I sei segreti di chi è (quasi) sempre felice e positivo
Avete presente quelle persone che sembrano sempre essere felici? È perché vedono il bicchiere mezzo pieno: ecco come riuscirci
Che la felicità stia nelle piccole cose non è solo un modo di dire, ma un'affermazione che trova riscontro nella scienza.
Sono decine - se non centinaia - le ricerche che dimostrano che per condurre una vita serena bastino alcuni gesti quotidiani, senza grosse pretese.
Intorno al concetto di felicità si sono scervellati filosofi, psicologi, medici e studiosi di ogni tipo. Addirittura l'ONU ha sancito una giornata mondiale, il 20 marzo, per celebrare questa condizione, per affermare che il suo raggiungimento è possibile, purché si guardino le cose da un diverso punto di vista.
Ognuno ha il suo concetto di felicità, ma ci sono studi e metodi più o meno scientifici che ci dicono come fare per avere una vita più appagante. Li abbiamo messi insieme e ne abbiamo estratto sei insegnamenti.
Fare sport all’aria aperta
I benefici dell'attività fisica sono ben noti: il rilascio delle endorfine provoca una sensazione di euforia dopo lo sport, che se praticato all'aria aperta ha un effetto ancora più positivo sul nostro umore.
Non sono necessari grandi sforzi per i risultati sull'umore.
Creare un hyggekrog
Secondo l'Happiness Research Institute di Copenaghen, è possibile trovare l'hygge, termine danese che indica benessere, conforto e armonia, in qualunque situazione implichi lo stare all'aria aperta, che si tratti di una notte intorno a un falò, un pic nic, una giornata sulla spiaggia, la cura di un orto o una passeggiata in bicicletta.
La casa però deve essere il primo posto in cui costruire il proprio paradiso.
In particolare, per essere felici bisogna trovare un punto della casa particolarmente confortevole, che sia il luogo dove rannicchiarsi sotto le coperte, leggere un libro e sorseggiare una tazza di tè e dove rifugiarsi per stare con sé.
Ancora meglio se quest'angolo si trova vicino a una finestra.
Una volta scelto il vostro hyggekrog rendetelo più confortevole che mai, con candele, cuscini, tappeti e qualche oggetto di legno. Insomma, fare in modo che quell'angolo diventi un minirifugio in cui niente di brutto può accadere.
Avere un kit di sostegno
Per tutti quei momenti in cui tornate a casa stremate, magari dopo una giornata d'inferno sul lavoro, l'ideale è avere a disposizione un piccolo kit di sopravvivenza, che vi tiri su il morale, ricongiungendovi col mondo e con voi stessi.
Deve comprendere: candele, cioccolato fondente, tè caldo o tisane, libri, film e serie tv preferite, calzettoni di lana e maxi coperta (in inverno), un taccuino e buona musica.
Avere legami profondi con le persone
Robert Waldinger, psichiatra e ricercatore della Harvard Medical School, ha dimostrato dopo 75 anni di studi che le persone maggiormente felici sono quelle in grado di costruire relazioni durature e fondate sulla fiducia reciproca.
I partecipanti che affermavano di avere uno stretto rapporto con la propria famiglia, gli amici e la comunità apparivano non soltanto maggiormente felici e appagati, ma anche più in salute, mostrando addirittura di vivere più a lungo.
Trovare soddisfazione nel lavoro
«La felicità sul lavoro non si misura solo sui soldi, sullo scatto di carriera o sui giorni di ferie. La felicità sta altrove: sta nel creare cornici in cui ci sia fiducia, cooperazione, squadra. Dove l’ambiente non è ostico», affermano Daniela Di Ciaccio e Veruska Gennari, fondatrici di 2BHappy, il primo «acceleratore di felicità» italiano.
Le due professioniste hanno messo insieme le varie teorie esistenti per trovare un modo concreto di essere felici e dare una svolta alla propria vita.
Come? Allenandosi a essere felici, sorridendo alle persone che si incontrano, mostrando gratitudine e gentilezza, trovando gli aspetti positivi più che quelli negativi e, infine, ricordandosi di respirare «in maniera attenta e intenzionale per due minuti ogni due ore, per riconnettersi con il proprio corpo».
Vivere vicino all'acqua
La vicinanza dell'acqua, sia essa mare, fiume o lago, stimola il cervello, che per reazione produce dopamina, serotonina e ossitocina, sostanze che aumentano la sensazione di benessere e buonumore.
È quanto sostiene il biologo Wallace J. Nichols in un saggio dal titolo «Blue Mind», in cui spiega anche come il colore blu rappresenti un tranquillante naturale.
Secondo i suoi studi, chi vive nei pressi di un corso d'acqua è più felice rispetto agli altri del 5,2%.
Peccato che questa da mettere in atto non sia sempre così semplice.
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Ecco cos'abbiamo cercato di più su Google nel 2025

Ogni dicembre c’è un appuntamento che ci permette di rileggere l’anno appena trascorso senza filtri: quello con le parole più cercate su Google, una mappa involontaria dei nostri pensieri collettivi.
Non è una classifica come le altre: è un diario pubblico fatto di curiosità improvvise, ansie condivise, personaggi scoperti (o riscoperti) e dubbi che ci hanno attraversato quando lo schermo dello smartphone era l’unico confidente.
Osservando questa lista, si compone una fotografia nitida e sorprendentemente intima del 2025: un anno fatto di pop culture, nostalgia, cambiamenti, nuove parole del vocabolario comune e vecchie abitudini che ritornano.
Ecco allora le domande e le parole più googlate dell'anno
Parole, personaggi e perché più cercati su Google nel 2025
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I personaggi che hanno definito il nostro 2025
La prima categoria da guardare è quella dei personaggi. E qui la tendenza è chiara: il 2025 è stato un anno fatto di scoperte, riscoperte e figure pop che hanno saputo imporsi nel dibattito culturale.
In cima troviamo Lucio Corsi, Olly, Lorenzo Musetti, Bianca Balti, Jasmine Paolini, Marcella Bella, Serena Brancale, Cecilia Sala, Achille Lauro e Brunori Sas. È un mix curioso: campioni sportivi, icone di moda, voci della musica italiana, giornaliste, cantautori. Un elenco che racconta non solo chi abbiamo seguito, ma anche chi ha saputo intercettare una sensibilità più profonda, tra storytelling, performance, estetica e impegno.
Accanto a loro, la lista degli addii più cercati ci restituisce i momenti di cordoglio collettivo che hanno segnato il Paese: Papa Francesco, Pippo Baudo, Eleonora Giorgi, Giorgio Armani, Robert Redford, Ozzy Osbourne, le Gemelle Kessler.
Cosa abbiamo guardato, ascoltato e cucinato
L’altra fotografia interessante è quella legata a film, musica e cucina: tre universi che rivelano molto delle nostre abitudini comfort.
Tra i film, dominano titoli diversissimi: da Conclave a Nosferatu, da Anora a The Brutalist, passando per Thunderbolts, Mickey 17 e Superman. Un mix perfetto tra blockbuster attesissimi, operazioni d’autore e cinema festivaliero. Segno che nel 2025 abbiamo cercato sia evasione sia storie più complesse.
Sul fronte dei cantanti, torna fortissimo il tema della nostalgia: Marcella Bella, Gianni Bella, Brunori Sas, Massimo Ranieri convivono con nuove voci come Olly, Serena Brancale, Joan Thiele. Una playlist che sembra fatta per rassicurarci e insieme sorprenderci.
Poi c’è la cucina, che ogni anno diventa una lente preziosa per capire cosa abbiamo vissuto.
Le ricette più cercate? Casatiello napoletano, colomba pasquale, chiacchiere, torta pasqualina, castagnole. Ma compaiono anche trend pop e irresistibili come le Crumbl cookies, i biscotti Squid Game, le uova alla Jova.
Le domande che raccontano le nostre preoccupazioni
Se c’è però un modo infallibile per capire cosa ci frulla davvero in testa, è guardare le categorie “Perché?”, “Cosa significa?” e “Come si fa?”.
I perché più cercati
- Perché Israele ha attaccato l'Iran?
- Perché Leone XIV?
- Perché Olly non va all'Eurovision?
- Perché Trump ha attaccato l'Iran?
- Perché The Couple chiude?
- Perché Los Angeles brucia?
- Perché Israele attacca Gaza?
- Perché Sarkozy è in carcere?
- Perché Cecilia Sala è stata arrestata?
- Perché Tiktok chiude in America?
Cosa significa...?
- Cosa significa Parafilia?
- Cosa significa separazione delle carriere?
- Cosa significa ipovedente?
- Cosa significa Agostiniano?
- Cosa significa ACAB?
- Cosa significa 'Si na pret'?
- Cosa significa Cubiculario?
- Cosa significa Amarcord?
- Cosa significa Bed rotting?
- Cosa significa 'Dazi Trump'?
Come si fa...?
- Come si fa il porridge?
- Come si fa la tanatoprassi?
- Come si fa il vacuum addominale?
- Come si fa lo screen sul pc?
- Come si fa la action figure?
- Come si fa il caffè freddo?
- Come si fa il dry brushing?
- Come si fa il casatiello napoletano?
- Come si fa la zuppa di cozze?
- Come si fa la colonscopia?
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Cosa fare a Milano a Dicembre 2025: luci, mercatini e nuovi indirizzi da scoprire

Dicembre a Milano è un mese che cambia ritmo alla città: le giornate si accorciano, le luci si moltiplicano e gli appuntamenti diventano un mosaico fitto di tradizioni, inaugurazioni, progetti solidali e nuove aperture.
È il periodo in cui i quartieri si accendono, le piazze tornano a essere luoghi d’incontro e l’agenda si riempie di proposte che mescolano cultura, stile, gastronomia e atmosfera natalizia.
Ecco gli indirizzi e gli eventi più interessanti da segnare questo mese, tra tradizioni e novità.
Luci, installazioni e atmosfere di Natale
Portanuova PoP Xmas
A Portanuova il periodo delle feste prende forma già dal primo weekend di dicembre, quando il quartiere si trasforma in un paesaggio invernale total white dal tema Let It Glow: installazioni luminose, proiezioni in movimento, igloo esperienziali e una grande pista di pattinaggio che resta aperta fino ai primi giorni di gennaio. L’albero centrale, dedicato al tema della pace, è il cuore dell’allestimento e ridisegna la piazza con un percorso immersivo.
The Gift: Portrait of a Winter’s Tale
La piazza dell’ex Seminario di Corso Venezia, sede di Portrait Milano, si accende con un progetto che unisce moda, divertimento e solidarietà. I 2.800 mq del cortile sono animati da un grande albero illuminato, installazioni di luce e una pista di pattinaggio che rimarrà attiva per tutto il periodo delle feste.
All’interno del complesso si trovano, poi, i consueti luoghi che hanno reso il Portrait un luogo di culto a Milano: il lounge-bar 10_11, boutique di design, la Longevity Suite e Rumore, l’American Cocktail Bar firmato Beefbar, che per dicembre propone una serie di aperitivi con musica dal vivo e una programmazione speciale che porterà in calendario anche grandi nomi della scena musicale italiana.
Il progetto, come detto, mantiene anche un forte impegno sociale: gli ingressi alla pista sostengono la Fondazione Mente, attiva nel supporto ai ragazzi con disturbi del neurosviluppo.
Piazza Portello – Villaggio di Natale
Dall’inizio di dicembre all’Epifania, Piazza Portello si trasforma in un piccolo quartiere delle feste: casette in legno, mercatini tematici, profumi di vin brulé, laboratori per bambini e un programma ricco di iniziative. Il momento più atteso è la parata di Sant’Ambrogio dell’8 dicembre, che riempie lo shopping district di musica, luci e costumi, creando un clima vivace e familiare.
Villaggio delle Meraviglie – Giardini Indro Montanelli
Da fine novembre e per tutta la durata delle feste, i Giardini Indro Montanelli ospitano uno degli allestimenti più amati dai milanesi: una grande pista di pattinaggio coperta, la Casa di Babbo Natale, giostre tradizionali e un percorso luminoso che avvolge il parco in un’atmosfera da fiaba.
Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!
Dal 7 al 10 dicembre torna la fiera più rappresentativa di Sant’Ambrogio, il patrono di Milano. Attorno al Castello Sforzesco prende forma un intreccio di bancarelle storiche, artigianato, decorazioni natalizie, libri rari e dolciumi. Un rito cittadino che segna l’avvio ufficiale delle festività.
Mercatino di Piazza Duomo
Dal 4 dicembre al 6 gennaio la piazza si riempie di chalet di legno che propongono prodotti artigianali, gastronomia regionale e idee regalo.
Lùmina - una fiaba di Natale
De Montel Terme Milano inaugura il periodo di Natale portando in scena un racconto in forma di spettacolo che unisce teatro, danza, musica dal vivo e acrobazie aeree per una grande narrazione visiva dedicata alla magia delle feste. Una fiaba moderna che celebra la speranza, la fantasia e il potere collettivo di un miracolo condiviso. Un’esperienza immersiva che accompagna gli Ospiti in un crescendo emozionale fino al saluto finale degli artisti, illuminati dalla luce dell’albero di Natale.
Merenda di Natale al Grand Hotel et de Milan
Al Grand Hotel et de Milan il Natale arriva con un rituale ormai irrinunciabile: la Merenda di Natale, che ogni pomeriggio di dicembre trasforma il Gerry’s Bar in un rifugio caldo, luminoso e pieno di profumi di festa. Qui, tra atmosfere raffinate e luci soffuse, si assaggiano i panettoni sartoriali firmati da Gennaro Esposito, accompagnati da creme artigianali, biscotti speziati, struffoli, torrone e tutte le dolcezze che fanno subito Natale.
Non mancano le varianti classiche di panettone e pandoro e, per completare l'esperienza, una selezione di cioccolate calde gourmet dalla consistenza vellutata, pensate per evocare ricordi d'infanzia e rendere questo momento ancora più avvolgente. Un appuntamento perfetto per chi vuole regalarsi una pausa festiva davvero speciale.
Progetti solidali da sostenere
Panettone Sospeso
Dal 22 novembre al 21 dicembre torna il Panettone Sospeso, iniziativa solidale promossa dall’Associazione no-profit Panettone Sospeso ETS, giunta alla sua settima edizione. Il funzionamento è immediato: si acquista un panettone in una delle pasticcerie partecipanti e lo si lascia “in sospeso” per chi vive situazioni di povertà, solitudine o marginalità.
La destinazione è affidata alla Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, alla Fondazione IBVA e al Centro Sammartini, che ogni anno distribuiscono migliaia di dolci. Inoltre, le pasticcerie raddoppiano la donazione aggiungendo un secondo panettone per ogni pezzo regalato.
Le 22 pasticcerie aderenti sono indicate sul sito ufficiale di Panettone Sospeso, con elenco e mappa sempre aggiornati.
Giocattolo Sospeso
Dal 20 novembre e fino alle festività parte il Giocattolo Sospeso, promosso da Assogiocattoli nell’ambito della campagna Gioco per Sempre. Si acquista un gioco nuovo nei negozi aderenti e lo si lascia al punto raccolta: la rete di oltre 120 enti benefici collegati ad Assogiocattoli si occupa della distribuzione alle famiglie che ne hanno bisogno.
I negozi partecipanti espongono la locandina ufficiale dell’iniziativa e il loro elenco viene aggiornato direttamente da Assogiocattoli.
The Style Outlets – Vicolungo e Castel Guelfo
Nei due centri The Style Outlets il Natale arriva con un calendario fitto di appuntamenti tra musica, ospiti speciali e iniziative solidali. L’11 dicembre Vicolungo ospita Chef Antonino Cannavacciuolo nel suo punto Antonino, il banco di Cannavacciuolo per un saluto di Natale e una degustazione del suo panettone. Nelle settimane precedenti, marching band, nevicate di bolle di sapone, Babbo Natale e la mascotte Pan di Zenzero animano i viali dei due outlet, mentre la parata degli elfi del 20 dicembre porta colori e musica per tutta la giornata.
Non mancano le iniziative solidali: Vicolungo continua a sostenere il progetto Scatole di Natale, invitando i visitatori a consegnare entro l’8 dicembre scatole contenenti capi caldi, dolci, giocattoli e prodotti per la cura della persona da destinare ai più bisognosi. Il 12 e 13 dicembre, sempre a Vicolungo, la Cooperativa Sociale Prisma ONLUS sarà presente per confezionare i pacchetti regalo a sostegno dei suoi progetti. A Castel Guelfo, invece, domenica 7 e lunedì 8 dicembre si potrà adottare una Pigotta UNICEF per sostenere le missioni umanitarie dell’organizzazione.
"Il panettone che fa bene" di Cova
l’ITS Academy Angelo Rizzoli si unisce a Cova per supportare la Comunità Oklahoma nell’ambito dell’iniziativa “Il panettone che fa bene”: 26 studenti del corso Packaging Specialist hanno ridisegnato il packaging del dolce della tradizione natalizia firmato Cova, per supportare l’Associazione di Milano che dal 1982 accoglie ragazzi in condizioni di fragilità sociale, familiare ed economica.
Il packaging, impreziosito dalle illustrazioni del celebre fumettista Disney Blasco Pisapia, sembra un regalo sotto l’albero e si presta per restare e custodire oggetti personali come fotografie e biglietti d'auguri.
Il Natale di Eataly Milano Smeraldo
Protagonista la linea Eataly Icons, con la selezione di panettoni e pandoro artigianali realizzati con lievito madre e ingredienti d’eccellenza.
Accanto ai grandi lievitati, anche idee regalo firmate Eataly Icons: dai piatti in ceramica firmati Eataly per portare a tavola il panettone e il pandoro, alle candele in soia naturale, dai soggetti natalizi in cioccolato decorati a mano ai Marrons glacés artigianali e alle box gastronomiche certificate FSC.
E poi: il panettone gastronomico, i Plin, i prodotti del Caseificio e del ristorante Terra, insieme a una selezione di vini, salumi e formaggi italiani.
Per rendere i regali speciali, sabato 6 e 13 dicembre, un artista calligrafo personalizzerà gratuitamente panettoni e shopper decorando la confezione a mano con un messaggio di augurio.
Anche quest’anno, Eataly rinnova il proprio impegno con il World Food Programme, devolvendo 1 € per ogni confezione natalizia venduta nei propri store europei.
Cosa fare a Milano a Dicembre: pop-up ed eventi speciali
Pink Floyd – Pop-up “Wish You Were Here 50”
Dal 12 al 14 dicembre, in Ripa di Porta Ticinese, apre un pop-up dedicato ai 50 anni di Wish You Were Here. Un’esperienza immersiva che racconta storia, aneddoti e visioni dell’album, con contenuti inediti e un esclusivo vinile bianco disponibile solo nei giorni dell’evento.
Artigiano in Fiera
Dal 6 al 14 dicembre, nei padiglioni di Fieramilano Rho, approdano oltre 2.800 artigiani da 90 Paesi. È uno degli eventi più visitati del mese: nove giorni di shopping, idee regalo, lavorazioni tradizionali, design, tessile, gioielli, oggetti unici e un enorme percorso gastronomico tra cucine italiane e internazionali. Una tappa imprescindibile del Natale milanese che spesso salva la corsa ai regali.
Noir in Festival
Dall'1 al 6 dicembre a Milano torna la nuova edizione del Noir in Festival, che quest’anno si articola tra il Cinema Arlecchino, la Cineteca, l’Università IULM e una serie di incontri letterari alla Casa del Manzoni e alla Libreria Rizzoli Galleria. Il programma alterna anteprime internazionali, proiezioni speciali, masterclass con registi e sceneggiatori, presentazioni editoriali e incontri dedicati ai grandi temi del noir contemporaneo.
500 anni di Disaronno
Per celebrare i suoi 500 anni, Disaronno porta a Milano un’esperienza aperta al pubblico: dal 5 all’8 dicembre un tram storico diventa un bar itinerante che attraversa i quartieri simbolo della città. A bordo, DJ set, gadget e una cocktail experience dedicata all’anniversario, con il Disaronno Fizz come protagonista. L’iniziativa è anche l’occasione per scoprire la nuova collezione di cinque bottiglie in edizione limitata, ispirate ai valori del brand: Passione, Bellezza, Dolcevita, Stile ed Eleganza.
L’accesso è gratuito e riservato ai maggiorenni, con posti limitati e accredito obbligatorio tramite iscrizione sul sito entro il 3 dicembre.
Eventi culturali e appuntamenti istituzionali
Mostra a Palazzo Marino
Dal 3 dicembre all’11 gennaio, Palazzo Marino apre gratuitamente la Sala Alessi per ospitare il “Polittico di Monte San Martino” di Carlo e Vittore Crivelli. Un capolavoro del Quattrocento, raramente esposto fuori sede, che diventa ogni anno uno dei momenti culturali più attesi del periodo natalizio.
La Prima della Scala
Il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, Milano celebra la sua ricorrenza più iconica: l’inaugurazione della stagione lirica della Scala. Il titolo scelto è “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Šostakovič, diretto da Riccardo Chailly. Un appuntamento che unisce tradizione, mondanità, musica e cultura in un unico grande evento.
Nuovi locali e indirizzi da provare
Assassina Corner
In Piazza Piemonte apre il primo fast-food italiano dedicato alla celebre pasta all’assassina barese (che ha trovato nuova fama anche grazie alla serie Le indagini di Lolita Lobosco con Luisa Ranieri). L’atmosfera unisce estetica industriale e cucina a vista, dove si possono osservare le cotture “bruciacchiate” tipiche del piatto. Il menu propone la versione classica, piccante quanto basta, accanto a varianti con stracciatella, scamorza affumicata, troccoli alle melanzane e orecchiette alla barese. Da provare anche le sgagliozze, la polenta fritta pugliese, e le bombette.
The Seed e l'aperitivo healthy
La caffetteria green di Viale Monte Nero amplia la sua identità con un happy hour naturale, ideale per chi cerca un aperitivo leggero senza rinunciare al gusto. L’ambiente, luminoso e rilassante, avvolto dal verde, crea un’atmosfera accogliente in ogni momento della giornata.
La carta serale include vini naturali, kombucha artigianale, birre gluten free e una selezione di piatti vegetariani: hummus, tzatziki, formaggi, insalate e piccoli assaggi preparati al momento. È il luogo ideale per chi vuole rallentare e incontrare amici in tranquillità.
Onitsuka Tiger Café
Nel cortile interno del flagship di Piazza XXV Aprile, un cubo giallo in metallo ospita un café dallo stile essenziale che fonde estetica giapponese e vibrazioni metropolitane. L'idea è quella di offrire una pausa urbana tra shopping e design: un giardino protetto dove assaggiare toast al tartufo, cookies reinterpretati, white matcha, cioccolata calda con mini marshmallows e una selezione di bevande dal mood nipponico. L’atmosfera è rilassata ma curata, ideale per incontri informali o momenti di quiete in centro.
Il pop-up di Cascina Caremma a Milano
Cascina Caremma, la realtà nel Parco del Ticino specializzata nell’agricoltura biologica e nella cucina a chilometro zero, porta la sua filosofia anche in città con l’apertura di un pop-up all’interno di Sidewalk Kitchens, il mercato gastronomico in via Bonvesin de la Riva.
Dal 4 all’11 dicembre, i milanesi potranno scoprire un’esperienza culinaria che unisce materie prime biologiche, cucina autentica e sostenibilità. All'interno dello spazio si potranno trovare una selezione di piatti lombardi tradizionali del periodo: polenta con taleggio e zucca alle erbe al forno, cotechino e sanguinaccio o bruscitt; crostoni con mortadella di fegato e confettura o lardo pestato, miele e noci; taglieri di salumi e formaggi.
Inoltre, sarà possibile acquistare anche i prodotti di Cascina Caremma: confetture, riso, farine, salumi e formaggi.
Le edizioni speciali da assaggiare
La Concia d'inverno da Berberè
Fino a gennaio 2026, in tutte le pizzerie Berberè di Milano e d’Italia arriva la nuova pizza “Concia d’Inverno”, nata dalla collaborazione con Mazzo. La ricetta unisce una base bianca di fiordilatte e guanciale con la concia di cavolo romanesco, arricchita da pecorino maremmano, aceto di mele e menta.
Questa creazione è dedicata al legame sviluppato nel quartiere romano di San Lorenzo, dove i fratelli Aloe hanno inaugurato lo scorso maggio una nuova pizzeria e dove lavorano Francesca Barreca e Marco Baccanelli, fondatori della post-trattoria romana.
Il gelato ispirato a Polly Pocket di GROM
GROM ha firmato una nuova collaborazione con Polly Pocket per omaggiare con la bontà la bellezza delle piccole cose.
Quattro specialità da assaggiare (rigorosamente dopo aver fotografato) con colori pastello, dettagli pop e – per la prima volta nella storia di GROM – gelato servito in palline perfettamente tonde per richiamare l’estetica dei cofanetti in miniatura:
- Magica crêpe: farcita con crema spalmabile al gianduia, una pallina di sorbetto alla fragola (55% frutta), arricchita da panna montata, cioccolato fondente e un biscottino di meliga
- Frappè fatato: alla fragola, guarnito da panna montata, cioccolato fondente e biscottino di meliga
- Scrigno delle meraviglie: cioccolata calda arricchita da panna montata, con guarnizione finale di cioccolato fondente e biscottino di meliga
- Coppetta delle fiabe: con sorbetto alla fragola (55% frutta) e gelato “Crema come una volta”, panna montata, e cioccolato fondente e biscottino di meliga a chiusura
Disponibili fino a fine gennaio 2026.
I gelati in edizione limitata di Artico
Per celebrare le festività Artico propone tre nuovi gusti natalizi che uniscono tradizione, ricerca e materie prime selezionate:
Panettone gelato, con crema all'uovo in aggiunta al panettone artigianale, uvette e canditi; Torrone tradizionale, fior di Latte arricchito da Torrone di Cremona, con aggiunta di mandorle tostate e stracciatella fondente; Zabaione della festa, crema all'uovo arricchita da uno splendido Marsala invecchiato.
I nuovi gusti natalizi di Gelartico sono disponibili in edizione limitata nei negozi Artico di Isola (via Lambertenghi 15), Solari (via Bergognone 27) e Città Studi (via Pacini 17).
Fuoriporta: le lucine di Leggiuno
Anche quest’anno, la magia del Natale è pronta ad avvolgere Leggiuno, trasformando il borgo in un gioiello scintillante pronto a rivaleggiare con le strade e i vicinati più famosi del mondo, ma con un tocco di armonia corale che coinvolge l'intero paese.
Da sabato 6 dicembre Leggiuno torna ad illuminarsi interamente: case, vie, strade, piazze, un intero centro storico, è pronto ormai a vestirsi a festa, sprigionando l'incanto delle magiche Lucine di Natale, che resteranno accese fino al 6 gennaio.
Con il Patrocinio del Comune, Leggiuno si vestirà di oltre un milione di luci LED: una sinfonia di luci che accordate insieme danno vita a incredibili installazioni, realizzate interamente a mano dal team di Lino Betti, ideatore dell'evento, che quest’anno decoreranno un percorso straordinario di oltre 1 chilometro che condurrà grandi e piccini in un viaggio incantato attraverso grotte glaciali, castelli incantati, alberi e dimore degli animali del bosco.
La moltitudine di luci farà da magnifica cornice anche al Mercatino di Natale, dove acquistare prodotti di artigianato locale di ogni tipo e ai numerosi stand gastronomici.
Con soli due giorni di chiusura il 24 e il 31 dicembre, le Lucine di Natale a Leggiuno rimarranno accese tutti i giorni, da sabato 6 dicembre a martedì 6 gennaio, dal lunedì alla domenica dalle 17:30 alle 23:00 (ultimo ingresso alle 22.30). L’ingresso è solo su prenotazione e i biglietti sono già acquistabili a un prezzo speciale online sul sito www.lucinedinatale.it. Anche quest’anno è possibile scegliere di acquistare il biglietto Open, che consente di organizzare la visita in totale libertà e senza la necessità di selezionare una data e una fascia oraria specifica al momento dell’acquisto.
Sono disponibili ben 5 parcheggi gratuiti, tre dei quali (P2, P4 e P5) collegati direttamente all’ingresso da una navetta dedicata e gratuita, in servizio continuo dalle 16:30 alle 22:30.
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Sono emersi solo ora nuovi dettagli sull’intervista BBC a Lady Diana: il principe William vuole la verità

A quasi trent’anni dalla celebre intervista della BBC che sconvolse la monarchia britannica, la storia di Lady Diana torna in prima pagina. Non solo perché nuovi libri e inchieste riportano alla luce retroscena poco noti, ma perché quel momento (lo sa bene chi segue i Windsor) continua ad avere un peso emotivo enorme dentro la famiglia reale.
Il principe William non è più un ragazzino di 13 anni, ma un uomo determinato, sempre più consapevole del bisogno di fare i conti con ciò che accadde davvero a sua madre. Non per ragioni di immagine, ma perché quella ferita, come lui stesso ha ammesso, non si è mai completamente rimarginata.
L'uscita del libro Dianarama dell’ex giornalista della BBC Andy Webb riapre il dibattito: non solo sulle manipolazioni del reporter Martin Bashir, che ottenne lo scoop grazie a documenti falsi, ma anche sulle conseguenze psicologiche che quelle menzogne avrebbero avuto su Diana. Un capitolo oscuro che, secondo l’autore, avrebbe contribuito a spingerla verso un isolamento sempre più profondo.
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Come nacque lo scandalo: le bugie, la paranoia e un’intervista diventata storia
L’intervista del 1995 a Panorama viene ricordata per una frase entrata nella cultura pop: «Eravamo in tre in questo matrimonio». Ma a distanza di decenni sta emergendo un’altra verità: quel momento di confessione era stato costruito su un castello di inganni.
Secondo Webb, Martin Bashir avrebbe convinto Diana a fidarsi di lui usando documenti falsi: estratti bancari inventati, presunte operazioni di spionaggio ai suoi danni, accuse al personale più vicino a lei. Le avrebbero perfino detto che al giovane William era stato dato un orologio per registrare le conversazioni della madre.
È un dettaglio che oggi fa ancora male. E che, sostiene l’autore, avrebbe contribuito a incrinare la capacità di Diana di fidarsi di chi davvero le stava accanto. La principessa, già sotto enorme pressione mediatica, sarebbe così scivolata in un vortice di sospetti: sul marito Carlo, sulla tata Tiggy Legge-Bourke, sul suo staff.
Un clima di tensione e paura che, secondo Webb e secondo le parole del fratello di Lady D, Earl Spencer, avrebbe innescato una catena di eventi culminata nella tragica notte di Parigi del 1997.
Non un rapporto di causa-effetto diretto, ma una linea sottile che collega due momenti chiave: l’intervista e l’isolamento che seguì.
**La BBC si scusa per l'intervista scandalo fatta a Lady Diana**
Perché William vuole ancora risposte: tra passato irrisolto e futuro della monarchia
Negli ultimi anni il principe William ha iniziato a parlare con più chiarezza di quanto quella vicenda abbia segnato la sua famiglia.
Nel 2021 dichiarò che le falsità raccontate a sua madre avevano alimentato «paura, paranoia e isolamento». Che quella consapevolezza, maturata solo in età adulta, gli aveva causato un dolore «indescrivibile».
Secondo Webb, oggi William è determinato a capire tutto ciò che l’inchiesta ufficiale non ha chiarito. Non si tratta di una battaglia pubblica, ma di un percorso personale: un tentativo di dare un senso a ciò che suo fratello e lui hanno vissuto da adolescenti, mentre la vita della loro madre veniva riscritta ogni giorno dai media.
È anche un passaggio simbolico: in un momento in cui la monarchia britannica vive una trasformazione profonda, il futuro re si mostra come un uomo che non teme la verità, neppure quella più difficile.
Questa vicenda, riletta oggi, non è solo un caso mediatico. È la storia di una donna fragile in un sistema enorme che l'ha tradita. È la storia di un figlio che, diventato uomo, sceglie di affrontare ciò che allora non poteva capire.
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Tra tradizione e modernità: il ruolo inatteso del principe George nella nuova era della monarchia

C’è una nuova immagine della monarchia britannica che sta prendendo forma, ed è molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere negli anni passati. E al centro di questa trasformazione, quasi senza volerlo, c’è lui, il principe George.
La sua recente apparizione alla Royal Albert Hall per il Festival of Remembrance ha mostrato una versione inedita dei futuri Windsor: più umana, più familiare, più consapevole del mondo fuori da palazzo. George era lì accanto a sua madre, la principessa del Galles, e a suo nonno, il Re, con la compostezza di chi sta imparando in silenzio cosa significhi “servire”.
E se da un lato re Carlo continua a regnare con equilibrio e tradizione, dall’altro sono William e Kate i veri architetti della prossima fase della monarchia britannica. Una fase in cui la regalità non passa solo dai gesti formali, ma dal modo in cui una famiglia affronta la vita quotidiana - tra lavoro, scuola, partite di calcio e problemi personali.
**Ecco come William e Kate stanno preparando il principe George alla vita da futuro re**
(Continua sotto la foto)
La nuova royal family: moderna, unita e sorprendentemente “normale”
William e Kate lo sanno bene: non si cresce un futuro re senza radici solide. Per questo la loro famiglia è diventata un piccolo manifesto di modernità. Nonostante gli impegni ufficiali, gli sforzi per rendere la vita dei figli il più possibile “normale” sono evidenti: scuola, sport, biciclettate, giornate all’aria aperta. È quel tipo di normalità che Diana, a suo tempo, aveva difeso a tutti i costi per William e Harry - e che oggi trova nuova vita nella generazione dei piccoli Wales.
Nel raccontare la quotidianità dei figli, il principe William ha parlato con un candore raro per un erede al trono. Ha descritto sé stesso come “taxi driver” tra partite e attività, ha spiegato perché il principe George ancora non ha un telefono (“è una scelta che rimanda il più possibile l’ingresso nei social”) e ha condiviso come lui e Kate affrontino insieme le difficoltà che la vita impone, comprese le gravi sfide di salute che hanno colpito la loro famiglia.
Parole semplici, ma dal peso enorme: «Ogni famiglia attraversa momenti difficili. È il modo in cui li affronti che fa la differenza». Un pensiero universale, che restituisce alla monarchia un volto capace di essere empatico senza perdere autorevolezza.
Nel frattempo, il principe George assorbe tutti questi comportamenti dei genitori. Le sue apparizioni pubbliche sono poche, ma scelte con cura. È stato paggio d’onore all’incoronazione, ha partecipato a eventi commemorativi, ha iniziato a osservare da vicino ciò che significa essere il prossimo erede dopo suo padre. Nessuna fretta, nessuna pressione: solo piccoli gesti simbolici che costruiscono un senso di responsabilità senza sovraccaricare un bambino della sua età.
Ed è questa la vera rivoluzione: una monarchia più piccola, ma più significativa. Meno distante, più coerente con i tempi. Una famiglia che vive con autenticità, ma che conosce il valore del ruolo che ricopre.
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