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I pasti ideali secondo la dieta Sense

Innanzitutto i pasti devono essere tre durante l’arco della giornata, da scegliere secondo necessità e gusti tra colazione, pranzo, merenda e cena.

Il pasto ideale della Sense incomincia con due manciate di verdure e prosegue con le proteine.

Verdure e proteine devono essere presenti in almeno due dei tre pasti giornalieri.

Se si pratica attività fisica in maniera costante, è possibile aumentare l’apporto proteico, consumando carne bianca, uova, legumi e formaggi magri in tutti e tre i pasti.

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Anche carboidrati e grassi (se si vuole)

Esistono due tipi di dieta Sense: quella priva di carboidrati (i primi risultati sono più veloci, ma nel medio periodo la dieta è meno sostenibile) e quella invece con carboidrati ammessi.

Chi decide di evitare i carboidrati, dovrà sostituirli con le verdure.

Chi invece vuole introdurli, può inserire nel piano alimentare anche pane, pasta, cereali integrali e frutta, attenendosi sempre alla quantità di una o due manciate delle quattro previste a pasto.

Anche i grassi sono concessi, nello specifico l’olio d’oliva, l’avocado, il burro e la frutta secca. Ma attenzione alle quantità: il loro apporto non deve mai superare i due cucchiai a pasto.

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Attenzione ai latticini

Anche i latticini vanno dosati con parsimonia. I derivati del latte possono essere consumati tenendo conto di un limite massimo di 300 ml al giorno.

Fondamentale poi è che siano abbastanza magri: ogni etto di prodotto deve contenere meno di 3,5 grammi di grassi e non più di 5 di carboidrati.

Via libera quindi a yogurt magri, fiocchi di latte e ricotta light.

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Cibi da evitare

Nella dieta Sense non ci sono cibi banditi ma soltanto alcune tipologie che sarebbe bene limitare fortemente.

Si tratta dei soliti: dolci, gelati e bevande zuccherate.

Tutto ciò che contiene un’alta concentrazione di zuccheri (alcol compreso dunque) andrebbe, se non eliminata del tutto, almeno centellinata.

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I pro della dieta Sense

Tra i maggiori pro della dieta Sense spicca l’assenza del conteggio delle calorie.

La pratica del calcolo calorico è stressante e per molti davvero insopportabile, motivo per cui questo regime alimentare libera dal giogo della matematica applicata al piatto.

Inoltre la qualità del cibo, l’equilibrio dei valori nutrizionali e il numero dei pasti risultano importanti tanto quanto l’apporto calorico totale, il che porta a un’educazione alimentare più completa.

Ogni pasto richiede generalmente due manciate di verdure, una manciata di proteine e una manciata di carboidrati: tale proporzione bilanciata porta a un sano equilibrio di macronutrienti, suddivisi appunto in proteine, carboidrati e grassi come dovrebbe sempre essere.

Dulcis in fundo (e qui è proprio il caso di dirlo), qualche dolcetto, un bicchiere di alcol (meglio se vino) e in generale piccole indulgenze sono concesse senza compromettere l’esito della dieta.

Queste permissioni aiutano psicologicamente a non risentire delle limitazioni alimentari e a concedersi talvolta qualche sgarro, fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi dieta.

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I contro della dieta Sense

Benché la dieta Sense sia considerata la più semplice da seguire, in realtà non è del tutto vero: non conoscendo l’apporto calorico dei vari alimenti, si rischia di basarsi su quantità le cui calorie variano di molto da manciata a manciata.

Il discorso vale soprattutto per i grassi, ad esempio se si scelgono 3 cucchiai di noci si apporteranno 170 calorie circa mentre con 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva le calorie aumenteranno notevolmente, arrivando a toccare le 350.

Quindi bisogna ammettere che nel caso della Sense manca la precisione garantita del conteggio calorico.

© Riproduzione riservata

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