10 film da vedere per capire perché è fondamentale lottare contro la violenza sulle donne in tutte le sue forme
Da Il colore viola ad A letto con il nemico, passando per Bordertown: sono tanti i film che raccontano la violenza sulle donne, tematica sempre purtroppo troppo attuale a cui vorremmo poter dire - una volta per tutte - basta.
Violenza sulle donne d'altra parte non è solo femminicidio.
Esistono violenze fisiche e psicologiche, in casa o sul lavoro, dettate dalla politica o dalla religione, figlie di una società patriarcale o di rivalità socialmente costruite, razziali e discriminatorie.
Parlarne è importante e il cinema da sempre, con le sue storie - anche se purtroppo ancora troppo poche raccontate dalle stesse donne - è un canale preferenziale per arrivare in modo immediato ed emotivo al grande pubblico.
Il occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne abbiamo selezionato dieci film che raccontano altrettante storie di violenza perpetrata ai danni delle donne, cercando di tradurre il termine in alcune delle sue tante declinazioni.
10 film sulla violenza sulle donne
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Pomodori verdi fritti (alla fermata del treno)
Il film di Joe Avnet inizia in un ospizio dove l’anziana signora Ninny (Jessica Tandy) riaccende la voglia di vivere e combattere di Evelyn (Kathy Bates), una casalinga frustrata dall’indifferenza del marito, raccontandole una storia accaduta molti anni prima.
È quella di due giovani donne, due amiche, che nel cuore degli Stati Uniti anni ’30, razzisti e discriminatori, ebbero il coraggio di ribellarsi alla violenza e allo strapotere maschile.
Le loro azioni non rimasero prive di conseguenze, ma il loro potere simbolico fu smisurato.
Pomodori verdi fritti è un film straziante e meraviglioso.
Primo amore
Matteo Garrone racconta la violenza perpetrata ai danni di una donna in modo inedito, ma altrettanto terribile.
Il protagonista di Primo amore è Vittorio, un orafo che ha un’ideale femminile ben preciso: la mente deve essere arguta, il corpo molto magro.
Per questo quando incontra Sonia, decide di continuare a frequentarla, ma iniziando a imporle una schiavitù fisica e morale per farle perdere chili.
Il film non è privo di problemi cinematografici e narrativi, ma la storia raccontata è tra le più dure viste sullo schermo.
Sotto accusa
È tra i film più famosi che affrontano il tema della violenza contro le donne quello di Jonathan Kaplan con Jodie Foster.
La storia ha come protagonista la giovane Sarah (Foster), una cameriera che viene violentata da tre individui nell’omertà più assoluta degli avventori del locale in cui lavora.
Solo un cliente ha il coraggio di chiamare la Polizia e il caso di Sarah finisce il tribunale.
A occuparsene è la vice procuratrice distrettuale Kathryn Murphy (Kelly McGillis), che inizialmente pensa di cercare un accordo con la controparte, ma poi si convince che i tre devono scontare il loro crimine per intero.
North Country - Storia di Josey
Charlize Theron, Frances McDormand, Elle Peterson, Woody Harrelson e Jeremy Renner sono tra i tanti protagonisti di questo dramma ispirato a una storia vera.
Ambientato nella più retrograda e razzista provincia americana, il film di Niki Caro racconta la storia di un gruppo di donne che chiede di poter lavorare.
Saranno le continue molestie e vessazioni sul posto di lavoro, però, a portare Josey Aimes (Theron) a intraprendere un difficile percorso di rivendicazione che la esporrà, costringendola a fare i conti anche col proprio passato.
Vogliamo anche le rose
Il documentario della milanese Alina Marazzi mette in scena il profondo cambiamento avvenuto nel costume italiano tra gli anni ’60 e ’70 grazie al movimento femminista e la liberazione sessuale.
La regista lo racconta ripercorrendone le tappe storiche fondamentali, con tanti filmati d’archivio.
Attraverso quella che può sembrare storia d’altri tempi, irreale e grottesca, e invece sotto molti aspetti è ancora un dramma contemporaneo, Vogliamo anche le rose apre una riflessione su tante tematiche irrisolte del presente femminile.
Non ti muovere
Il film diretto e interpretato da Sergio Castellitto, tratto dall’omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini, è un’opera dura e violenta che racconta un drammatico rapporto carnefice-vittima.
Italia, interpretata da Penelope Cruz, è una donna che si prostituisce per disperazione.
Timoteo, uno stimato chirurgo, approfitta della sua condizione per violentarla.
Nonostante Timoteo abbia moglie e figli, non esita a tornare da Italia con cui inizia una squilibrata relazione di sudditanza emotiva.
In Non ti muovere si parla di violenza, nascita, aborto e morte, riuscendo nella non facile impresa di cucirli insieme in una storia mai scontata.
Il cerchio
È a Teheran che s’incrociano le vite di alcune donne dai destini comuni.
Una ragazza ha appena partorito una bambina e, nonostante lei non lo sappia ancora, entrambe sono già indesiderate.
Una donna sta provando disperatamente a lasciare la città, un’altra è costretta ad abbandonare sua figlia nella speranza che trovi una famiglia che la mantenga, altre tre sono appena state rilasciate dal carcere con un permesso temporaneo.
Si ritroveranno tutte nella stessa cella di un commissariato.
Il film racconta la non scontata possibilità femminile di ottenere libertà e autonomia, perlopiù per colpa dello strapotere maschile.
4 mesi, 3 settimane, 2 giorni
Palma d’oro al Festival di Cannes del 2007, il film di Cristian Mungiu racconta la storia di Otilia e Gabjta, due giovani studentesse universitarie.
Siamo nella Romania della pre-caduta di Ceausescu, dove l’aborto è considerato illegale.
Per questo Gabjta affitta una stanza di hotel dove, con il supporto dell’amica e l’intervento di un medico che però rischia l’arresto, porta a termine la sua gravidanza.
Il film racconta il rapporto delle due ragazze in relazione al doloroso evento sia fra di loro sia con il mondo esterno, tra difficoltà cliniche ed emotive dettate dall’illegalità a cui sono sottoposte pre, durante e dopo.
La sconosciuta
Irena, una donna arrivata dall’Ucraina in Italia, trova lavoro presso la famiglia Adacher, dove si occupa della figlia della coppia, una bambina introversa a cui insegna a reagire.
Ma Irena nasconde un segreto che, proprio quando sembra aver trovato un po’ di tranquillità, torna a tormentarla nelle vesti di un losco individuo di nome Muffa.
È la storia di tante ragazze che, arrivate nel nostro paese, sono sottoposte a drammatiche schiavitù sessuali.
Giuseppe Tornartore costruisce un buon thriller di denuncia sociale, raccontando una storia paurosa e tormentata, inaspettata per la sua filmografia.
La bestia nel cuore
Cristina Comencini racconta la storia di Sabina, interpretata dalla brava Giovanna Mezzogiorno, una donna che, come il fratello prima di lei, è stata vittima degli abusi del padre e del silenzio della madre.
Ma Sabina di questo non ha memoria e non ne avrà fino al giorno in cui alcuni frammenti di quel passato violento riaffioreranno nel sonno.
La donna, che è in attesa del suo primo figlio, decide quindi di ricostruire cosa sia accaduto.
I suoi genitori sono morti, ma il fratello è ancora vivo ed è da lui che Sabina va per trovare risposte alle domande che la tormentano.
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