La comunicazione non verbale è forse la più potente: ecco 8 segnali chiarissimi usati da uomini e donne nel corteggiamento per capire se gli piaci
È un modo di comunicare molto potente, stabilisce un contatto, fa capire che cosa sentiamo e spesso ci mette a nudo, molto più delle parole.
La comunicazione non verbale a volte (ma solo a volte) è più o meno consapevole o al contrario, se non gestita bene, crea dei momenti di imbarazzo.
In ogni caso, saperli riconoscere e interpretare è fondamentale per capire se gli piaci quanto per fargli più o meno capire che lui piace a te.
Ecco dunque come leggere i segnali del corteggiamento.
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Abbassare lo sguardo
La traduzione è chiara, state chiaramente pensando che lui è molto carino e che vorreste tanto riuscire a sostenere il suo sguardo ma avete paura di morire pietrificate come sotto lo sguardo di Medea.
Lo stesso vale al contrario. A meno che non abbiate una maglietta molto scollata.

Arrossire
Succede soprattutto quando ci si sorride o si riceve un complimento.
È un segnale abbastanza chiaro, più femminile a ben vedere, ma che può creare anche non poco imbarazzo.

Guardarsi negli occhi
Stabilire un contatto visivo svela molto di entrambi: se fatto bene e corrisposto svela le vostre intenzioni tanto quanto le sue.
Se rimanete in silenzio a guardarvi nelle pupille per più di un secondo significa che non vi state solo simpatici ma che state stabilendo un contatto e che prima o poi andrete oltre quello.

Mettersi in mostra
Lo fanno anche gli animali, lo facciamo anche noi: alziamo le piume come dei pavoni.
Camminiamo più dritti, ridiamo a voce più alta, ci muoviamo in modo più sensuale (noi) o virile (loro).

Toccarsi le labbra
Inumidirsi le labbra o toccarsele mentre state parlando significa chiaramente una cosa sola: che vorreste essere attaccate al muro come un quadro ma senza far parte dell'arredamento e che se lui non lo fa subito voi potreste implodere.

Giocare con gli oggetti
Giocare con gli oggetti che vi circondano, ad esempio passare il dito attorno al bordo del bicchiere, torturare nervosamente il tappo di una bottiglia di plastica, giocare con la cera o sminuzzare un tovagliolo, può far capire solo due cose: che tenete impegnate le mani perché avreste voglia di appoggiargliele addosso o che siete nervose e avreste bisogno di calmarvi.

Toccarsi i capelli
Ci sono due modi di farlo, un modo da gattona che gira in tondo con le ciocche facendosi i boccoli e questo è un «hey tu, sto facendo la miciona, perché ancora non mi hai chiesto di uscire?».
E poi un modo nervoso di torturarsi le doppie punte o tirarsi i capelli che vengono via dalle ciocche.
In entrambi i casi il messaggio è chiaro.

Cercare un contatto fisico
Piccoli e leggeri contatti fisici per far capire che c'è dell'elettricità nell'aria e che no, non dipende dal temporale.
Se la sente anche lui lo si capisce se sta al gioco e se rilancia: basta sfiorarsi le dita, le mani o le ginocchia a volte basta sfiorarsi incidentalmente per sentire fulmini e saette e creare temporali dentro una stanza e in questo caso, non vi serve l'ombrello.
Comunque è fatta.
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