Perché ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate? Ce lo spiega la psicologia

Le persone sbagliate ci attraggono più di quanto pensiamo: ecco i meccanismi psicologici, biologici e culturali che spiegano perché

Capita a tutte. Promettiamo a noi stesse che “stavolta sarà diverso”, eppure finiamo di nuovo con il cuore a pezzi per qualcuno che non ci sceglie davvero. C’è chi scompare senza spiegazioni, chi non ricambia con la stessa intensità, chi sembra perfetto solo finché le cose restano non complicate. E così ci ritroviamo a chiederci, con un misto di ironia e malinconia: perché ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate?

La risposta non è una sola, e non ha nulla a che vedere con la sfortuna. Dietro le scelte sentimentali che ripetiamo, a volte anche contro ogni logica, si nascondono dinamiche psicologiche, biologiche e culturali più profonde.

Capirle è il primo passo per spezzare il circolo e ricominciare a scegliere con consapevolezza (e un po’ più di serenità).

**Ecco perché ci si innamora di una determinata persona e non di un’altra**

**10 segnali per riconoscere il vero amore (da quelli sbagliati)**

4 spiegazioni psicologiche del perché ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate

(Continua sotto la foto) 

Il richiamo del déjà vu emotivo

Spesso crediamo di scegliere “a caso” le persone che ci attraggono, ma la verità è che non lo facciamo mai davvero. Gli psicologi spiegano che ci innamoriamo più facilmente di ciò che ci è familiare, anche quando ci fa soffrire.

È il cosiddetto déjà vu emotivo: quel richiamo inconscio verso qualcuno che, in modo sottile, ci ricorda dinamiche già vissute in passato.

Chi è cresciuto cercando approvazione o amore non sempre disponibile tende a riconoscere inconsciamente quel modello anche da adulto. Non è una scelta razionale: il cervello, per sentirsi “a casa”, tende a ripetere ciò che conosce. E così, dietro la frase “mi sento subito in sintonia con lui”, può nascondersi in realtà il bisogno di rivivere, e magari risolvere, ferite antiche.

La chimica del desiderio (e l’inganno della dopamina)

L’amore, si sa, è anche una questione di chimica. Ma a volte è proprio questa chimica a giocarci brutti scherzi. Quando ci innamoriamo di qualcuno che ci sfugge, il cervello rilascia grandi quantità di dopamina e adrenalina, gli ormoni del piacere e dell’attesa. È una reazione biologica potente, la stessa che si attiva nelle dipendenze.

Le relazioni “impossibili” o instabili, quelle che ci tengono sulle spine, ci regalano continui picchi emotivi. Alternano desiderio e frustrazione, speranza e delusione. Il risultato? Confondiamo l’intensità con l’amore, l’eccitazione con la compatibilità.

E più la relazione è altalenante, più il cervello continua a cercare quella scarica di dopamina che ci fa sentire vivi.

L’illusione del cambiamento

A rendere tutto più complicato c’è anche un aspetto culturale. Cresciute tra film romantici e romanzi drammatici, spesso impariamo che l’amore “vero” è quello che supera ostacoli, differenze, persino la sofferenza. Così finiamo per pensare che cambiare l’altro, o essere “quella giusta” che finalmente lo salverà, sia una forma di amore.

Ma l’idea di poter “guarire” qualcuno ci porta solo a dimenticarci di noi stesse. Ci fa restare in relazioni sbilanciate, dove la dedizione diventa sacrificio.

In realtà, l’amore non dovrebbe chiedere di cambiare nessuno: dovrebbe accogliere, non aggiustare. E soprattutto, non dovrebbe mai farci sentire in difetto solo perché l’altro non è pronto.

La paura del vuoto 

A volte, dietro l’attrazione per le persone sbagliate si nasconde la paura del vuoto. Quella sensazione di non riuscire a stare da soli, di avere bisogno di qualcuno per sentirsi completi. Ma una relazione che nasce dalla mancanza rischia sempre di diventare dipendenza, non amore.

Gli psicologi la definiscono love addiction: una vera e propria dipendenza affettiva che si alimenta di speranza e idealizzazione.

Ci innamoriamo non della persona che abbiamo davanti, ma dell’immagine di ciò che rappresenta. E quando quella fantasia si scontra con la realtà, ci ritroviamo disorientati, pronti a cercare un nuovo “errore” in cui perderci di nuovo.

Come spezzare il circolo

Innamorarsi delle persone sbagliate non è un fallimento, ma un segnale: a volte amiamo male solo perché non abbiamo ancora imparato a riconoscere cosa significhi essere amati bene.

Diventa allora fondamentale spezzare questo circolo vizioso.

Ma rompere questo schema non significa diventare diffidenti o smettere di amare. Significa imparare a riconoscere i propri schemi affettivi prima che si ripetano. Chiedersi, ogni volta: mi fa stare bene? mi sento vista, ascoltata, rispettata?

Può sembrare un esercizio banale, ma è un atto di consapevolezza profondo. Perché scegliere chi ci fa stare bene richiede più coraggio che inseguire chi ci fa battere il cuore.

L’amore sano non è privo di emozioni, ma è stabile, gentile, reciproco. È quello che ci fa sentire al sicuro anche nei giorni difficili, senza bisogno di montagne russe emotive.

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