Come disintossicarsi dai social (e dal cellulare) in 10 passi
Disintossicarsi dai social a volte è l'unico modo per smettere di avere lo smartphone sempre in mano (e tornare a guardare in faccia le persone): ecco come
Smartphone perennemente tra le mani, lo consultiamo giorno e notte alla ricerca di notifiche, messaggi, mail e like.
Questa mania dell’adocchiare no stop il cellulare ha creato una nuova etichetta ad hoc: smombie, ossia gli zombie dello smartphone.
Creature che si aggirano per la città senza guardare in faccia i passanti; che attraversano strade, piazze e incroci a testa bassa rischiando di essere investiti e maledetti dagli automobilisti.
Al ristorante, tu gli parli e loro fissano un punto a metà tra te e il piatto, sullo schermo del loro cellulare.
Se anche voi non riuscite a fare a meno di tirare fuori dalla borsa lo smartphone migliaia di volte al giorno, ecco come resistere alla tentazione di guardare lo smartphone in 10 semplici passi.
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Riscoprite i cinque sensi
Il tatto è un senso che va riscoperto, ormai intorpidito dal tocco ossessivo del nostro pollice sullo schermo dello smartphone.
Allenate le vostre dita a riconoscere superfici ruvide, granulose, crepate… insomma, ben lontane dalla perfezione liscia di un touchscreen.
Perfezione che in natura non esiste: per tornare alla realtà, rimettiamo mano alla nostra vecchia cara imperfezione!
Anche vista, udito, naso e gusto vanno rieducati all’imperfezione: guardiamo donne vere alzando la testa da quelle bambole finte che i filtri di Instagram ci appioppano di continuo!
Ascoltiamo i suoni veri del brusio della vita anziché le suonerie e i bip vari delle app!
Inspiriamo profondamente per assaporare il vero odore della vita, quell'afrore di relatà che sta fuori da una scatolina angusta come quella della scocca del nostro cellulare! Soltanto così si tornerà ad avere il gusto del vivere. Gusto autentico, non imbellettato in stile foodblogger.
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Guardate in faccia chi vi parla
Un altro peccato mortale che gli Smombie commettono di continuo è quello di perdersi il contatto numero uno su cui si basa l’umanità: guardarsi in faccia.
Continuano a scorrere tra i contatti in rubrica ma evitano quello visivo del vis-a-vis, questo perché ormai non sono più abituati a sostenere uno sguardo vero, uno di quelli che non è schermato dal senso di protezione di una videochiamata o di un selfie.
Sappiate che sembra un senso di protezione ma in realtà è solo una privazione. Riappropriamoci degli sguardi altrui!
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Camminate guardandovi attorno
Oltre alle persone che vi parlano, incominciate a guardare anche le cose che vi attorniano, i paesaggi che vi incorniciano.
Basta alzare la testa dallo schermo e godersi un panorama ben più nitido, con un’immagine che nessun numero strabiliante di pixel e tecnologia 3d potrà regalarvi.
Si chiama realtà. Non aumentata: realtà e basta. Ed è gratis.
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Un libro come alleato
Maneggiare uno smartphone per noia, guardando i contatti o spiando gli ex, è una cosa altamente deprecabile poiché coincide con il peccato più grave: perdere tempo.
Molto meglio un libro, finestra aperta su più mondi ben più efficace dello schermo di un cellulare.
Ristabilite il contatto con la realtà attraverso la pagina scritta.
Vi aumenterà la cultura e intanto vi abbasserà i livelli di cortisolo, l’ormone imputato all’innalzamento dello stress.
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Via lo smartphone dalla camera da letto
A volte resistere alla tentazione di guardare se qualcuno ci ha scritto su WhatsApp quando ci svegliamo nel cuore della notte è difficile.
Per essere esentati dalla scelta, basta posizionare lo smartphone lontano dal letto.
Anche se ormai gran parte dell’umanità tiene il cellulare sul comodino perché lo usa come sveglia, procuratevi una sveglia d’antan e lasciate l’iPhone in salotto. Magari spento.
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Spegnetelo qualche volta!
Ebbene sì: gli smartphone si possono spegnere senza che la loro tecnologia deperisca. E
senza che la vita che scorre sui social si fermi.
Sembra quasi che la gente tema lo spegnimento del cellulare come presagio di distacco dalla vita. In realtà si tratta di distacco dalla reperibilità, a volte benefico.
Provate a spegnerlo per un’oretta: la vostra ansia si abbasserà di non poche tacche, a differenza del livello di batteria che ne trarrà come voi giovamento.
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Resistete solo un minuto alla tentazione
Come ogni tentazione che si rispetti, bastano sessanta secondi per vincerla.
Se credete di non riuscire a eliminare la voglia di controllare lo smartphone, provate a trattenervi per un solo minuto e vedrete che potrete poi farne a meno anche per due o tre ore.
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Riscoprite la bellezza di un’agenda cartacea
Siete di quella stirpe che soffre di ansia da controllo e continuate a segnare nel caledario dello smartphone appuntamenti, to do list e cose da fare?
Procuratevi un taccuino vero, ossia palpabile e fatto di carta rivida e odorosa. Appuntate lì sopra i vostri pensieri, doveri, orari e appuntamenti.
Oltre a notare che l’atto tangibile dell’imprimere inchiostro sulla carta vi porterà benessere psicologico, avrete nuovamente quell’accessorio delizioso con cui tutti siamo cresciuti in maniera sana: un diario!
Cellulari con cui si può solo telefonare e mandare sms
Se proprio credete di non riuscire a sottrarvi alla tirannia della reperibilità sempre e ovunque, del controllo ossessivo-compulsivo delle notifiche e del tic da tiro-fuori-dalla-tasca-continuamente-lo-smartphone, non temete perché una soluzione c’è.
Stanno uscendo tanti cellulari vecchio stampo che permettono di fare solamente azioni basilari come telefonare e mandare SMS.
Niente internet, niente Facebook, niente mail del capo che arriva a rovinarci il sabato sera. Niente più stress telematico, insomma.
Tra questi cellulari di nuova vecchia generazione, uno dei più gettonati è Punkt. A metà tra la calcolatrice e il telefono a gettoni, è un jukebox di soli messaggi stringati e telefonate per avvisare.
Perfetto quindi per ricreare armonie interiori e sinfonie mentali di pensieri positivi, come nei bei tempi Nineties andati.
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Mindfullness per vivere il qui e ora
Allo smartphone è spesso collegata l’ansia. Un’ansia sociale nel duplice senso del termine: ansia da social (network) e ansia sociale che, a furia di farci fissare lo schermo, non ci permette di dialogare tranquillamente con chi ci siede di fianco in treno.
Per risvegliarsi dall’incubo dell’ansia in cui ci hanno costretto i social, basta alzare lo sguardo e rendersi conto del qui e ora.
Lo smartphone, con la sua connessione a molteplici realtà, con la capacità che ha di portarci dentro casa degli altri e, più in generale, dentro la vita degli altri, ci ha fatto perdere il contatto con la realtà intesa come hic et nunc.
Torniamo a vivere il presente, il nostro presente.
Per farlo, le tecniche di Mindfullness aiutano parecchio. Si tratta dell’allenamento mentale che semplicemente ci risveglia dall’offuscamento di continui pensieri, ancorandoci al qui e ora.
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