10 nuovi libri da leggere a Ottobre
Se finita l'estate non vi è passata la voglia di viaggiare, tra i nuovi libri da leggere ci sono alcuni titoli in grado, se non di riportarvi in vacanza, perlomeno di farvi evadere.
** Come scegliere i libri da leggere: 7 trucchi e consigli per non sbagliare **
Un romanzo di qualità infatti ci farà traghettare dal mondo reale a quello immaginario in cui è ambientato.
E che mondo!
Dal thriller rurale alla biografia di uno dei più grandi personaggi della nostra epoca (spoiler: è Elon Musk) fino alle testimonianze di grandi voci della musica italiana, ecco 10 nuovi libri da leggere a ottobre.
10 nuovi libri da leggere a Ottobre
(Continua sotto la foto)
La ragazza Garbatella di Laura Eduati
Un vestito da sposa fresco di lavanderia è appeso a un cassonetto. Ciò che vuole fare la protagonista del libro La ragazza Garbatella è scoprire la storia che si cela dietro a quell'abito nuziale gettato via, per poterla raccontare ai telespettatori della piccola emittente televisiva per cui lavora.
La protagonista è l'unico personaggio che non ha un nome in queste pagine. Ma ci sono tanti i nomi che risuonano ne La ragazza Garbatella: c’è Cordelia, l’anziana proprietaria di casa con un passato da film neorealista; Noemi, la coinquilina cinese dagli amanti misteriosi.
Ci sarà perfino Pamela Anderson, pronta a intervenire a una manifestazione femminista e anti-specista nel cuore di Garbatella…
Se volete godervi una storia ricca di ironia ma anche di un tocco di meravigliosa malinconia, allora quella raccontata dall'esordiente Laura Eduati è quella che fa per voi.
La strettoia di Ann Petry
È sabato, poco dopo la mezzanotte. Una fitta nebbia avvolge The Narrows, il quartiere di una piccola cittadina del Connecticut, sulle rive del fiume Wye.
Un ragazzo afroamericano di nome Link si trova sul molo che costeggia il fiume. Incontrerà improvvisamente Camilo, una ragazza inseguita da un malintenzionato. Il ragazzo la mette in salvo e scopre poco dopo che quella giovane donna è una ricca moglie annoiata che ha voluto visitare il quartiere dei bassifondi per uscire un po' dall'imperturbabilità della sua vita privilegiata.
Tra i due nascerà una liaison che viola i rigidi codici sociali e che alimenta una passione travolgente come soltanto le passioni clandestine sanno essere.
Per chi è alla ricerca di emozioni forti, palpitazioni da sensualità ai massimi livelli ma anche da suspense agli irti colli, allora il titolo da avere sul comodino (o in borsa) è La strettoia di Ann Petry.
La strada dell'uomo morto di Antonio Armano
Dopo l'apprezzato romanzo intitolato L’amante cinese, Antonio Armano torna libreria con una storia che si dipana come un sentiero.
Questo incomincia dove finisce la via a ridosso del borgo rurale, dove sorge una cascina in cui vive un bambino che è stato affidato ai nonni.
Nelle pagine di questo libro si rivivono esperienze che sembrano ormai lontane anni luce dalle nostre esistenze odierne, e moderne: qui si fa il bagno nella tinozza piena d'acqua intiepidita dal sole, si pigia l'uva, si ascoltano storie di streghe.
Ma non ci sono solo contorni da favola, o meglio: ci sono, ma nel senso che anche qui, come nelle fiabe, orchi e streghe cattive sono sempre in agguato. In questa vita rurale infatti si può cadere nella vasca del letame, si può asfissiare per le esalazioni del mosto e si deve partecipare - volenti o nolenti - all'uccisione degli animali.
Dall'altra parte però, un bambino che trascorre le giornate con i genitori in città in un appartamento sopra un distributore di benzina vivrà del tempo che scorre senza lasciare tracce di ricordi, se non frammenti orribili di litigi per soldi e la notizia del rapimento di un politico il cui cadavere si trova forse in mezzo a un lago dal nome strano, il lago della Duchessa.
La strada dell’uomo morto è un romanzo dalle tinte gotico padane che riapre l’annosa conflittualità tra città e campagna, che diventano qui metafore anche esistenziali e di età della vita, contrapponendo l'infanzia e l'età adulta, e ancora la vita e la morte.
Elon Musk di Walter Isaacson
Che vi piaccia o no, il patron di SpaceX è una delle figure più importanti della storia dei giorni nostri. Quindi non si può prescindere dalla sua storia personale per capire cosa sta dietro a una mente così brillante e a un successo così travolgente.
La biografia di Elon Musk firmata da Walter Isaacson ripercorre l'intera vita di questo mostro sacro della tecnologia e non solo di quella, partendo dall'infanzia in Sudafrica quando veniva tormentato dai bulli.
Stacco: è il 2022, SpaceX ha effettuato trentuno lanci di razzi in un anno, la Tesla ha venduto quasi un milione di automobili e lui, l’ex bambino vessato dai bulli e da un padre-padrone, è diventato l’uomo più ricco del mondo.
Eppure nel corso degli anni, durante i momenti più bui della sua incredibile vita, ha spesso ripensato al parco giochi in cui quei bulli lo perseguitavano.
Per due anni, Isaacson ha seguito Musk ovunque: ha partecipato alle sue riunioni, l’ha accompagnato nelle sue aziende, ha passato ore a intervistare lui, la sua famiglia e gli amici, i colleghi e gli avversari. Il risultato è una storia intima e ricca di retroscena, un racconto straordinario di trionfi e turbolenze.
Stella Maris di Cormac McCarthy
Ottobre 1972, struttura psichiatrica Stella Maris. Tra le mura di una stanza, un uomo e una donna si scambiano parole che mescolano matematica, desiderio, musica e visioni. Lei è Alicia Western ed è lì per cercare di sfuggire ai suoi demoni. Lui è lo psichiatra che l'ha in cura, ed è lì per cercare di salvarle la vita. Falliranno entrambi, ma le parole che si scambiano tra quelle mura resteranno dopo di loro.
Se avete amato Il passeggero, non potete perdervi questo ultimo capolavoro firmato dal compianto Cormac McCarthy, un libro che chiude il cerchio delle vicende dei fratelli Western e di tutta la sua carriera (purtroppo McCarthy è morto lo scorso giugno). Un romanzo che lascia a bocca aperta: Stella Maris è un titolo da non perdere. “Il mondo non ha creato un solo essere vivente che non intenda distruggere”.
Maniac di Benjamín Labatut
Alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il maniac. È un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, “afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato”. Tuttavia quel congegno rivoluzionario condurrà il genere umano sull'orlo dell'estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare.
Indovinate un po' questo libro dove ci condurrà? A Los Alamos, nel quartier generale di Oppenheimer, fra i “marziani ungheresi” che costruirono la prima bomba atomica. E poi a Princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita.
Maniac di Benjamín Labatut prosegue idealmente Quando abbiamo smesso di capire il mondo, confermando il suo autore come uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna.
Fatti e misfatti dell'industria musicale italiana di Alceste Ayroldi
Scuole di musica che formano gli artisti, case discografiche che creano i prodotti finali, musicisti professionisti, critica musicale, stampa specializzata, uffici stampa, tour manager, social media manager, promoter, organizzatori di festival, direttori artistici, associazioni di categoria…
Avete mai provato a pensare cosa c’è dietro a quella canzone che ascoltate a loop su Spotify o quello che tanti hanno dovuto passare per farvi avere il vostro album del cuore?
Perché il fruitore medio vede (e ascolta) solo la punta dell’iceberg, spesso senza rendersi conto che sotto quella minuscola "piramidina" a pelo dell'acqua si cela un intero Antico Egitto musicale, con misteri che nulla hanno da invidiare a Tutankhamon.
A svelarci molti degli enigmi sfingici che si annidano tra le maglie dell’industria musicale è il mitico Alceste Ayroldi, uno dei più importanti critici musicali del nostro Paese. Uno che quindi in quegli ingranaggi di cui si è preso la briga di raccontare nel suo Fatti e misfatti dell'industria musicale italiana c’è eccome.
Ma, grazie a questo libro illuminante, sia lui sia i suoi lettori (addetti ai lavori e non) non rimarranno incastrati in quegli ingranaggi. Ecco a voi una bella guida per non perdersi nel mondo dell’industria musicale italiana. A rendere questa lettura imperdibile non sono solo le parole argute e brillanti di Ayroldi ma anche le tante interviste che arricchiscono il volume, da quella a Gianluca Testani a quella a Riccardo Vitanza, giusto per citarne alcuni.
Non ho ucciso l’Uomo Ragno di Mauro Repetto con Massimo Cotto
La vita di Mauro Repetto assomiglia più a un romanzo che a una biografia. Ed è tutta raccontata in questo libro, grazie al resoconto a quattro mani del soggetto stesso dell’opera, Repetto appunto, e di uno dei più grandi giornalisti musicali, scrittori e conduttori radiofonici del nostro Paese: il mitico e insuperabile Massimo Cotto.
Repetto è stato, insieme a Max Pezzali, il fondatore degli 883, nonché il primo cantante e co-autore delle più celebri hit del duo. Ma questo libro, come tutti i grandi libri, non vuole raccontare solo trionfi e rose, ma anche le inevitabili cadute, le crisi, le spine e il sangue che fuoriesce dai graffi che queste provocano.
Perché se un successo clamoroso arriva quando sei appena un ragazzo, il periodo buio è quasi sempre dietro l’angolo. E infatti in queste pagine Mauro, assieme all’aiuto del grande amico Massimo, ripercorrerà le crisi, il panico e il disorientamento che gli sono piombati addosso assieme alla fama.
La crisi è talmente profonda che Repetto sparisce da un giorno all’altro, lasciando a Max, suo amico e sodale, soltanto una frase ambigua che, con il senno di poi, verrà decifrata per quel che è: un addio.
Abbandona la musica, la popolarità e i tanti soldi che stavano arrivando per andarsene negli Stati Uniti, alla ricerca di altri sogni e di una modella che ha visto una volta sola a una sfilata di moda.
Nemmeno un libro di fiction potrebbe avere premesse simili. Leggete Non ho ucciso l’Uomo Ragno di Mauro Repetto con Massimo Cotto, anche per sfatare finalmente la leggenda metropolitana che per anni ha sostenuto che Repetto lavorasse a Disneyland.
I sopravviventi di Girolamo Grammatico
“Ho lavorato con le persone senza dimora per circa diciassette anni. Le storie che racconto sono vere, nel senso che si sono svolte nella trama della mia vita. Sono esperienze che ho vissuto, sentimenti che ho provato, persone che ho incontrato”. Queste sono le parole di Girolamo Grammatico nella nota finale del suo romanzo intitolato I sopravviventi.
Il protagonista di questo romanzo è lui, o meglio il suo doppio giovanissimo: un ragazzo siciliano arrivato a Roma per studiare Sociologia, pieno di ideali in testa. Sceglierà di prestare servizio civile nel più grande centro d’accoglienza della capitale per persone senza dimora.
Queste pagine sono ricche di emozioni, lacrime, brividi ed esperienze che si spera riescano a creare tanta empatia a chi non ha mai potuto (o voluto) vedere direttamente persone ed esistenze così lontane dalla nostra bambagia.
I have a drink: Un brindisi tra cinema e cocktail di Paolo Nizza
Se volete una lettura inebriante che vi aumenterà notevolmente il livello di serotonina, allora segnatevi il titolo I have a drink: Un brindisi tra cinema e cocktail.
È il libro scritto da Paolo Nizza, giornalista di Sky specializzato in cinema che in queste pagine unisce le sue grandi passioni: film da un lato e misture dell’arte da bartender dall’altro. La sua penna è qualcosa di sublime: non uno scrittore ma semmai un alchimista di parole. Lui stesso sembra un bartender, ma letterario: un artista in grado di creare cocktail estasianti "shakerando" parole D.O.C. Molte frasi del suo libro sortiscono un effetto da ASMR, quella pratica che con stimoli visivi e uditivi provoca formicolii estasianti (provare per credere).
Se volete scoprire cosa unisce Casablanca, La febbre del sabato sera e Asteroid City, l’ultimo film targato Wes Anderson, allora fatevi accompagnare per mano dal miglior Cicerone che possa esserci quando si parla di settima arte e di arte del buon bere.
Dall’epocale Martini Cocktail agitato e non mescolato bevuto da James Bond al Manhattan preparato nella boule dell’acqua calda da Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo, dal White Russian ingollato dal drugo Jeff Bridges ne Il grande Lebowski al White Angel sorseggiato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, I have a drink è un viaggio tra misture a base di vodka, whisky, rum, brandy, tequila, gin e capolavori in celluloide arcinoti oppure dimenticati. Una lettura che, senza il rischio di una sbronza triste, potrebbe risolvere la questione posta dal mitico Humphrey Bogart: “Il problema del mondo è che tutti sono indietro di qualche drink”.
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