Da New York arriva il brodo in versione gourmand, super dietetico e benefico: ecco tutto quello che c’è da sapere sulla nuova pozione di bellezza e benessere
La panacea di tutti i mali, l’elisir di lunga vita nonché la pozione magica per una bellezza da urlo è il brodo.
Avete letto bene: il brodo.
Nella declinazione vezzeggiativa e casereccia di brodino della nonna, non c’è concorrenza che possa battere questo portentoso rimedio, parola di chi l’ha provato nelle varianti ultra bio che stanno spopolando nel quartier generale delle tendenze più cool, ossia l’East Village newyorkese.
Proprio qui uno stellatissimo chef ha incominciato a distribuire alle stelle, stelline e trendsetter varie bicchieroni pieni di brodo d’ossa bollite, altamente nutriente ma assolutamente zero calorico.
Il risultato? Starbucks, comincia a tremare! Il must have della crème de la crème non è più il celebre bicchiere di carta con la sirena stilizzata ma le tazzone di brodino takeaway da sorseggiare on the road.
Allunga la vita, è buonissimo, fa bene al corpo e all’anima e, ciliegina sul brodino, adesso è anche gourmand e va un casino perfino d'estate, da gustare tiepido, temperatura ambiente o anche ghiacciato.
Ecco tutto quello che avreste voluto sapere sul brodo* (*ma non avete mai osato chiedere alla nonna).
(Continua sotto la foto)
La cosa più importante: le calorie
Non c’è nutriente, vitamina né proprietà antiossidante che possa fregare qualcosa a qualcuno se le calorie sono tante.
Non è il caso del brodo, vero e proprio concentrato di sole molecole benefiche in cui le calorie se la passano male, molto male.
Le ossa bollite rilasciano infatti pochissime kilocal, così poche che potreste berne litri e litri senza che il vostro girovita ne risenta minimamente. Non vi vedrete aumentare di un millimetro la coscia e, last but not least, tutto il brodo deglutito andrà a drenare i tessuti adiposi.
Insomma: il brodo scioglie cellulite.
Siete in brodo di giuggiole all’idea, neh?
Alla base della dieta paleolitica
Il brodo di ossa è uno degli alimenti base della cosiddetta paleodieta, molto in voga negli ultimi anni.
Si tratta di un regime alimentare che intende riproporre un ipotetico tipo di alimentazione dell’uomo preistorico, quello vissuto prima della nascita dell’agricoltura.
Una vera e propria dieta delle caverne che consente di mangiare solo carne, pesce, frutta, bacche e verdura selvatica ovvero ciò che l’uomo della pietra riusciva a procurarsi cacciando, pescando o raccogliendo quello che la natura circostante gli offriva.
Secondo i sostenitori della dieta paleo, saremmo programmati per nutrirci di proteine animali, ortaggi e frutta, stop.
L’ispirazione giusta? Quella del ricettario di Wilma dei Flintstone.
Yabba Dabba Doo!
Il brodo takeaway dello chef dell’East Village
Di sicuro uno che si è lasciato ispirare dal ricettario di Wilma è Marco Canora, lo chef italo americano del rinomato ristorante newyorkese Hearth che ha aperto i battenti di un abbastanza esplicito locale specializzato in brodo: Brodo, appunto.
Con “aperto i battenti” si fa per dire, dato che si tratta di un posticino minuscolo da cui i cuochi servono le tazze di brodaglia (ma qui è brodaglia in senso buono e molto buona) attraverso una finestrella in stile speakeasy targato Proibizionismo.
E i prezzi sono abbastanza proibitivi pure qui: una tazza piccola costa ben nove dollari. Ma va via come il pane.
Il localino ideato da Canora è diventato rapidamente la mecca del nuovo salutismo newyorkese e newage in cui sbizzarrirsi tra brodino di pollo biologico, di tacchino oppure di manzo, sempre servito con una grattuggiata di ginger al posto del parmigiano per rendere la pietanza ancora più termogenetica (lo zenzero fa produrre calore al corpo, portandolo a bruciare più calorie, ndr).
Nella Grande Mela non vige più la legge wellness di una mela al giorno che toglie il medico di torno: è arrivata la New Era (Paleolitica) del brodo di ossa!
Brodo stellato
Con brodo stellato non si intende solo quello che le Star hollywoodiane sfoggiano nei bicchieri di carta griffati Brodo. Anche le stelle di un altro firmamento ugualmente trendy si sono lasciate abbagliare dalle promesse del brodo: gli chef stellati della Guida Michelin.
Da Andrea Berton, che ha già declinato in n. modi diversi il brodo nel suo menù degustazione da leccarsi i baffi, fino a Paolo Lopriore e Massimiliano Alajmo, pare che il brodo per gli chef Michelin Approved sia proprio la croce e delizia.
Massimiliano Alajmo, il più giovane cuoco della storia (classe ’74 e classe da vendere, a peso d’oro) ad avere ottenuto una valutazione di tre stelle Michelin per il ristorante Le Calandre in provincia di Padova, ha perfino insaporito il liquido dorato per antonomasia con scaglie di oro puro.
La dieta del brodo
È stato da poco dato alle stampe Bone Broth Diet, una Bible firmata dalla nutrizionista e naturopata Kellyann Petrucci che promette di fare smaltire la bellezza di sei chili in sole tre settimane.
Tutti italoamericani gli specialisti del brodo, fateci caso.
E non a caso il bestseller della Petrucci è arrivato da noi ed è andato a ruba, già in ristampa nel giro di pochissimo.
Sarà perché questo regime alimentare è sponsorizzato da celeb del calibro (e soprattutto della silhouette) di Salma Hayek e Gwyneth Paltrow, sarà perché le proprietà detox del brodo sono note a tutti dai tempi preistorici, fatto sta che quello che in Italia è uscito con il titolo La dieta del brodo ha registrato un boom di vendite eccezionale.
Del resto c’era da aspettarselo: un cocktail di nutrienti così salutare è da salutare con entusiasmo.
Magnesio, potassio, calcio, aminoacidi, collagene…
Tutto fa brodo.
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