Valentina Vignali è modella e giocatrice di basket e ora anche influencer: l'abbiamo incontrata in occasione del lancio del suo libro, Forti come noi
Modella da quando ha 15 anni, giocatrice di basket da tutta la vita, Valentina Vignali quando si è iscritta a Facebook nel 2008 ha iniziato a postare le foto dei suoi lavori - che fossero una sfilata o un catalogo - e delle partite che giocava.
«Questa cosa ha iniziato a incuriosire, perché chi mi seguiva non riusciva a capire come potessi spaccarmi le ginocchia sul parquet del campo e poi infilare un paio di tacchi e posare per una campagna pubblicitaria», ci racconta in occasione dell'uscita del suo libro, Forti come noi, edito da Sperlink & Kupfer.
«Ho sempre raccontato la mia storia su altri canali, ma farlo in un libro ti consente di seguire i tempi che vuoi e dare a ogni cosa lo spazio che merita. Quando ti racconti sui social ogni giorno racconti quello che hai vissuto fino a lì, mentre in un libro puoi farlo senza limiti temporali e in modo più personalizzato»
Quale versione di te ha più follower, la modella o la sportiva?
«Entrambe uguali, c'è chi mi seguiva più per la moda, chi più per lo sport, ora ho un pubblico più ampio perché parlo molto anche di alimentazione e allenamento, faccio vedere cosa faccio io, come mi alleno, cosa mangio, e alle persone piace avere consigli su come piacersi di più».
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Quali sono questi consigli?
«Mi è successo per la prima volta nella vita di prendere tanti chili: sono sempre stata molto atletica e magra, poi al Grande Fratello ho messo su 12 chili ed era uno shock anche solo guardarmi allo specchio.
La cosa che dico sempre però è che se capita per qualche ragione di non vedersi più bene allo specchio, il primo passo è non andare nel panico.
Il secondo di iniziare un programma di allenamento - ce n'è davvero per tutti e ognuno può farlo al livello che riesce a raggiungere, fosse anche solo passeggiare tre volte alla settimana per un'ora.
Per quanto riguarda la dieta è sempre meglio affidarsi all'aiuto di un professionista invece che al fai da te.
Soprattutto se il problema è ricollegato alla fame nervosa. Il cibo per molte persone è un punto critico in cui si sfogano ansie, malesseri e preoccupazioni. Quindi avere un aiuto è fondamentale».
Hai un segreto di bellezza?
«Dormite! Avere un ciclo di sonno regolare è imprescindibile, per ragionare meglio e per essere più belli.
E prima ricordatevi di struccarvi».
Hai un prodotto di cui non puoi fare a meno?
Sono un'appassionata di olio di argan, sono stata in Marocco il mese scorso e ne ho comprati 7 litri tipo, e cerco di usare il meno possibile la piastra».
Il tuo segreto per venire bene in foto?
«Avere sempre un minimo di base di trucco, per togliere occhiaie e sottolineare lo sguardo: quindi correttore e mascara sempre. E burro di cacao sulle labbra per non averle screpolate.
Dopo di che, visto che tutti abbiamo il viso asimmetrico, scoprite qual è il vostro profilo migliore e mettetelo sempre in favore di camera.
Ultima cosa: luce diretta sul viso, non dall'alto, dal basso o dal laterale, che mettono in evidenza ombre e difetti, ma frontale, è meglio di qualsiasi filtro».
Come si diventa influencer?
«Per quanto mi riguarda ha funzionato essere sempre molto schietta, sincera e trasparente.
Ho sempre raccontato tutto, sia il bello che il brutto di entrambi i mondi e di quello che mi succedeva.
Le persone si affezionano quando si sentono in qualche modo connessi e vicini a chi parla, e io faccio questo: magari registro un video al mattino struccata o racconto episodi di vita quotidiana che possono assomigliare a quelli vissuti da chi mi segue, cerco insomma di abbattere la distanza tra il personaggio pubblico e la persona che sono.
Le stories proprio per questo mi sono piaciute da subito: prima la gente mi vedeva patinata su un set, o su una copertina, ma non avevo una voce. Quando sono nate le stories è stato diverso e ne sono stata contentissima perché potevo raccontarmi e le persone hanno iniziato a conoscere il mio modo di parlare, di scherzare e di affrontare la vita.
Quando sei una modella hai un'immagine molto statica mentre a me piace dire la mia».
C'è qualcosa che vorresti che si sapesse di te?
«Dopo 10 anni di Internet credo che si sappia ormai quasi tutto di me. E il resto è tutto nel libro.
Lì parlo della mia malattia (Valentina ha scoperto di avere un tumore alla tiroide nel 2013): metterlo nero su bianco mi ha fatto bene.
Ci sono tante persone che sui social mi scrivono di soffrire di un male simile, o di avere qualcuno a loro caro malato, e mi chiedono pareri e consigli.
Io non sono un medico, non ho l'autorità o la preparazione per parlare loro da un punto di vista medico, ma so cosa si passa e cosa ti fa stare meglio e cosa gli altri possono fare per farti sentire meglio.
Spero che quello che ho scritto possa fare questo, dare un po' di conforto e di fiducia in chi la sta vivendo.
Il titolo parla di questo: quel noi è messo apposta per parlare a chi ha paura di parlarne.
Perché purtroppo la malattia è un argomento ancora tabù, ci si vergogna a parlarne, mentre non dovrebbe essere così».
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