Da La grande bellezza in poi, ecco i film italiani più belli che sono usciti al cinema negli ultimi anni, da vedere al più presto se ve li foste persi
Da quando nel 2014 La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha vinto l'Oscar come Miglior Film Straniero, il cinema italiano sembra aver recuperato il vecchio fascino di cui era portatore.
I film italiani sono tornati una prima scelta e nelle sale negli ultimi anni sono arrivati dei piccoli capolavori.
Se ve li foste persi, ecco i film italiani da vedere assolutamente tra quelli usciti negli ultimi anni.
Film italiani da vedere
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«La grande bellezza» (2013) Inevitabile suggerire La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Il viaggio del giornalista Jep Gambardella (Toni Servillo) nel cuore di Roma, nella sua arte, ma soprattutto nella sua mondana società ha fatto incetta di premi (dopo essere passato anche al Festival di Cannes). Oltre al già citato Oscar nel 2014, ha vinto il Golden Globe e il BAFTA come miglior film straniero, oltre a nove David di Donatello e cinque Nastri d'Argento.
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«Il giovane favoloso» (2014) Mario Martone ha reso omaggio a uno dei nostri più grandi poeti, Giacomo Leopardi, ne «Il giovane favoloso». Il regista si concentra principalmente sul lato umano, raccontando la sua vita fatta di mille difficoltà, dal rapporto difficile con il padre alle ristrettezze economiche, fino alla salute cagionevole. Presentato alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, ha visto il protagonista Elio Germano ritirare il Premio Pasinetti per la sua interpretazione, che gli varrà poi anche il David di Donatello.
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«Il racconto dei racconti- Tale of Tales» (2015) Si immerge nel mondo delle fiabe (quello originario, con qualche venatura horror) Matteo Garrone con «Il racconto dei racconti- Tale of Tales», il suo primo film in lingua inglese ma con radici ben piantate nel paese natio dato che è ispirato alla raccolta «Lo cunto de li cunti» di Giambattista Basile (pubblicata tra il 1634 e il 1636). Si va dalla storia di una regina triste che cerca di diventare madre grazie ad un'antica leggenda ad una donna anziana che ritrova la giovinezza grazie alla magia, passando per un re che dà in sposa la figlia a un mostro. Nel cast attori del calibro di Salma Hayek, Vincent Cassel e Toby Jones. Presentato al Festival di Cannes, ha poi ottenuto diversi riconoscimenti, soprattutto in Italia.
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«Suburra» (2015) Vira poi sul noir «Suburra» di Stefano Sollima. Il regista porta sul grande schermo il romanzo omonimo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo dandogli un mood e un ritmo che ricorda tanto le produzioni americane. Il film ricorda fortemente la cronaca e in particolare lo scandalo di Roma Capitale: è infatti ambientato nella città eterna, dove un Papa sta pensando di dimettersi e intanto piccoli gangster e politici tessono le loro trame criminali.
Perfetto il cast, in cui troviamo Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta Scarano e Giulia Elettra Gorietti. «Suburra» ha conquistato Netflix che, dopo averlo messo nel suo listino, ne sta producendo una serie tv.
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«Youth – La giovinezza» (2015) Non è stato inondato di premi come «La grande bellezza», ma anche il film successivo di Paolo Sorrentino, «Youth – La giovinezza», è un piccolo gioiello. Protagonisti un direttore d'orchestra e un regista un po' avanti con gli anni (interpretati magistralmente da Michael Caine e Harvey Keitel), che cercano di fare un bilancio della loro vita personale e professionale, durante una loro vacanza in Svizzera. È stato presentato al Festival di Cannes.
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«Perfetti sconosciuti» (2016) Il riscatto della commedia italiana l'ha ottenuto «Perfetti sconosciuti» di Paolo Genovese, che ha giocato sulla dipendenza da cellulare e sui segreti che essi possono nascondere, per sottolineare i motivi per cui oggi le coppie entrano in crisi. Al centro c'è infatti una cena organizzata da Eva e Rocco, durante la quale ad un certo punto si invita tutti a mettere il proprio cellulare sul tavolo e rendere pubblici i messaggi che arrivano. Nel cast Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Marco Giallini e Valerio Mastandrea. Il successo è stato internazionale, tanto che in alcuni paesi sono stati realizzati persino dei remake.
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«La pazza gioia» (2016) È la storia di Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella (Micaela Ramazzotti), due donne le cui vite e destini si incrociano a Villa Biondi, una comunità per donne affette da disturbi mentali, quella raccontata da Paolo Virzì ne «La pazza gioia». Scelte per un programma rieducativo, hanno la possibilità di uscire e un giorno colgono l'occasione per scappare e riassaporare finalmente la libertà. Presentato al Festival di Cannes, ha conquistato pubblico e critica tanto da ottenere ben 17 candidature ai David di Donatello 2017.
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«Veloce come il vento» (2016) Incursione nel mondo dei motori di Matteo Rovere con «Veloce come il vento», liberamente ispirato alla vita del pilota di rally Carlo Capone. Il film ci porta a seguire la carriera sportiva della giovanissima Giulia De Martino (Matilda De Angelis), che partecipa al campionato italiano GT facendosi aiutare dal fratello Loris (Stefano Accorsi), un ex campione ora tossicodipendente. Un successo, quello di «Veloce come il vento», testimoniato anche dalle 16 candidature ai David di Donatello 2017.
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«Indivisibili» (2016) Un film che è arrivato dritto al cuore di tutti è «Indivisibili» di Edoardo De Angelis, in cui le gemelle Marianna e Angela Fontana interpretano le siamesi Daisy e Viola, cantanti neomelodiche napoletane che vengono sfruttate dalla famiglia come fenomeno da baraccone. Presentato alle Giornate degli Autori della 73a Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato pluripremiato, è volato a Toronto, Londra per poi ricevere 17 candidature ai David di Donatello 2017.
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«Fuocoammare» (2016) Ha sfiorato l'Oscar «Fuocoammare» di Gianfranco Rosi che, dopo non essere riuscito ad arrivare nella cinquina finale di candidati come miglior film straniero, è stato ripescato e inserito in quella come miglior documentario. Il film, che racconta il dramma degli sbarchi a Lampedusa attraverso le testimonianze delle persone coinvolte (sia immigrati che uomini della guardia costiera e medici), aveva già vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 2016.
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