La dieta del riso: le regole per dimagrire senza rinunciare ai carboidrati
La dieta del riso del Dottor Kempner fa dimagrire e migliora i valori della pressione senza rinunciare a mangiare i carboidrati: ecco come funziona
La dieta del riso del Dottor Kempner ultimamente sta spopolando, nonostante sia in circolazione da parecchio tempo.
Per l’esattezza, questo regime alimentare è stato ideato nel 1939 dal ricercatore medico tedesco Walter Kempner.
Da allora continua a fare dimagrire (bene) parecchie persone affette da obesità e ne migliora i valori della pressione arteriosa del sangue.
Il tutto senza rinunciare ai carboidrati, anzi: mangiandone a ogni pasto.
Ecco cosa sapere sulla dieta del riso.
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Quale riso scegliere
Sebbene qualsiasi tipo di riso vada bene per questa dieta, quello da preferire è l’integrale.
Le varianti integrali subiscono processi di lavorazione meno raffinati rispetto al riso bianco. Il risultato? Sostanze nutritive meglio conservate e indice glicemico più basso.
Dal fosforo al manganese, dal ferro alle vitamine B3 e B1, i nutrienti contenuti nel riso integrale sono maggiori di quelli che si trovano nella variante bianca.
Ma si possono scegliere liberamente tutti i tipi di riso, dal basmati al venere.
Quando mangiare il riso
Secondo questa dieta, il riso va consumato a colazione, pranzo e a cena.
Da condire con un filo di olio extra vergine di oliva, il riso potrà essere accompagnato di volta in volta da verdura e frutta, a seconda della fase della dieta che si sta seguendo.
Sia il riso sia la verdura sono presenti in entrambe le fasi di cui la dieta si compone.
Le due fasi della dieta del riso
Il regime alimentare del riso prevede due fasi.
La prima fase è quella in cui si perderà più peso e prevede il consumo di 800 calorie circa al giorno, provenienti quasi tutte dal riso (a cui aggiungere verdura e frutta, quest'ultima in maniera moderata).
La durata di questa fase è di due settimane e, oltre al dimagrimento, porterà anche un notevole effetto di disintossicazione e sgonfiamento.
Nella seconda fase si passa a un apporto calorico giornaliero pari a 1200 calorie.
Anche in questo caso si segue per due settimane circa e permette di introdurre proteine animali magre (pesce, carne bianca e formaggio tipo ricotta), continuando a consumare anche verdura e frutta come nella prima fase.
Cosa si può mangiare oltre al riso
Il riso è l’alimento cardine della dieta, ma potete ogni tanto sostituirlo con un altro cereale o uno pseudo-cereale, come farro, orzo o quinoa.
Per condire si può usare poco olio e pochissimo sale mentre si possono utilizzare a piene mani le spezie, perfette per insaporire gli alimenti senza causare ritenzione idrica e aumento di pressione.
Durante la prima fase della dieta bisogna integrare amidi, frutta, verdura e latticini.
Potete consumare un frutto intero o un bicchiere di succo al giorno.
La verdura è ammessa sia cruda sia cotta e senza troppe limitazioni.
La seconda fase è più permissiva e introduce carne (meglio se bianca), pesce e latticini (meglio se magri).
Cosa è vietato
In realtà nella dieta del riso non c’è niente di assolutamente vietato.
Va però limitato molto l’utilizzo del sale e di alimenti ricchi di sodio, responsabili anche della ritenzione idrica e della cellulite annessa.
Da moderare è pure il consumo di grassi saturi, dannosi per la linea e per la salute in generale.
La versione fast della dieta del riso
Esiste anche una versione più semplice e veloce della dieta del riso.
Si tratta della variante dei 9 giorni, una dieta del riso fast in cui il periodo detox dura soltanto 3 giorni.
All’inizio si mangiano solo riso e verdura con pochissimi condimenti.
Dopo i tre giorni iniziali, si passa a introdurre proteine magre: pesce, carne bianca, legumi e formaggi magri.
Anche in questo caso potete alternare il riso ad altri cereali (ma solo nella seconda fase). Si possono pure cambiare le varietà del riso, passando dal basmati a quello venere come nella versione più lunga della dieta.
Esempi di menù della dieta del riso
Nella prima fase, i menù ideali sono crema di riso, tè o caffè per colazione; riso integrale condito con un filo di olio extravergine d’oliva, verdure e un frutto di stagione sia per pranzo sia per cena.
Nella seconda fase la colazione dovrà consistere sempre in una tazza di riso integrale (oppure una crema di riso) accompagnata da una spremuta d’arancia, da tè o da caffè.
Per il pranzo e per la cena, invece, la base dovrà sempre essere una tazza di riso integrale, da accompagnare sempre a una porzione di verdure e, di volta in volta, alternando carne di pollo, di tacchino, pesce, formaggi tipo ricotta e legumi.
I pro della dieta del riso
Il riso dà un notevole senso di sazietà, favorisce la diuresi, stimola e regola il transito intestinale ed è povero di sodio. Può essere consumato anche dai celiaci perché non contiene glutine.
L’elevato contenuto di fibre consente di abbassare i valori del colesterolo e a non avvertire più la fame.
Favorirebbe anche la normalizzazione dei valori della pressione arteriosa, come rivela uno studio condotto presso la Temple University di Philadelphia.
I composti naturali presenti nel riso sarebbero in grado di inibire l’azione dell’angiotensiona II, la proteina endocrina che causa l’ipertensione.
Controindicazioni della dieta del riso
Ci sono tuttavia anche delle controindicazioni.
Trattandosi di un regime alimentare ipocalorico e iperproteico, se seguita a lungo potrebbe affaticare i reni e danneggiarli.
Inoltre un aspetto da non tralasciare è che la monotonia dei pasti, basati su un mono-alimento sempre presente, potrebbe fare abbandonare questa dieta prima della conclusione dei due cicli.
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