Arriva il film sulla vita di Hugh Hefner: Jared Leto interpreta il fondatore di Playboy
La vita di Hugh Hefner diventa un film: Jared Leto vestirà i panni del patron di Playboy. Ecco tutti i dettagli
Jared Leto vestirà i panni (o meglio, la vestaglia) di Hugh Hefner nel prossimo biopic sulla vita del fondatore di Playboy, morto la scorsa settimana all’età di 91 anni.
Il film era già in programma da prima della dipartita del creatore della celebre rivista, ma solo ora emergono le prime indiscrezioni, prima fra tutte quella che vuole l’attore e cantante come protagonista.
Versione confermata dal regista della pellicola Brett Ratner, intenzionato a rendere la sua opera un vero evento.
Jared Leto sarà Hugh Hefner
«Jared è un vecchio amico. Quando ha sentito che avevo acquistato i diritti per la storia di Hef, mi ha detto:”Voglio farlo io. Voglio capirlo”.
E credo davvero che Jared possa farlo.
È uno dei più grandi attori del momento», ha raccontato Ratner al The Hollywood Reporter, spiegando che «Non ci sarà più un altro Hugh Hefner, ma realizzare un film sulla sua vita è la cosa migliore che si possa fare».
Lo sviluppo del film
Il progetto è ancora allo stato iniziale, anche se in programma già da prima della morte del patron di Playboy.
Il regista aveva messo gli occhi sulla storia già dal 2007, quando doveva essere prodotta dalla Universal Pictures e dalla Imagine Entertainment.
All’epoca per il ruolo di Hefner si era pensato a Robert Downey Jr.
Il nuovo biopic
Col passare del tempo sono scaduti i diritti di prelazione, subito acquistati da Jerry Weintrub, della Warner Bros e, alla sua morte nel 2015, passati nelle mani di Ratner e della sua casa di produzione.
«Comprare i diritti per la RatPac è stato un sogno che diventava realtà. Il mio obiettivo è quello di rendere questa storia non solo un film, ma un vero e proprio evento», ha spiegato il regista.
L’incontro con Jared Leto
Lo scorso aprile Ratner ha invitato l’attore alla Playboy Mansion per la premiere della docuserie prodotta da Amazon American Playboy: The Hugh Hefner Story, uscita in occasione del 91esimo compleanno del magnate americano.
In quell’occasione Leto ed Hefner avrebbero dovuto conoscersi per la prima volta, ma l’incontro non è mai avvenuto a causa dei problemi di salute di quest’ultimo.
«Ci sono abbastanza immagini di Hef in giro. Jared sarà perfettamente in grado di reperire le informazioni che gli servono», ha dichiarato Ratner.
Da uomo comune a mito
Hefner non è sempre stato il milionario circondato da conigliette che tutti conosciamo.
La sua vita è stata un’escalation costante di popolarità, ma prima di fondare la rivista più famosa del mondo e diventare il nemico numero uno delle femministe era stato un copy pubblicitario e un responsabile vendite in una rivista per bambini, oltre che un marito fedele alla sua prima moglie, che invece lo aveva tradito mentre lui faceva il militare («il momento più devastante della mia vita», lo aveva definito).
La nascita di Playboy
È nel 1953 che fonda la sua rivista, con 600 dollari di risparmi e altri 7mila presi in prestito.
L’intuizione fu quella di cogliere l’istinto di ribellione degli americani verso il bigottismo e l’atteggiamento puritano nei confronti del sesso.
Con ferma sfacciataggine sul suo primo editoriale scriveva: «Vogliamo chiarire fin dall’inizio che non siamo un magazine per famiglie.
Se sei la sorella, la moglie o la suocera di un uomo, e hai preso questa rivista per sbaglio, per favore passala a lui e torna al tuo Ladies Home Companion».
Non solo conigliette
Alla sfrontatezza delle copertine di Playboy, Hefner unì uno stile di vita sfrenato, tra party che andavano avanti fino al mattino seguente, cocktail e donne procaci di cui si circondava (e che spesso finiva per sposare), rigorosamente in pigiama e vestaglia di seta e con pipa in bocca.
Ma Playboy è stato anche molto altro.
Al di là delle conigliette sulla rivista dei primi tempi si potevano trovare lunghe interviste, realizzate da lui stesso a personaggi del calibro di Marlon Brando, Fidel Castro e Lance Armstrong, e racconti brevi di scrittori importanti come Gabriel Garcia Màrquez, Jack Kerouac e Vladimir Nabokov.
Hefner, insomma, era più di un maschilista pieno di soldi.
Ed è questo che Brett Ratner vuole raccontare.
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